15 Settembre, 2002
Latte . Bloccata la corsa al ribasso
Consideriamo l’accordo per il prezzo del latte alla stalla siglato nei giorni scorsi tra Coldiretti Brescia e Assolatte necessario, per guidare le aziende produttrici di latte fuori da questa difficilissima fase di crisi, garantendo un prezzo minimo ...
LATTE: BLOCCATA LA CORSA AL RIBASSO
“Consideriamo l’accordo per il prezzo del
latte alla stalla siglato nei giorni scorsi
tra Coldiretti Brescia e Assolatte necessario,
per guidare le aziende produttrici di latte
fuori da questa difficilissima fase di crisi,
garantendo un prezzo minimo di riferimento.
Siamo assolutamente convinti che nei prossimi
mesi quei lievi segnali di miglioramento
del mercato del latte, che oggi si cominciamo
a cogliere, si consolideranno e potranno
effettivamente portare ad un incremento del
prezzo del latte alla stalla. Proprio grazie
a questa convinzione si è fissato un punto
fermo di partenza con i 31 centesimi/litro,
al quale poi aggiungere quei centesimi che
effettivamente scaturiranno da un miglioramento
del mercato a livello nazionale ed internazionale”.
E’ quanto sottolinea Coldiretti Cremona,
in merito all’accordo sul prezzo del latte
raggiunto a Brescia, firmato da Coldiretti
Brescia e da Assolatte.
“L’accordo pone un paletto necessario, a
tutela delle imprese agricole. Si consideri
come la realtà bresciana fosse assolutamente
eterogenea con prezzi liquidati alla stalla
da parte degli industriali compresi tra i
26 e i 29 centesimi; pertanto l’aver fissato
il prezzo a 31 cent/litro non soltanto rappresenta
un sensibile incremento di prezzo ma soprattutto
rappresenta una base, appunto i 31 centesimi/litro,
su cui poi andare ad aggiungere quei 3-4
centesimi che, siamo certi, entro alcuni
mesi vedremo riconosciuti dal mercato e dall’industria
– evidenzia Pietro Scolari, Responsabile
dell’Ufficio Economico di Coldiretti Cremona
–. L’accordo, quantunque preveda una durata
di sei mesi (1° ottobre 2009 – 31 marzo 2010),
è rinegoziabile, per la parte economica,
esattamente fra due mesi, cioè entro la prima
decade di dicembre. Se le condizioni di mercato
saranno mutate, o se saranno intervenute
le auspicate decisioni a livello nazionale
e comunitario volte a sostenere il mercato
del latte, se, in sintesi, ci fossero quei
segnali positivi in termini di incremento
dei prezzi o delle quotazioni del latte e
dei trasformati, sarà possibile portare questi
incrementi in maggiorazione del prezzo del
latte alla stalla e quindi in centesimi da
aggiungere rispetto ai 31 fissati per questi
prossimi primi mesi”.
“Coldiretti Cremona è già partita, fissando
una serie di incontri con alcuni caseifici,
per chiedere un incremento del prezzo del
latte alla stalla liquidato ai nostri Soci.
Se la base di partenza è quella dei 31 centesimi
riconosciuti dal prezzo di Brescia, ribadiamo
che, a seconda della destinazione del latte,
si dovranno prevedere incrementi soprattutto
in considerazione del tipo di trasformazione
del latte stesso. L’industria, che vende
il prodotto finito a prezzi italiani, deve
pagare a prezzi italiani anche il latte che
ne è la base imprescindibile – sottolinea
Assuero Zampini, Direttore di Coldiretti
Cremona –. Registriamo alcune reazioni, subito
espresse da altre organizzazioni in merito
al prezzo fissato a Brescia. Ci limitiamo
a rispondere che, dacché molti autorevoli
esponenti di tali Organizzazioni sono anche
presidenti di cooperative lattiero-casearie
della nostra provincia, confidiamo nella
loro capacità e volontà di remunerare certamente
gli allevatori conferenti ad un prezzo superiore
ai 31 centesimi fissati a Brescia. Nel pieno
rispetto, insomma, della filosofia con cui
l’accordo è stato raggiunto: partire dal
minimo di riferimento di 31 centesimi/litro
per ottenere di più per le nostre imprese”.
 
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