15 Settembre, 2002
MALTEMPO NELLE CAMPAGNE CREMONESI
Coldiretti Cremona: costante monitoraggio e pieno supporto alle imprese agricole nelle segnalazioni danni
MALTEMPO NELLE CAMPAGNE CREMONESI
Coldiretti Cremona: costante monitoraggio
e pieno supporto alle imprese agricole nelle
segnalazioni danni
Effetto maltempo nelle campagne: mentre il
‘meteo’ rimane instabile, prosegue l’approfondito
monitoraggio messo in atto da Coldiretti
Cremona in tutto il territorio provinciale.
Diverse sono le segnalazioni di richiesta
danni rivolte dagli agricoltori, con il supporto
degli Uffici Coldiretti, alla Provincia –
e nel contempo ai Comuni –, nelle quali si
evidenzia l’entità dei danni riportati da
pressoché tutte le colture: grano, mais,
ortaggi, foraggiere, orticole. Conferma della
gravità della situazione nelle campagne è
stata data nei giorni scorsi da Coldiretti
Cremona alla Prefettura, con una comunicazione
da parte del Direttore Simone Solfanelli,
con la richiesta di un autorevole intervento
del Prefetto di Cremona nelle sedi competenti,
a supporto della domanda di attivare lo stato
di calamità naturale per le vaste aree della
provincia colpite dal maltempo. La stima
dei danni – ha evidenziato Coldiretti nella
comunicazione – mostra situazioni eterogenee,
ma comunque ugualmente gravi. Le aree più
colpite riguardano gran parte del territorio
Casalasco, le zone golenali del fiume Oglio
e del fiume Adda, le campagne a nord di Cremona.
Nel frattempo, la situazione si sta normalizzando.
Nel Casalasco, dopo giorni particolarmente
difficili con diversi canali andati in tilt
per la pioggia incessante (con il conseguente
allagamento di vari campi di orticole e mais),
l’acqua in gran parte è finalmente defluita
nel reticolo idrico. A causa dei nuovi temporali
di ieri, rimangono alcune aree ancora allagate,
ma dall’estensione sempre meno significativa.
Le condizioni del terreno appaiono ovunque
pessime e lasciano un grande punto interrogativo
in merito alle future rese, in termini quantitativi
e qualitativi. Di fatto, si è completamente
perso il primo sfalcio di tutti i foraggi,
mentre per i seminativi il problema è intervenire
su pianticelle attualmente coperte di fango.
Per quanto concerne le orticole, in molti
casi appare ormai accertato che si dovrà
provvedere a nuove semine, non appena la
situazione meteorologica si sarà ristabilita.
In merito alla coltura del mais, la reale
stima dei danni si potrà avere solo fra qualche
tempo: i campi avranno bisogno di ulteriori
lavorazioni, con costi aggiuntivi dovuti
all’acquisto di altre sementi, con vari giorni
di lavoro necessari ed utilizzo aggiuntivo
di macchinari e carburante. Nei prossimi
mesi le aziende sconteranno i ritardi nella
maturazione, sia per quei campi che hanno
subito un rallentamento nel ciclo vegetativo
sia per quelli in cui si dovrà addirittura
ripartire da capo. E, nel frattempo, si intensificano
gli attacchi alle giovani colture da parte
degli insetti, così come la presenza di piante
infestanti, il tutto favorito dalla difficoltà
degli agricoltori nell’intervenire in campo
con i necessari trattamenti.
Nel territorio provinciale restano allagamenti
dei campi nelle zone golenali, in particolare
lungo il corso dell’Oglio, dove nei giorni
scorsi il fiume ha superato, e in qualche
tratto ha rotto, gli argini di golena invadendo
prati stabili e campi di mais. Nella lunga
fascia che corre tra i Comuni di Ostiano,
Pessina, Piadena, Calvatone, per vari giorni
i campi sono rimasti del tutto sommersi sotto
più di un metro d’acqua. In questo caso non
si può fare altro che attendere l’abbassamento
del livello del fiume, in modo che possa
riaccogliere le acque tuttora nei campi.
Certo è che, in tali aree, sarà inevitabile
la totale risemina dei terreni, con evidente
impiego di ulteriori risorse.
 
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