15 Settembre, 2002
La festa dei lavoratori…Ma che c’è da festeggiare?
Le migliaia di disoccupati, le ore di cassa integrazione provocate dalla crisi, l’uso e l’abuso di contratti precari.....
Tempi duri per il 1° maggio. La festa dei
lavoratori…Ma che c’è da festeggiare? Le
migliaia di disoccupati, le ore di cassa
integrazione provocate dalla crisi, l’uso
e l’abuso di contratti precari che tengono
sotto minaccia milioni di lavoratori? Forse
è per questo che ad esempio in Toscana alcuni
sindaci hanno optato per l’apertura dei negozi
e della grande distribuzione (supermercati)
nella giornata della festa del lavoro. Purtroppo
non è questo il motivo, ma il sacrosanto
fatturato, tanto necessario per garantire
la sostenibilità economica di un’azienda,
quanto religione incontestabile e feticcio
in nome del quale zittire qualunque voce
che possa porgli un limite. Vuoi essere assunto
con un contratto da dipendente anziché parasubordinato?
“Purtroppo il bilancio non ce lo consente,
le rinnoveremo il contratto a progetto per
un altro mese, ma non si preoccupi!”. A questo
punto avrebbe più senso che il 1°maggio diventasse
la festa dei consumatori. Anche se, in questo
caso, la festa del consumatore presupporrebbe
il riposo dal consumo, l’astensione dall’acquisto.
Insomma non se ne viene a capo. Non ci resta
che dare la nostra solidarietà ai lavoratori
del settore del commercio e ai sindacati
che hanno deciso di scioperare per ribadire
che la festa dei lavoratori è dei lavoratori
e per i lavoratori. Contestualmente alcune
organizzazioni dei consumatori in appoggio
a questa iniziativa hanno proclamato lo sciopero
dell’acquisto “affinché cresca una cultura
del consumo consapevole che non induca a
considerare i grandi centri commerciali come
l’unico luogo di aggregazione o ritrovo”.
Stefano Zurpa
 
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