15 Settembre, 2002
Contro la criminalizzazione del tifo calcistico
Carlo Balestri, responsabile UISP di Progetto Ultrà *La tessera del tifoso é dannosa e punitiva nei confrotni di tutti. la violenza? la sposta, non la combatte*
Contro la criminalizzazione del tifo calcistico scende in campo anche il Progetto Ultrà: la Tessera del tifoso, provvedimento predisposto dal Viminale a partire dal prossimo 1 gennaio, è l’ulteriore conferma che si vuole allontanare la gente dallo stadio. "E non ci si venga a dire che così si combatte la violenza: la violenza, semmai, viene spostata. Questa normativa è dannosa e punitiva perché presuppone che tutti i tifosi siano potenziali criminali e pertanto vengano schedati – afferma Carlo Balestri, responsabile di Progetto Ultrà – non è possibile che un cittadino per esercitare un proprio diritto debba esibire una sorta di certificato di buona condotta. La Tessera del tifoso è soltanto un esempio di ulteriore burocratizzazione che complica l’accesso agli impianti della tifoseria sana – quella che per esempio oggi ha difficoltà a portare la propria famiglia allo stadio - favorisce il bagarinaggio e le entrate clandestine. I modi per combattere la violenza sono altri".
"Ci sembra invece – continua Balestri – che, ancora una volta, ci siano vantaggi soltanto per i grandi club, gli stessi che si mostrano indifferenti perfino al divieto delle trasferte: più tifosi restano a casa e maggiori saranno gli abbonamenti alle pay-tv per seguire la propria squadra in trasferta. Dietro a questo tipo di ‘fidelizzazione all’italiana’ si cela solo un interesse di puro business".
"Occorrono proposte concrete – conclude Balestri – e stadi più funzionali ed accoglienti, dignitosi e senza barriere per scoraggiare il fenomeno della violenza che ha origini lontane dagli spalti".
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