15 Settembre, 2002
Un Caffè con il Sen. Enrico Morando
Incontro promosso dal Comitato Provinciale per Dario Franceschini
Congesso Partito Democratico
Un Caffè con il Sen. Enrico Morando
presso
“Chocolat Cafè”
(Piazza Roma)
14 Settembre ore 16
Incontro promosso da:
Comitato Provinciale per Dario Franceschini
Coordinatori:
Luca Burgazzi: burghi1990@yahoo.it
Elisa Rebessi: elisa.rebessi@collegiodimilano.it
Biografia di Enrico Morando.
Enrico Morando (Arquata Scrivia, 30 settembre
1950) è un politico italiano.
Segretario provinciale del Partito Comunista
Italiano di Alessandria nel 1976, dopo una
breve esperienza di giornalista a l'Unità.
Membro della segreteria regionale tra il
1983 e il 1991, è l’estensore del Manifesto
federalista del PCI piemontese (1988), che
propone una svolta federalista nella linea
di politica istituzionale del partito.
Esponente della corrente del Migliorismo,
nel 1986 durante la riunione del Comitato
Centrale del PCI che prepara le Tesi per
il congresso di Firenze di quell'anno, propone
due emendamenti. Con il primo chiede che
PCI – che in quel congresso si dichiarava
«parte integrante della sinistra europea»
– stabilisca «rapporti anche organizzativi
con i partiti dell’Internazionale Socialista».
Con il secondo propone il superamento del
centralismo democratico. Entrambi vengono
respinti a larga maggioranza. Ma dopo appena
quattro anni, con il crollo del Muro di Berlino
e la svolta della Bolognina, il Partito Democratico
della Sinistra aderirà all’Internazionale
Socialista e abbandonerà il centralismo democratico,
dando vita ad un ricco pluralismo interno.
Dopo il congresso di Rimini del Partito Comunista
Italiano è vice responsabile dell’organizzazione
nazionale del partito. Aderisce con entusiasmo
ai referendum elettorali (preferenza unica
e maggioritario) e dà vita, con altre personalità
della sinistra, al Comitato del socialismo
democratico e liberale in Alleanza Democratica,
contribuendo a stenderne il Manifesto, con
Giorgio Ruffolo, Salvatore Veca e Michele
Salvati. In quel documento viene proposto
l’incontro delle tre grandi tradizioni del
riformismo – il liberalsocialismo, il cristianesimo
sociale e il liberalismo riformista – in
un nuovo soggetto politico, l’Alleanza Democratica,
che si candidi a governare l'Italia in alternativa
alle forze conservatrici. Una chiara anticipazione
del futuro progetto del Partito Democratico.
Eletto Senatore per la prima volta nel 1994
(XII Legislatura), entra a far parte della
segreteria nazionale del Partito Democratico
della Sinistra, prima come responsabile per
le politiche sociali, poi – con Walter Veltroni
segretario – come responsabile del dipartimento
economico. È rieletto Senatore anche nel
1996 (XIII Legislatura), nel 2001 (XIV Legislatura),
nel 2006 (XV Legislatura) e nel 2008 (XVI
Legislatura) capolista nella circoscrizione
Veneto, ricoprendo vari incarichi istituzionali.
Al congresso di Pesaro dei Democratici di
Sinistra del 2001, successivo alla sconfitta
elettorale dell'alleanza di centro sinistra,
è primo firmatario e candidato Segreatrio
di una delle tre mozioni congressuali, liberalsocialista
e ulivista: "Per salvare i Ds, consolidare
l'Ulivo e costruire un nuovo, unitario partito
del riformismo socialista". La mozione
ottiene circa diecimila voti di iscritti
ai Democratici di Sinistra, poco più del
4%. A partire da quella esperienza è riconosciuto
leader della componente Liberal del suo partito.
Con l’obiettivo di dar vita a gruppi parlamentari
unici dell’Ulivo, promuove con altri parlamentari
del suo partito, della Margherita e dei Socialisti
Democratici Italiani, al Gruppo Artemide
(dal nome dell’Albergo romano dove si tenne
la prima riunione). I tentativi di Artemide
caduti nel vuoto scavano in profondità: dopo
la vittoria de L'Unione alle elezioni del
9 e 10 aprile 2006, gli organismi dirigenti
dei Democratici di Sinistra e della Margherita
scelgono di costituire gruppi unici parlamentari
alla Camera dei Deputati e al Senato della
Repubblica.
Al congresso di Roma dei Democratici di Sinistra
del 2005, prendendo atto del coerente impegno
di Piero Fassino per la costruzione della
Federazione dell’Ulivo, ne sostiene la mozione,
conducendo la componente Liberal nella maggioranza
fassiniana che guida il partito.
Nello stesso anno diviene presidente dell’associazione
di cultura politica LIBERTA'eguale, che ha
contribuito a far nascere nel 1999, di cui
fanno parte politici ed intellettuali della
sinistra liberale italiana.
Dal 23 maggio 2007 è uno dei 45 membri del
Comitato nazionale per il Partito Democratico
che giuda il processo di costituzione del
nuovo partito. Alle Primarie del 14 ottobre
2007 sostiene il candidato segretario Walter
Veltroni e viene eletto delegato all'Assemblea
costituente nazionale. È a fianco di Veltroni
nelle elezioni politiche del 13 e del 14
aprile 2008, che lo incarica di redigere
il programma elettorale del partito. Coordinatore
del Governo Ombra voluto da Veltroni fino
alle dimissioni di quest'ultimo, il 5 gennaio
2009, su incarico diretto del Segretario
e del Coordinamento nazionale, è nominato
Commissario straordinario del Partito Democratico
a Napoli.
Attualmente è in Senato membro della quinta
commissione Bilancio e Programmazione economica.
 
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