15 Settembre, 2002
La Lega prende in giro la città di Andrea Virgilio.
Un silenzio imbarazzante interrotto da questa iniziativa di marketing elettorale priva di sostanza e offensiva verso la dignità della nostra città
La Lega prende in giro la città di Andrea
Virgilio.
Un silenzio imbarazzante interrotto da questa
iniziativa di marketing elettorale priva
di sostanza e offensiva verso la dignità
della nostra città
La Lega prende in giro la città, dopo un
mese dalla notizia della cancellazione del
Pendolino, quando ormai sembra già tutto
deciso, assessori, onorevoli e segretari
si muovono con una raccolta firme inutile
e ipocrita.
Ma perché non partire prima, per tempo, quando
era possibile costruire una mobilitazione
trasversale con tutte le forze politiche
di centro destra e di centro sinistra?
Invece il nulla, non solo sulla questione
dei collegamenti con Roma, ma anche sui problemi
quotidiani di chi lavora a Milano.
Un silenzio imbarazzante interrotto da questa
iniziativa di marketing elettorale priva
di sostanza e offensiva verso la dignità
della nostra città.
La Lega cerca di chiudere il recinto quando
i buoi sono scappati, ora finge di preoccuparsi
del problema, ma i cremonesi non possono
farsi prendere per il naso da manifestazioni
"fuffa" tutte proiettate semplicemente
alla falsa immagine del "partito vicino
alla gente".
Ad un territorio che poneva sul piatto un
piano infrastrutturale da 176 milioni di
euro e un percorso di corresponsabilità degli
Enti locali, la Regione ha saputo solamente
ribadire ai cremonesi la soppressione del
Pendolino e la falsa promessa di un collegamento
veloce con Bologna.
Mi chiedo su questa partita dov'è e dov'era
la Lega, che capacità di iniziativa ha avuto?
Non basta votare un ordine del giorno per
pulirsi la coscienza, anche perché la Lega
oggi governa e amministra. In Provincia la
loro giunta non si è presentata nell'ultimo
confronto (sulla tratta Cremona - Mantova
- Milano) con Regione Lombardia, con Trenitalia
e con i pendolari, a Roma c'è un sottosegretario
ai trasporti, un certo signor Castelli, già
contestato per immobilismo dai pendolari
lombardi, sulla vicenda del Pendolino la
sua classe dirigente locale non costruisce
relazioni istituzionali, non fa pressione
politica e si muove coscientemente in ritardo,
in che modo? Con un "banchetto"!
Nel frattempo oltre al disagio dell'assenza
di un collegamento diretto con Roma, ci sarà
un aumento del costo del viaggio superiore
al 40%.
Oltre al silenzio delle amministrazioni locali
anche il "partito di lotta" preferisce
simulare la sua battaglia politica sotto
i gazebo e tuttavia, per compensare, fa spallucce
dentro ai palazzi.
Andrea Virgilio
Gruppo PD della Provincia di Cremona
Cr 15-11-09
 
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