15 Settembre, 2002
Brava Rosy Bindi (di Caterina Ruggeri)
Un Teatro Monteverdi gremito come non mai ha salutato con affetto una leader vera

Se solo il Presidente Berlusconi avesse intuito il favore che ha fatto a Rosy Bindi con la sua infelice battuta, credo che non l’avrebbe mai e poi mai pronunciata. La calorosa accoglienza che le è stata riservata oggi al Teatro Monteverdi ne è stata una bella dimostrazione. Mai il Teatro è stato così gremito e attento.

Conosciamo da tempo il giudizio che Berlusconi ha delle donne, ma questa volta, nel tentativo di superarsi, si è scontrato con una donna davvero. Qualcuno ha detto che bisognava capirlo, poveraccio. Con la bocciatura del lodo Alfano, ora rischia davvero, senza lo scudo protettivo. Vedo però che i suoi avvocati/parlamentari a tempo pieno (anche questa è una cosa da paese “strano”), stanno già escogitando qualche altro salvagente.

Ma non è di questo che voglio parlare.

Voglio utilizzare questo spazio per dire due cose.

La prima riguarda il P.D.: io ho aderito a Bersani Segretario anche perchè tra le prime voci a sostegno c’era quella di Rosy Bindi e per me è stato un elemento rassicurante. Una rassicurazione di cui avevo bisogno e che ha orientato la mia scelta. Non amo i personalismi e chi mi conosce, lo sa, ma la garanzia di presenze coerenti e coraggiose è rincuorante, se poi è una donna, in politica, vale ancora di più.

E qui veniamo alla seconda cosa che voglio dire e riguarda appunto la questione femminile oggi. Questione che stata al centro dell’intervento di Rosy Bindi oggi a Cremona.

Ha parlato di violenza del linguaggio mediatico, di misoginia dilagante e del silenzio delle donne. E’ su queste parole che voglio dire anch’io alcune cose.

La misoginia, lo sappiamo, è presente, in dosi diverse, un po’ in tutti gli uomini, diciamo che è nel loro DNA. Se poi le donne decidono di fare politica sul serio, cioè attraverso la militanza, l’impegno, la discussione, la costruzione collettiva, ecc. ecc., l’aggressività aumenta e preoccupa.

La violenza del linguaggio mediatico, che semplificherei nel termine “velinocrazia” o “velinismo”, è quella cosa che sta davvero condizionando, e ha dell’incredibile, la vita democratica del nostro Paese. Né le Noemi né le Patrizie ci piacciono, non tanto per i “papi" e per le escort, ma perchè ci preoccupano per il messaggio che trasmettono alle giovani donne.

Quale libertà resta oggi alle donne in un Paese in cui il potere in carica propone loro il modello unico dell’apparire?

Dice Nadia Urbinati (insegna teoria politica alla Colombia di New York): “le donne sono sempre lo specchio della società, il segno più eloquente della condizione nella quale versa il loro paese: quando viaggiano con voli prepagati per ritirare un cotillon a forma di farfalla o quando muoiono per le violenze di un potere tirannico. E’ urgente che si levino voci di critica, di sconcerto, di denuncia; voci di donne.”

Facciamo allora in modo che questo tempo, col pretesto di essere “moderno”, non sia la tomba di tutte le conquiste femminili del secolo scorso. Come democratici ci siamo assunti la responsabilità di mettere a tema la questione femminile, oltre gli auspici e i documenti condivisi con il capitoletto d’obbligo, dedicato alle donne. Il prossimo congresso sarà una importante occasione da non perdere.

Un altro fatto straordinaria accaduto dopo il Porta a Porta è stata l’INDIGNAZIONE, finalmente. Le donne si sono indignate, anche tanti uomini, ma la domanda è: per farlo occorreva che il premier toccasse il fondo come ha toccato?

Qualcuno ha registrato che le donne italiane hanno il più basso tasso di autostima nel mondo occidentale, anche in politica, parlamentari comprese. La maggioranza di loro ha una grande difficoltà a pensarsi leader, anche quando avrebbero tutti i numeri per esserlo.

E quando lo si è davvero come Rosy Bindi, gli “omini” si spaventano e urlano frasi incomprensibili.

Buon lavoro Rosy e avanti così.

Cremona, 10.10.09

Caterina Ruggeri
Consigliere Comunale del Partito Democratico
Cremona
cateruggeri@tiscali.it

Nella foto: Rosy Bindi all'arrivo a Cremona

Nella foto allegata: Rosy entra in Teatro accompagnata da Caterina Ruggeri, Annamaria Abbate e Cinzia Fontana

 


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