15 Settembre, 2002
Museo del violino.
Il successo di “Mondomusica” e di “Liuteria in Festival”, la presenza di tanti visitatori da tutto il mondo, i concerti e l’attenzione dei media lasciano immaginare una Cremona diversa eppure possibile, capace, al pari di realtà limitrofe, di valorizzare
Museo del violino.
Il successo di “Mondomusica” e di “Liuteria
in Festival”, la presenza di tanti visitatori
da tutto il mondo, i concerti e l’attenzione
dei media lasciano immaginare una Cremona
diversa eppure possibile, capace, al pari
di realtà limitrofe, di valorizzare la propria
storia, la cultura e tutto quel patrimonio
identitario che la rende unica ed affascinante.
Lunedì, invece, si sono spenti i riflettori,
ed è tornata ad essere una “destinazione
minore”, estranea ai circuiti turistici.
È evidente che la ragione non sia la carenza
di risorse artistiche, ma la scarsa capacità
di attirare l’attenzione, di valorizzare
quanto di buono abbiamo.
Il problema non è comunicazionale ma sostanziale.
Occorre fare un pensiero serio su Cremona
e sul possibile turismo. Bisogna partire
da una scelta di base, pensare un prodotto,
confezionarlo e proporlo. È, invece, finora
mancata la capacità di pensiero della committenza:
purtroppo non abbiamo ancora deciso che tipo
di identità comunicare ai turisti. Né abbiamo
avuto la forza che hanno messo in campo,
ad esempio, Brescia e Mantova inventandosi
eventi dedicati all’Arte.
Oggi assistiamo alle tante polemiche sul
Museo del Violino, perdendoci in dettagli
di poca o nessuna importanza, senza renderci
conto che, tra qualche anno potremmo ritrovarci
a recriminare ragionando sull’ennesima occasione
mancata!
Il progetto, invece, rappresenta una opportunità
straordinaria, che con lungimiranza non disgiunta
da un certo ardimento il sindaco Perri e
la Sua Giunta hanno saputo cogliere al volo.
Ecco perché guardo fiducioso ad un progetto
che, dopo esser stato per anni promessa elettorale
sempre rimandata e argomento di serrato dibattito
politico, diventa un cantiere reale.
Il museo del Violino può, dunque, diventare
espressione di una città viva, attenta a
mantenere le tradizioni ma capace di produrre
cultura moderna, in un ponte ideale fra i
secoli che poggia sui pilastri della qualità.
Testimonia la volontà degli Amministratori
e della città di valorizzare antiche vocazioni
aprendosi all’internazionalità.
Ma non basta il Museo. Occorre l’impegno
minimo, quotidiano di tutti. Ecco perché,
in questi giorni di festa, ASCOM si è spesa
in prima persona promuovendo momenti musicali
nelle vie e nelle piazze del centro storico.
Ecco perché la richiesta di sospendere il
mercato degli ambulanti durante la Festa
del Torrone vuol far prevalere gli interessi
diffusi su quelli particolari.
Siamo tutti protagonisti del cambiamento,
perché non bisogna dimenticare che il turismo
oggi vive di territorio, di eventi, di molteplici
occasioni di consumo, insomma di un sistema
di servizi diversi, diffusi e integrati tra
di loro capaci di rendere attrattive le destinazioni
turistiche anche quando d’inverno non c’è
la neve o d’estate non c’è il mare.
Proprio per questo il turismo, superando
la tradizionale distinzione tra prodotto
e servizio, sta diventando sempre più il
collettore ed organizzatore di altri business
quali fruizione di beni culturali, trasporti,
enogastronomia, artigianato.
Possiamo vantare eccellenze straordinarie:
occorre farle emergere, promuovendo i talenti
e rafforzando la dimensione territoriale.
Ecco perché la realizzazione del Museo del
Violino non è fine a se stessa, ma rappresenta
un passo decisivo per costruire un futuro
all’altezza delle ambizioni e delle possibilità
della città.
Fonte: Ascom Cremona
 
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