15 Settembre, 2002 No al nucleare: “ Davide contro il Golia Nucleare: il Referendum è la nostra fionda! “ Firma la petizione “per un’Italia libera dal nucleare per una strategia referendaria nazionale efficace e condivisa”
No al nucleare: “ Davide contro il Golia
Nucleare: il Referendum è la nostra fionda!
“ Firma la petizione “per un’Italia libera
dal nucleareper una strategia referendaria nazionale
efficace e condivisa” Il Coordinamento cremonese per il risparmio
energetico e per le energie rinnovabili alternative
al nucleare ( ne fanno parte AmbienteScienze,
ACLI, Amici della Terra, Arci, C.G.I.L.,
Legambiente, Movimento Federalista Europeo,
Rete Lilliput) ha redatto una Petizione su
questi temi per sollecitare la definizione
di una strategia referendaria nazionale efficace
e condivisa.
Per firmare la petizioneinviare mailcon la scritta: “ aderisco petizione no nucleare”e/o un vostro commento alla mail :aderiscopetizione@welfareitalia.it
Nei prossimi giorni il sito welfare Cremona
dedicherà uno spazio specifico alla firma
on line della petizione stessa.
Intervista a cura del sito www.wwelfarecremona.it diretto da Gian Carlo Storti Cremona 23 gennaio 2010
Marco Pezzoni presenta la petizione “ Il
Referendum è la nostra fonda”
Aggiornamento si alcune novità
Nella pre-tattica sui siti è tornato alla
ribalta lo studio realizzato dal CNEN nel
1979 che, tra le circa 40 località nazionali
individuate come potenzialmente "idonee",
ne cita tre in Lombardia.
La mappa indicache una tra queste potrebbe essere " a sud di Cremona" , ovvero tra Motta, San Daniele e Torricella.
Quanto siano fondate queste indiscrezioni
è difficile dirlo, certo è che sono state
oggetto di specifiche interrogazioni da parte
dei gruppi parlamentari del PD sia alla Camera
che al Senato. Ma la cosa più preoccupante
è che non ci sia ancora a sufficienza la
consapevolezza diffusa che i nostri territori
sono, da un lato,tenuti all'oscuro del loro
destino, dall'altro sono già oggetto di trattative
in alto loco tra operatori economici e soggetti
politici votati a questo obiettivo. Ecco
perchè come "CREAfuturo" ci siamo
fatti carico di individuare una possibile
strategia nazionale in grado di bloccare
la costruzione delle nuove centrali nucleari
in Italia. In allegato un Promemoria con
le premesse politiche e i ragionamenti alla
base della Petizione.
La strada che indichiamo è quella del Diritto
e della partecipazione democratica.
Marco Pezzoni .
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PROMEMORIA E PRECONDIZIONI: “per un’Italia libera dal nucleare per una
strategia referendaria nazionale efficace
e condivisa”
La decisione del Governo e del Parlamento,
con approvazione della Legge 99 del 2009,
di promuovere il ritorno del nucleare civile
in Italia e, per il momento, di avviare le
procedure per la costruzione delle prime
4 centrali nucleari in Italia, modello EPR-plus,solleva le seguenti questioni:
1)lasciare aisingoli territori eventualmente individuati
come “ siti idonei” per i nuovi insediamenti
elettronucleari la decisione finale oppure,
valutando che la scelta del ritorno al nucleare
sia una scelta comunque sbagliata ( prescindendo
dalle disponibilità locali e idoneità dei
territori), assumere un orientamento di portata
nazionale .
2)Questo orientamento nazionale deve rimanere
sul piano culturale e d’opinione per chiedere
al Governo di correggere la brutalità delle
procedure scelte nell’imporre la localizzazione
delle centrali nucleari e sul piano istituzionale
deve cercare la riduzione del danno per ottenere
più garanzie per l’ambiente e per la salute,
oppure deve risolutamente puntare all’obiettivo
di opporsi all’opzione nucleare e di bloccarne
l’avvio della realizzazione in Italia.
3)Se l’obiettivo è quello di impedire il ritorno
del nucleare e rafforzare la strada delle
energie rinnovabili e dell’economia verde,
si impone con urgenza il problema di individuare
lo strumento più adeguato e più efficace
per raggiungere lo scopo.
4)Un piano energetico nazionale innovativo
e sostenibile può essere il frutto di nuovi
equilibri politici e parlamentari e, dunque,
di un nuovo governo difficilmente ipotizzabile
oggi e, comunque, possibile solo dopo le
prossime elezioni politiche generali.
5)L’unico strumento già individuabile oggi
come adeguato ed efficace è il ricorso al
Referendum popolare nazionale in base alle
disposizioni dell’articolo 75 della nostra
Costituzione: dunque l’individuazione di
uno o più quesiti per abrogare gli articoli
della legge 99 del 2009 favorevoli al nucleare.
( Lo devono richiedere cinquecentomila elettori
o cinque Consigli regionali ).
6)Per avviare una campagna referendaria con
qualche possibilità di successo occorre che
si realizzino alcune importanti condizioni
di partenza: che i quesiti vengano individuati
da personalità competenti provenienti dai
diversi ambiti giuridici, scientifici, ambientali
, sociali ed economici interessati al problema
e all’obiettivo. Che nessun soggetto politico
o associativo pretenda di partire per primo
o di mettere il proprio cappello sull’iniziativa.Che da subito si verifichi la più ampia possibilità
di convergenza e di collaborazione tra associazioni
ambientaliste, organizzazioni sociali, forze
politiche ed economiche che a livello nazionale
dovrebbero esserechiamate a identificare la “ forma” organizzativacon la quale promuovere la campagna referendaria,
a cominciare dall’ individuazione dei quesiti
e dalla raccolta firme per sostenerli.
7)La più ampia collaborazione e partecipazione
“paritaria” di soggetti diversi a livello
nazionale è e sarà garanzia che anche a livello
locale si creino reti diffusee partecipate da una pluralità di soggetti
in grado di far camminare la campagna referendaria
con successo.
8)Anche la tempistica è importante. Visto che
si terranno alla fine di marzo 2010 elezioni
regionali senza che ancora si conoscano i
“ siti” individuati, sarebbe opportuno che
l’annuncio della costituzione di un Coordinamento
o di un Comitato nazionale ( o come verrà
definito) promotore del Referendum sul nuclearefosse dato prima delle stesse elezioni. Questo
non comporta che i quesiti siano già stati
definiti con precisione.
9)Questo annuncio sarebbe importante anche
come “ sponda” per quei Comuni e per quei
territori che, se lasciati soli, potrebbero
rassegnarsi o addirittura entrare nella logica
subalterna di trattare benefici e monetizzazioni.
10)Il Coordinamento cremonese per il risparmio
energetico e per le energie rinnovabili alternative
al nucleare ( ne fanno parte AmbienteScienze,
ACLI, Amici della Terra, Arci, C.G.I.L.,
Legambiente, Movimento Federalista Europeo,
Rete Lilliput) ha redatto una Petizione su
questi temi per sollecitare la definizione
di una strategia referendaria nazionale efficace
e condivisa.