15 Settembre, 2002
La parità nelle nostre amministrazioni comunali.
Sono emerse le ombre e le luci della situazione, partendo dal fatto che una recente indagine poneva Cremona ai vertici (5° posto) di una classifica nazionale
La parità nelle nostre amministrazioni comunali.
Sono emerse le ombre e le luci della situazione,
partendo dal fatto che una recente indagine
poneva Cremona ai vertici (5° posto) di una
classifica nazionale
Venerdi 22 gennaio a Cremona, nella sala
Puerari, si è discusso della parità, delle
“quote rosa”, dei problemi sociali che da
questa tematica subiscono importanti riflessi,
nei 115 comuni e nelle altre pubbliche amministrazioni
della nostra provincia, in un riuscito convegno
organizzato dalla Consigliera provinciale
di parità e dalla Lega delle Autonomie locali.
Sono emerse le ombre e le luci della situazione,
partendo dal fatto che una recente indagine
poneva Cremona ai vertici (5° posto) di una
classifica nazionale relativa alla presenza
delle donne amministratrici e dirigenti nei
comuni. In effetti le consigliere comunali
in carica sono 394 su un totale degli eletti
di 1.073, (147 in più rispetto alla precedente
tornata). Le assessore sono 114 su 318 (17
in più). Le donne Sindaco però sono solo
11 su 115 (prima delle ultime elezioni erano
14). Da un campione di 24 comuni cremonesi
che hanno risposto ad un sondaggio in preparazione
del convegno, si evince che in questi enti
prevalgono le donne come segretari comunali
(14 su 24) e come responsabili di servizio
(65 su 107).
7 comuni sui 24 del campione non hanno sinora
inserito nello Statuto niente di specifico
sulla parità. In questo campo invece il comune
di Cremona prevede nello Statuto una quota
rosa di un terzo della Giunta (infatti le
donne in questa Giunta sono oggi tre). Il
comune di Crema ha di recente approvato all’unanimità
un importante ordine del giorno in questo
senso. Sono risultati di un forte impegno
delle elette in questi consigli comunali.
E’ forte il ritardo nella attuazione di importanti
previsioni normative: solo due dei 24 comuni
del predetto campione hanno istituito i Comitati
pari opportunità (D. Lgs. 198/2006); il piano
di azioni positive (Direttiva GU 27.7.2007)
è previsto solo in 4 degli stessi comuni.
Su questi temi, presidente del convegno era
Carmen Fazzi (Consigliera supplente di parità),
per relazioni ed interventi hanno parlato:
la Consigliera di parità Uliana Garoli, Maura
Ruggeri, consigliera comunale di Cremona,
Arianna Censi della Agenzia reg.le Segretari
comunali, le assessore Jane Alquati del comune
di Cremona, Mia Miglioli di Crema, Paola
Daina di Casalmaggiore, Mara Baronchelli
Sindaco di Pianengo, Rinalda Bellotti Dirigente
della Amm.ne Provinciale; Stefano Zenoni
della ASL di Cremona, Caterina Ruggeri, consigliera
comunale di Cremona. Pur essendo diverse
le collocazioni politiche sono state forti
le convergenze sulla necessità di riportare
in evidenza e dare concretezza alle problematiche
della parità tra i generi, essa infatti registra
la conquista di leggi molto avanzate che
però rimangono in gran parte inattuate. E’
stato reso esplicito dalle relatrici che
si intende – senza che nessuna rinunci alla
propria appartenenza di schieramento politico
– lavorare in modo trasversale su alcuni
comuni obiettivi.
Sono stati espressi giudizi positivi su quanto
è stato fatto negli anni scorsi dalle delegate
alla pari opportunità nelle Giunte del Comune
di Cremona, Caterina Ruggeri, e della Provincia,
Daniela Polenghi con il lavoro sui tempi
nella città, il progetto “Governance di parità”
delle provincie di Cremona e Lodi finanziato
dal FSEuropeo ecc. Così è stato sottolineato
l’impegno in atto degli assessorati alla
parità di Cremona, Crema e Casalmaggiore.
Impegno che non riguarda una astratta parità
ma cose concrete come il conciliare i tempi
di lavoro e di vita, alcuni essenziali servizi
sociali, le pari opportunità nel lavoro e
nella carriera, la cultura e l’informazione…
Proprio sui temi concreti la presenza delle
donne come amministratrici, con le caratteristiche
di sensibilità e pragmatismo e le competenze
che sono loro peculiari, è una grande ed
irrinunciabile risorsa per la comunità. E’
quindi nell’ottica di una amministrazione
locale e pubblica ottimale e di una democrazia
piena che vanno con decisione e rapidità
superati gli elementi di limite oggettivo
o di discriminazione ancora oggi presenti
nella nostra realtà nei rapporti di genere.
In primis le evidentissime disparità tra
uomo e donna negli organi della politica,
dove si decidono le linee del futuro del
nostro vivere sociale, ed in quelli che fanno
le leggi e le gestiscono. Dai livelli più
elevati (ha colpito l’immagine di una riunione
dei capi di governo europei: un folto gruppo
di uomini e la sola Angela Merkel per il
“gentil sesso”) alle Regioni, per le quali
si è ricordato il fatto quasi provocatorio
di una Giunta regionale lombarda tutta al
maschile, agli Enti ed Aziende di pubblici
servizi che non vedono quasi mai una donna
nei loro consigli d’amministrazione.
Il convegno si è concluso con la concreta
enucleazione delle attività da portare avanti
per la effettiva attuazione delle norme sulla
parità, norme cui ora si aggiunge un punto
della “riforma Brunetta” dove si prescrive
che questo tema sia tra quelli che è d’obbligo
considerare per la valutazione delle performances
e del merito nelle pubbliche amministrazioni.
Attività come un qualificato inserimento
del tema parità, sia come rappresentanza
che per le specifiche finalità che comporta,
negli Statuti dei Comuni che non l’avessero
ancora fatto. Ovvero la istituzione – magari
in collaborazione tra più Comuni dove opportuno
- dei Comitati pari opportunità e la attuazione
dei piani per le azioni positive.
Fonte: Lega delle Autonomie Locali Cremona
e-mail: legautonomie.cremona@tiscali.it
 
|