15 Settembre, 2002
7 Note, percorso culturale promosso dal centro Fumetto "Andrea Pazienza"
Non una grande ed unica mostra ma una serie di iniziative che circuiteranno in più luoghi.
7 Note, percorso culturale promosso dal centro
Fumetto "Andrea Pazienza"
Nell'ambito di Pianeta Giovani, progetto
finanziato dalla Regione Lombardia e che
vede come capofila il Comune di Cremona,
nasce 7 note, percorso culturale promosso
dal Centro Fumetto “Andrea Pazienza” per
giovani artisti, finalizzato alla realizzazione
di una rassegna artistico-musicale e collegato
ad una pubblicazione periodica di carattere
promozionale e di approfondimento culturale.
Non una grande ed unica mostra ma una serie
di iniziative che circuiteranno in più luoghi.
Il progetto prevede sette percorsi creativi
(le note) che collegano un genere musicale
(Jazz, classica, electro, punk, funk, cantautorato,
industrial/post-rock) a un linguaggio artistico
(pittura, scrittura, video, fotografia, fumetto,
performance, installazioni/arti plastiche)
ideati da giovani artisti con il contributo
di giovani curatori.
Cinque di sette
Dal 29 marzo al 4 aprile
Presso
AccademiaContemporanea
Via San Calocero, 27 - Milano
opere di
Marco Anzani, Rocio Perez Vallejo, Elena
de Prezzo, Margherita Martinelli, Giorgio
Tentolini, Raffaele Ariano, Giovanni Bodini,
Leonardo Calvi, Andrea Strazzoni, Elena Migliorini,
Francesca Follini, Roberta Sacchi
musiche di
Turning Stuff Ensemble, Mount Piezein Circle
a cura di
Francesca Rizzardi, Nicola Bizzaro, Mauro
Saleri, Silvia Scaravaggi, Michele Basso,
Siria Bertorelli, Carmine Caletti, Alice
Bonzanini
Il progetto “7 Note” si espande oltre i confini
territoriali per approdare a Milano presso
AccademiaContemporanea che ospiterà dal 29
marzo al 4 aprile l’esposizione artistica
cinque di sette che vede l’utilizzo di più
linguaggi quali la pittura, la fotografia,
il fumetto, la scrittura e l’installazione
a cura degli staff creativi del progetto.
AccademiaContemporanea è uno spazio espositivo
e commerciale per l’arte contemporanea nel
centro di Milano che si distacca dalla tradizione
delle gallerie d’arte per allargare direttamente
la sua nuova prospettiva allo spirito di
laboratorio globale della ricerca espressiva.
La natura propositiva dell’attività espositiva
si fonda sulla necessità di promozione dei
giovani artisti, ma anche sulla compatibilità
con un collezionismo nuovo, attento ed inedito.
Cinque di sette verrà inaugurata lunedì 29
marzo alle ore 18.00 con una performance
artistica su testi di giovani scrittori.
Sette meno due, cinque di sette, o meglio
ancora, meno due alla perfezione, alla totalità.
È un’interfase, un appuntamento di mezzo,
una tappa del percorso di 7 Note, che presenterà
il progetto al completo solo nel mese di
maggio a Santa Maria della Pietà.
La tensione verso una totalità che completa,
un po’ come in Achab e la Balena, in Titanic
con il suo iceberg, con Kurtz e il capitano
Willard, si esplicita, in queste cinque note,
nel rappresentarsi sinceramente, così come
esse sono: diverse.
Nella tensione verso un’unificazione ideale,
che potrebbe anche non concretizzarsi mai,
oppure lasciare un po’ di amaro in bocca.
Incompletezza? Forse, appunto.
PITTURA: Marco Anzani , Rocío Pérez Vallejo
Le opere sono state ispirate dalla relazione
che esiste tra esseri umani, musica e rituali
appartenenti ad antiche e nuove civiltà.
Le diverse modalità d’espressione di sacralità
e rituali hanno permesso di sviluppare una
grande gamma di espressioni pittoriche e
sonore. La volontà è quella di reinterpretare
il tema storico della Stoà Poikile in chiave
moderna, trasformandola in uno spazio interiore
attraverso una serie di opere che possano
smontare le coscienze per dare vita a nuovi
modelli nello spettatore.
INSTALLAZIONI: Elena De Prezzo, Margherita
Martinelli, Mount Piezein Circle
Spazio_Tempo_Loop fase 3 Lab è un’installazione
che si muove verso una performance tridimensionale
in cui gli elementi installativi diverranno
colonne portanti del momento performativo.
Dalla visione-con-suono, al suono immerso
nell’ambiente visibile, il linguaggio visivo
dell’installazione, unito al linguaggio sonoro
dell’industrial, si accosta alla performance
e alla scenografia, suggellando un’ibridazione
di modi d’esprimersi differenti e complementari,
altro obiettivo fondante del percorso di
7 Note.
FOTOGRAFIA: Giorgio Tentolini
Tentolini propone visioni notturne di città,
viste e ricomposte attraverso l’occhio della
musica. Il testo della canzone, sovrapponendosi
più volte in modo solo apparentemente confuso,
ritrae in una visione a forte contenuto emozionale
luoghi e stati d’animo, immagini e pensieri
frutto di un andare “a la derive” di debordiana
memoria. Come nella psicogeografia teorizzata
dai lettristi nei primi anni Cinquanta, i
diversi quartieri di Tentolini potrebbero
corrispondere all’intera gamma di umori che
ognuno di noi incontra per caso nella vita
di ogni giorno. Le opere di questo progetto
sono frutto di una metodologia d’indagine
che cerca di stabilire correlazioni tra psiche
e ambiente, nell’intento di una ridefinizione
emotiva dello spazio urbano.
SCRITTURA: Raffaele Ariano, Giovanni Bodini,
Leonardo Calvi, Andrea Strazzoni
Mai completamente riconosciuta come arte,
più spesso come “altro”, la scrittura è linguaggio
principe dell’oggi e — allo stesso tempo
— vittima della contemporaneità stessa. La
decadenza della civiltà occidentale passa
anche per l’imbarbarimento della lingua scritta,
per l’impoverimento del lessico, per la disattenzione
verso la norma, per la mancanza di abitudine
a concepire più di centosessanta caratteri
alla volta. Nella Babele di linguaggi espressivi
di 7 Note, Ariano, Bodini, Calvi e Strazzoni,
scrittori punk per la scelta di non esserlo,
scoprono le carte e si ergono — v(i)olenti
o nolenti — a paladini del bello stile. Giovani
già vecchi, (non) si sarebbe (mai) detto.
Tutto questo in settantasette parole, alla
ricerca della gloria eterna.
FUMETTO: Elena Migliorini, Francesca Follini,
Roberta Sacchi
Le artiste hanno scelto di sviluppare opere
dialoganti attorno al concetto di COSMOGONIA,
analizzato nelle sue componenti-chiave di
Nascita, Evoluzione e Maturazione. Le singole
esperienze creative, affrontate nell’elaborazione
di storie autonome, sono confluite nella
realizzazione di una tavola, degenerazione,
composta a sei mani, che individua nell’idea
di CAOS un nuovo tema trasversale ai percorsi
espressivi individuali. La commistione di
stili e prospettive ha dato origine ad un
prodotto complesso, a sua a volta fonte di
un progetto parallelo di videomaking: le
varie fasi del processo di inchiostrazione,
infatti, sono state filmate
e tradotte in quattro mediometraggi che ricalcano,
in questo modo, le idee-base di creazione
e crescita. La clip conclusiva è stata musicata
da Marco Coluccia e Giuseppe Ventola — rispettivamente
batterista e tastierista — nella produzione
di un video musicale.
La babele musicale
Martedì 30 marzo dalle ore 10.30
Presso
San Carpoforo – Brera
Milano
musiche di
Matteo Mensi Quartet, Spalax, Turning Stuff
Ensemble, Mount Piezein Circle
a cura di
Michele Basso, Marco Coluccia, Antonio Magnatta,
Mauro Saleri, Nicola Bizzaro
Gli staff musicali di “7 Note” propongono
La babele musicale, performance che si terrà
nella suggestiva cornice di San Carpoforo
martedì 30 marzo dalle ore 10.30.
L’antica Babilonia è metafora della multiculturalità:
vivere a Babilonia significava confrontarsi
con una moltitudine di linguaggi. Una situazione
simile è stata vissuta nel XX secolo con
la ramificazione dell’arte: la musica è esplosa
in generi e sottogeneri dai linguaggi più
disparati. Il dialogo, attraverso l’incontro
con il diverso da sé, può essere lo strumento
per risolvere una facile incomprensione.
La capacità di dialogo – da conseguire lungo
più percorsi – fornisce all’individuo una
visione più chiara di ciò che lo circonda
e una migliore conoscenza di sé. L’esecuzione
e la creazione come un’unica azione nel contatto
diretto con l’altro delineano la chiave per
rileggere la nostra esperienza.
MATTEO MENSI QUARTET: jazz_Il dialogo con
l’individuo
La proposta di dialogo, per quanto riguarda
il jazz, verterà principalmente sul dialogo
con l’individuo, essendo un’esecuzione jazzistica
caratterizzata in parte dalla capacità individuale
di perfezionare ed articolare l’esecuzione
di un brano. In questo caso i jazzisti cercheranno
di dialogare tra loro partendo da un’idea
comune che potrà essere un’idea lanciata
da uno dei due musicisti o un’idea lasciata
alla riflessione dei presenti, dallo staff
che precedentemente ha finito di esternare
la sua idea di dialogo. Si potrà assistere,
il tutto, forse, basato su libera improvvisazione
che caratterizza il genere, ad un discorso
instaurato tra due pianoforti, o ad una improvvisazione
vocale che interferirà nel discorso pianistico
di Matteo Mensi Quartet.
SPALAX: rock_Il dialogo con la collettività
Il dialogo è per noi sinonimo di estemporaneità
nell’atto creativo. La performance si basa
sull’influenza e sulla contaminazione reciproca
che un singolo istante può far nascere. Il
dialogo, quindi, è visto come il metodo migliore
per ricercare una perfetta simbiosi tra improvvisazione
ed architettura ritmica.
TURNING STUFF ENSEMBLE: classica_Il dialogo
con la tradizione
Con il consolidarsi del repertorio, durante
il XIX secolo è nata una tradizione esecutiva
con cui il singolo musicista deve confrontarsi,
in equilibrio tra adesione alla norma e apporto
personale. Il difficile e pesante rapporto
con il passato ha spesso frenato la stessa
creazione di opere nuove: celebre il caso
dei compositori nel dove scrivere sinfonie
dopo Beethoven. Ogni cambiamento nello stile
compositivo ha visto la presenza di un legame
con la tradizione e la rottura con essa.
Il gruppo “classica” intende proporre brani
di repertorio (il musicista che dialoga con
la tradizione interpretativa), nuove composizioni
(l’interprete che dà vita ad una futura tradizione)
e l’esecuzione/creazione di una composizione
che lascia margini di intervento
agli esecutori nel comporre insieme gli spazi
vuoti lasciati dall’autore.
MOUNT PIEZEIN CIRCLE + PAOLO TOFANI: industrial_Il
dialogo con il divino
Gli umani conoscono un solo modo per rapportarsi
con il sublime: la supplica, ripetuta all’infinito.
Il medium, parallelamente al verbo, è la
musica. Musica sacra, o indicata tale da
chi decise per primo di coniugarla a tale
scopo. Alla luce di questa spiegazione si
annuncia che Il Circolo tenterà presto di
trasmettere a Voi una prova tangibile del
concetto di invocazione. Questa volta saremo
con Voi, tra Voi, discesi nelle mortali spoglie
di Nicola Domaneschi (Tundra), Michele Basso
(Viscera///, The Drop Machine, Malasangre)
e Krsna Prema, altrimenti conosciuto come
Paolo Tofani (Area, I Califfi). LasciateVi
condurre nel lato spirituale della novella
Babele.
Per informazioni:
Servizio Politiche Giovanili – Comune di
Cremona
C/o Teatro Monteverdi – via Dante 149
Tel. 0372-407785
fax. 0372-407320
attraversarte@comune.cremona.it
 
|