15 Settembre, 2002 Romanengo: Bisogna dire NO allo stoccaggio del gas metano Dire no con forza e convinzione alle trivellazioni dei 5 pozzi che violeranno le verdi colline del Pianalto della Melotta
Romanngo: Bisogna dire NO allo stoccaggio
del gas metano
Dire no con forza e convinzione alle trivellazioni
dei 5 pozzi che violeranno le verdi colline
del Pianalto della Melotta
A Romanengo, le Banche del Gas sono già pronte
con massicce e fumanti ruspe a squarciare
il territorio per stoccare gas metano da
rivendere al miglior offerente.
L’obiettivo perseguito, come noto, è rendere
il mercato italiano maggiormente competitivo
e utilizzare la posizione strategica dell’Italia
in Europa per creare un hub attraverso il
quale veicolare verso il continente il gas
naturale africano, quello proveniente dall’area
del Caspio e del Medio Oriente.
Per fare tutto ciò il Governo Italiano con
ENI e STOGIT stanno mettendo sottosopra la
Pianura Padana.
Rossoni e la giunta regionale stanno distruggendo
il Cremasco
La Regione Lombardia ha già approvato e deliberato
il progetto del metanodotto "Zimella-VR-Cervignano
d’Adda di 170 km. Questo metanodotto avrà
un devastante impatto su molti SIC (Siti
di Interesse Comunitario) ed aree protette
naturali che verrebbero in alcuni casi definitivamente
compromesse.
Tra le aree comprese ci sono molti fontanili
del Cremasco e del Serio Morto in Comune
di Ricengo, elementi della rete ecologica
provinciale, e l’attraversamento del biotopo
Naviglio di Melotta a Romanengo.
Stoccare gas naturale nelle cavità geologiche
a contatto con l’acquifero è, nonostante
le rassicurazioni, ancora un’operazione non
priva di rischi, ambientali, idrogeologici
e sismici. E’ un grande business economico
per le aziende del settore; per questo motivo
le banche si sono immolate a sostegno di
questa opportunità che frutterà loro ingenti
capitali senza creare sul territorio un solo
posto di lavoro, lasciando dietro di loro
le tracce indelebili della distruzione ambientale.
Sinistra Ecologia Libertà
in Consiglio Regionale si batterà fino in
fondo affinché a Romanengo non si realizzi
questa operazione speculativa a tutto danno
dei cittadini e dei territorio. Sosterrà
l’uso delle tradizionali forme di stoccaggio
del gas fino ad oggi certificate, ma in particolare
promuoverà l’uso delle energie alternative
pulite e l’autosufficienza energetica.