15 Settembre, 2002
Si è svolto a Perugia l’8 e il 9 aprile, il 3° Congresso Nazionale NIDIL CGIL.
Nella sua relazione, la segretaria Filomena Trizio ha sottolineato i diversi aspetti che caratterizzano il mondo del lavoro e le relazioni sindacali.
Si è svolto a Perugia l’8 e il 9 aprile,
il 3° Congresso Nazionale NIDIL CGIL.
Alla sua assise, Nidil è arrivato dopo un
lungo iter, con 305 assemblee cui hanno preso
parte oltre 12.000 lavoratori. Un congresso
con un livello di partecipazione raddoppiato
rispetto al precedente, prova di una crescita
complessiva della struttura in questi quattro
anni che ha visto le tessere arrivare a quota
41.843 (2009). Nella sua relazione, la segretaria
Filomena Trizio ha sottolineato i diversi
aspetti che caratterizzano il mondo del lavoro
e le relazioni sindacali. La crisi colpisce
soprattutto i precari, con il settore della
somministrazione che ha perso il 40% di fatturato;
le nuove “assunzioni” tendono a concentrarsi
sul lavoro a chiamata, sulle collaborazioni
spesso trasformate in partite Iva e da ultimo
sui voucher; dall’inizio della recessione
il mercato del lavoro ha perso oltre 700.000
posti. Ovunque i più colpiti sono i precari,
fuori da ogni tutela. Peggio ancora è andata
ai lavoratori parasubordinati, oggetto di
un intervento di forte immagine mediatica,
ma con effetto concreto irrisorio, con soltanto
1.500 pratiche accolte a causa di requisiti
rigidissimi. Un quadro occupazionale che
rischia di peggiorare soprattutto per i più
giovani. Dopo questa introduzione generale
e le critiche alla politica complessiva del
governo, Trizio ha avanzato le richieste
principali di Nidil: ridurre le disuguaglianze
e ricomporre la frattura fra giovani e futuro,
unificare il lavoro e gli strumenti di tutela,
impedendo una nuova e più pericolosa fase
di precarietà; ridurre la tassazione sul
reddito di lavoro; riconquistare un modello
di contrattazione; riaffermare pratiche di
rispetto verso i migranti. Proposte concrete,
su cui però è impossibile dialogare con il
governo, chiuso nello stereotipo di una Cgil
“signor no”.
Nidil Cremona: Chiara Rizzi
 
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