15 Settembre, 2002
Anche Ascom Cremona, ha partecipato al battesimo di “Rete Imprese Italia”,
La guida dell’Ascom della provincia di Cremona sottolinea, poi, come “Rete imprese Italia” si ponga in piena sintonia con il tavolo che, localmente, hanno costituito le associazioni di Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Casartigiani
Anche Ascom Cremona, ha partecipato al battesimo
di “Rete Imprese Italia”, a Roma. Perché,
come ha sottolineato il presidente Claudio
Pugnoli, intervenuto all’Auditorium dove
è stato presentato l’accordo tra le piccole
e medie imprese, “il progetto risponde appieno
ad una esigenza del mondo del commercio e
dell’artigianato”.
La guida dell’Ascom della provincia di Cremona
sottolinea, poi, come “Rete imprese Italia”
si ponga in piena sintonia con il tavolo
che, localmente, hanno costituito le associazioni
di Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato
e Casartigiani.
“L’idea che si è concretizzata – spiega il
presidente Claudio Pugnoli – è quella di
un nuovo e forte soggetto rappresentativo
del sistema delle piccole e medie imprese,
la Rete delle imprese è un punto di riferimento
e interlocutore necessario della politica,
delle istituzioni e della comunicazione.
Non si tratta di una fusione ma un “matrimonio”
in cui le esperienze dei singoli diventano
esperienza comune in vista di un percorso
unitario. Ed è un percorso del tutto sovrapponibile
con quanto abbiamo saputo realizzare a Cremona,
con una progettualità che, negli ultimi mesi,
è divenuta ancora più stretta”.
“Anche se non significa la piena omologazione
– puntualizza – le linee di fondo sono del
tutto condivise e nascono dalla esigenza
di far fronte a problemi comuni e ad un momento
economico non facile”.
La positività del modello di Cremona era
stata colta, in due edizioni, dallo stesso
quotidiano Italia Oggi che non aveva rimarcato
di sottolineare come il retroterra di “Rete
Imprese Italia” si da ricercare nelle evoluzioni
locali del Patto di Capranica e del loro
consolidamento.
Nell’elencare le articolazioni più o meno
spontanee che avevano portato a risultati
concreti, su Italia Oggi si annotava come
“In Toscana, per esempio, le stesse cinque
organizzazioni hanno dato vita un mese fa
a "Impresa Toscana". A Catania
sono entrati in un organismo di ordinamento
ben otto rappresentanze, mentre a Cremona
si è costituito un tavolo di coordinamento”.
“Insomma – conclude - è l'Italia intera che
si sta muovendo”.
“Con Rete Impresa Italia cade –continua Pugnoli
– uno degli ultimi retaggi degli schemi del
novecento, non esistono più i commercianti
o gli artigiani, di destra o di sinistra”.
Nel suo recente incontro all’auditorium della
Camera di Commercio lo stesso Dario Di Vico
aveva sottolineato come “i piccoli hanno
sempre avuto un deficit di rappresentatività,
sono sempre stati un gran numero ma sono
rimasti schiacciati da Confindustria e dai
Sindacati”.
“Ora si cambia – conclude Pugnoli – La nuova
alleanza vuole far valere di più e meglio
le ragioni di queste imprese. È una risposta
forte delle imprese, in un paese che trova
sempre più argomenti per spaccarsi e pochissimi
per unirsi. Anche a livello locale deve essere
stimolo ad una capacità ancora maggiore di
“fare squadra”, di restare uniti per pesare
di più, per valorizzare il legame con il
territorio. Questa è la risposta concreta,
dell’economia reale, che le imprese possono
dare per uscire dalla crisi. Cremona è pronta.”
 
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