15 Settembre, 2002
Cremona: il gruppo consigliare del PD interviene sui “FUNERALI DEI FETI”
Abbiamo pure appreso e constatato dai servizi giornalistici che l'inumazione dei feti, diversamente da quanto previsto dalle norme nazionali e regionali, prevede l'apposizione di una lapide ecc.
Cremona: il gruppo consigliare del PD interviene
sui “FUNERALI DEI FETI”
Abbiamo pure appreso e constatato dai servizi
giornalistici che l'inumazione dei feti,
diversamente da quanto previsto dalle norme
nazionali e regionali, prevede l'apposizione
di una lapide ecc.
DOCUMENTO GRUPPO P.D. SU “FUNERALI DEI FETI”
AL CIVICO CIMITERO
Abbiamo appreso dalla Stampa degli accordi
che sarebbero intercorsi tra azienda Ospedaliera,
Associazione Difendere la vita con Maria
ed Amministrazione Comunale che affiderebbero
alla suddetta associazione l'esclusività
delle operazioni riguardanti l'inumazione
dei feti e dei prodotti del concepimento
inferiori alle 20 settimane, se i diretti
interessati non vi provvedono direttamente.
Abbiamo pure appreso e constatato dai servizi
giornalistici che l'inumazione dei feti,
diversamente da quanto previsto dalle norme
nazionali e regionali, prevede l'apposizione
di una lapide e lo svolgimento di una cerimonia
religiosa con cadenza mensile ed abbiamo
constato che alla prima di queste cerimonie
hanno attivamente partecipato autorevoli
rappresentanti delle istituzioni locali.
Nulla da eccepire se i cittadini per libera
scelta provvedono all'inumazione dei prodotti
del concepimento e dei feti con un vero e
proprio funerale con rito religioso, ma funerale
e rito religioso non possono essere imposti
dalle istituzioni, attraverso un protocollo
con un'associazione ,anche a coloro che non
esercitano esplicitamente e volontariamente
tale scelta
In questo caso le istituzioni non si limitano
a garantire il rispetto della normativa in
vigore, ma travalicano il loro ruolo assumendo
una posizione di parte.
La normativa attualmente in vigore garantisce
l'inumazione dei prodotti abortivi di età
inferiore alla 20 settimane, esclude in ogni
caso il trattamento dei feti e degli embrioni
come rifiuti speciali, ma non impone il funerale
dei feti e degli embrioni a chi non lo sceglie
e non impone di segnare il luogo dell'avvenuto
seppellimento con una lapide , a futura memoria
anche di coloro che non lo chiedono e non
lo desiderano.
Ci chiediamo come abbia potuto il Direttore
dell'Azienda Ospedaliera inserire nel protocollo
d'intesa con l'associazione Difendere la
vita con Maria e con il Comune , azioni che
vanno ben al di là degli adempimenti previsti
dalla normativa regionale e ci chiediamo
altresì quale fondamento abbia l'intervento
del Comune in un ruolo che esula dalle proprie
responsabilità e competenze ed assume una
valenza palesemente politica.
Riteniamo che le pubbliche istituzioni a
fronte di questioni così delicate e così
ricche di implicazioni etiche e personali,
come quelle legate al dramma dell'aborto,
non possano assumere un atteggiamento di
parte, ma debbano esercitare le competenze
e responsabilità a loro assegnate, con discrezione
e sobrietà e con particolare riguardo ai
programmi di prevenzione dell'interruzione
della gravidanza e all'attivazione di tutti
gli strumenti previsti dalla legislazione
vigente, a partire dal potenziamento dei
consultori, per educare ad una procreazione
consapevole e responsabile.
 
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