15 Settembre, 2002
L'OSPEDALE OGLIO PO DI CASALMAGGIORE UNA NUOVA CONQUISTA NELLA TERAPIA DEL DOLORE CRONICO
UN NUOVO DISPOSITIVO SI ADATTA A POSIZIONI E MOVIMENTI DEL PAZIENTE
PRESSO L'OSPEDALE OGLIO PO DI CASALMAGGIORE
UNA NUOVA CONQUISTA NELLA
TERAPIA DEL DOLORE CRONICO
UN NUOVO DISPOSITIVO SI ADATTA A POSIZIONI
E MOVIMENTI DEL PAZIENTE
Presso l'Unità Operativa di Terapia del Dolore
dell'Ospedale Oglio Po di
Casalmaggiore (Cremona), diretto dal Dottor
Claudio Reverberi, è da poco
disponibile il nuovo neurostimolatore di
ultima generazione che, grazie ad
una tecnologia innovativa presente anche
nell'IPhone, assicura immediato
sollievo per chi soffre di dolore cronico,
indipendentemente dalla sua
posizione e dai suoi movimenti.
Casalmaggiore (CR), 22 luglio 2010- Continuo,
lancinante e intrattabile:
questo è il dolore cronico, al tronco e agli
arti. Un problema delicato e
complesso, che si stima colpisca in Italia
1 persona su 4, con gravi
ripercussioni sulla qualità di vita del paziente.
L'approccio terapeutico entrato ormai nella
routine è la stimolazione del
midollo spinale, che avviene attraverso l'impianto,
vicino alla colonna
vertebrale, di elettrodi stimolatori che
mandano lievi impulsi elettrici
allo spazio epidurale. Il dolore infatti
"viaggia" attraverso il sistema
nervoso, ma il suo segnale viene modificato
prima che pervenga al cervello
dagli impulsi elettrici inviati dal neurostimolatore,
trasformando la
sensazione in un formicolio molto più sopportabile.
Gli elettrodi sono
collegati ad un dispositivo, delle dimensioni
di un orologio e posizionati
sottocute nell'addome, che trasmette microscariche
prefissate che
affievoliscono gli impulsi dolorosi avvertiti
dal paziente. Tuttavia, il
livello di stimolazione richiesto per la
gestione del paziente sofferente
dipende dalla distanza tra il midollo spinale
e gli elettrodi impiantati e
le distanze cambiano a seconda che il paziente
sia in piedi, seduto o
disteso. Di conseguenza, un qualunque cambiamento
di posizione, in assenza
di un aggiustamento manuale della stimolazione
tramite un telecomando
esterno, può far sì che il paziente riceva
una stimolazione sub-optimale,che
non riduce la sensazione di dolore.
La novità della terapia oggi è rappresentata
da un nuovo neurostimolatore di
Medtronic che adatta automaticamente la terapia
a seconda della posizione
del paziente. Risale a maggio il primo impianto
avvenuto presso l'Unità
Operativa di Terapia del Dolore dell' Ospedale
"Oglio-Po" di Casalmaggiore
(CR), diretto dal dottor Claudio Reverberi
e si è avuta la conferma che la
paziente impiantata è pienamente soddisfatta
dei benefici avuti.
"Il nuovo neurostimolatore utilizza
una tecnologia che include l'uso di un
algoritmo e di un accelerometro, componente
innovativa che sfrutta la forza
di gravità terrestre per rilevare la posizione
del malato e adottare
automaticamente il livello di stimolazione
richiesto per alleviare il
dolore. Questo dispositivo è il primo che
sente le posizioni e i movimenti
del paziente, apprende le regolazioni impostate
e adatta automaticamente la
terapia alla posizione. Con questa innovazione
si risponde pienamente
all'esigenza del paziente di semplificare
la gestione della terapia ed
aumentarne l'efficacia." - spiega il
dottor Reverberi.
L'accelerometro è una tecnologia presente
anche in strumenti e sistemi di
utilizzo comune, come l'iPhone ed alcuni
telefoni cellulari, per riconoscere
l'angolazione e cambiare il monitor per facilitare
la visualizzazione e
l'utilizzo. E' inoltre impiegato nelle automobili
per azionare l'air-bag in
caso di forte impatto.
Il nuovo dispositivo è dotato di una memoria
in grado di memorizzare i
cambiamenti di posizione nell'arco della
giornata, e visualizzare tramite
grafici e tabelle dati oggettivi dell'attività
del paziente.
" L'obiettivo della neurostimolazione
nel dolore cronico è di tentare di
aiutare il paziente a sentire meno dolore
- continua Reverberi - Dal momento
che siamo sempre in continuo movimento, come
quando ci si alza dalla sedia,
camminiamo per strada o continuiamo a rigirarci
nel letto durante il sonno,
un apparecchio che automaticamente si adatta
ad ogni movimento o attività
del malato è di grande aiuto per il controllo
del dolore, con prospettiva di
qualità di vita il più possibile vicina a
quella normale. In particolare,
questo tipo di intervento è consigliato a
pazienti che presentano patologie
piuttosto gravi, ma ancora giovani, che non
vogliono rinunciare ad una vita
attiva: nel nostro reparto in particolare
abbiamo compiuto l'intervento su
una paziente di circa 40 anni con una sindrome
dolorosa molto complessa, e
ad oggi i risultati sono più che soddisfacenti."
Per concludere, va ribadito che la stimolazione
del midollo spinale ben
risponde alle esigenze terapeutiche di chi
soffre di dolore cronico: uno
studio della durata di due anni - PROCESS
- ha recentemente dimostrato che
tale terapia, affiancata al trattamento medico
convenzionale, porta un
effettivo significativo sollievo in pazienti
sofferenti alla schiena e alle
estremità.
I progressi curativi per il dolore cronico
sono di grande rilevanza quando
si considerano le devastanti conseguenze
in caso di mancato trattamento: il
19% dei malati perde il posto di lavoro;
il 21% va incontro alla
depressione; tra il 50% e l' 88% ha significativi
disturbi del sonno; il 50%
lamenta una stanchezza continua.
Per ulteriori informazioni rivolgersi a:
Tel. 02 20241357
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