15 Settembre, 2002
Il dibattito nel PD Cremonese. Voltare pagina rilanciando la vocazione riformista
Alcune recenti dichiarazioni alla stampa del segretario provinciale del PD Magnoli hanno aperto un interessante dibattito pubblico
Il dibattito nel PD Cremonese. Voltare pagina
rilanciando la vocazione riformista
Alcune recenti dichiarazioni alla stampa
del segretario provinciale del PD Magnoli
hanno aperto un interessante dibattito pubblico
sul tema del “facciamo tutti un passo avanti”
rispetto ai fatti e alle situazioni legate
alle amministrative del 2009.
Dichiarazioni, in linea di principio, assolutamente
condivisibili, ma al tema del “fare un passo
avanti” si deve aggiungere subito dopo il
“come farlo”.
Crediamo che nessuno nel Partito desideri
rimanere ancorato al passato e alle sue vicende.
In tutti noi vi è la piena consapevolezza
che il fatto stesso che oggi il PD sia una
forza di opposizione implichi una necessaria
modifica del suo agire politico nella società
cremonese. Implichi anche lo sforzo di comprendere
che la sconfitta elettorale subìta pone il
tema di far emergere nel PD nuove idee e
che il vero problema è la rappresentanza
politica, cioè la nostra relazione con i
mondi vivi e vitali della società cremonese.
Non basta quindi pensare che alzando la voce
o lo scontro con il centrodestra si qualifichi
l’opposizione e si generi il “nuovo” PD.
Anzi se ciò avvenisse si correrebbero rischi
seri: primo fra tutti quello di smarrire
un tratto saliente della nostra breve ma
qualificante storia politica: la vocazione
riformista. Una conquista difficile, sofferta
ma ineludibile.
Difendere questo tratto, naturalmente, non
significa rinunciare ad essere una forte
e credibile forza di opposizione in grado
di contrastare democraticamente l’azione
del governo locale di centrodestra di cui
ogni giorno che passa si palesa sempre più
l’inadeguatezza.
Significa, al contrario, rilanciare il nostro
profilo di forza politica che, partendo dal
valore delle diverse culture riformiste che
l’hanno originata, sappia fornire risposte
convincenti ai temi dell’oggi e, soprattutto,
del domani, e comprenda ed interpreti le
dinamiche di una società profondamente mutata.
In sintesi un PD che coniughi libertà, giustizia
sociale e solidarietà per conseguire l’obiettivo
di una società in cui ognuno possa realizzare
la propria personalità, e metta al centro
della sua azione il tema del lavoro, di tutto
il lavoro e non solo di quello dipendente
che ha diverse facce.Le donne che una volta
espulse dal mondo del lavoro non riescono
più a rientrarvi, la questione sempre più
urgente del precariato, il dramma del lavoro
per i giovani, un'intera generazione rischia
di non avere la possibilità di emanciparsi
dando vita così ad una nuova classe sociale,
quella dei senza diritti.
Un Partito Democratico che sostenga un’ imprenditorialità
diffusa aiutandola ad essere competitiva
sui mercati e libera dai costi invisibili
di un’ invadente burocrazia, che lotti per
uno stato sociale riformato, che favorisca
una forte mobilità sociale sulla base del
merito e sostenga i più deboli. Un PD capace
di promuovere una cultura ambientalista del
“sì” che eviti la rotta di collisione tra
economia e ambiente e valorizzi la sostenibilità
e la green economy. Un PD in grado di ridefinire
i confini tra libertà e sicurezza dei cittadini,
che difenda la laicità dello stato e che
valorizzi il diritto di tutti di portare
nel dibattito politico i propri convincimenti.
Una forza riformista, infine, capace di assicurare
la massima partecipazione democratica, ma
che non per questo rinunci ad una politica
che decide.
In questi anni il PD cremonese ha cercato,
attraverso i suoi rappresentanti nelle amministrazioni
e negli enti locali, di portare questa politica
riformista nei governi locali. Un’impresa
difficile che, pur tra luci ed ombre, ha
saputo edificare nuovi ed efficienti modelli
gestionali. Nei servizi sociali, nelle aziende
di servizi pubblici, nella gestione di partite
complesse come i rifiuti, l’acqua, la mobilità
sostenibile, l’urbanistica e le infrastrutture
pubbliche.
Siamo certi che la proposta di “fare un passo
avanti” avanzata dal segretario Magnoli non
significhi mettere in discussione questi
risultati, frutto di una buona e moderna
amministrazione del centrosinistra cremonese.
“Fare un passo avanti” significa voltare
pagina, perché il 2009 è ormai alle nostre
spalle, tenendo fermi i nostri valori riformisti
e mantenendo intatta la vocazione del PD
cremonese fatta di coraggio e innovazione.
Su questo obiettivo il segretario Magnoli
potrà contare sulla nostra più leale e fattiva
collaborazione.
firmatari:
Mauro Fanti, Claudio Silla, Roberto Mariani,
Alessandro Lanfranchi, Sergio Giazzi, Giorgio
Toscani, Paolo Feroldi, Paolo Bonazzoli
 
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