15 Settembre, 2002
Provincia Cremona.Il PD chiede la convocazione della Commissione sulle Politiche Sociali
Presentato ordine del giorno sulla crisi che colpisce soprattutto le famiglie
Provincia Cremona.Il PD chiede la convocazione
della Commissione sulle Politiche Sociali
Presentato ordine del giorno sulla crisi
che colpisce soprattutto le famiglie
Il PD chiede la convocazione della Commissione
sulle Politiche Sociali anche alla luce del
fatto che è da parecchi mesi che non discute
concretamente di oggetti provenienti dalla
giunta.
In passato avevamo chiesto a che punto fosse
la Consulta della Famiglie, ora abbiamo recentemente
appreso che la giunta ha deliberato l’istituzione
di un “Tavolo Famiglia Conciliazione e Solidarietà
Sociale” tuttavia non è ancora chiara la
sua funzione che rischia di sovrapporsi a
strutture già esistenti con la conseguenza
di essere poco concreta. Una nostra prima
richiesta è pertanto un approfondimento su
questa iniziativa.
In questa fase delicata per le famiglie è
necessario che gli enti locali, anche nei
limiti delle loro competenze, siano capaci
di adottare dei provvedimenti in grado di
alleviare le difficoltà di coloro che faticano
ad arrivare oltre la terza settimana del
mese.
Per queste ragioni sono sempre più necessari
programmi di welfare locali coordinati tra
il mondo del volontariato, dell’impresa sociale,
del tessuto produttivo e delle istituzioni
locali.
Con l’ordine del giorno che presenteremo
chiediamo alla giunta di esercitare una funzione
di coordinamento e di impulso attraverso
un confronto con le realtà dell’associazionismo
familiare, le associazioni di categoria e
altri soggetti privati, alcune amministrazioni
provinciali hanno per esempio introdotto
strumenti ideati per sostenere le famiglie
penalizzate dalla crisi, che permettono di
aprire un rapporto di collaborazione con
le principali associazioni di categoria garantendo
una serie di sconti e di agevolazioni su
prodotti commerciali, alimentari e non alimentari,
servizi per il tempo libero ecc.
Spesso si tratta di proposte a basso costo
per la Pubblica Amministrazione perché si
fondano sulla cooperazione e sulla solidarietà
e che tuttavia richiedono alla Provincia
un forte ruolo di regia per favorire la nascita
di proposte concrete.
Andrea Virgilio
Vera Castellani
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IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CREMONA
VISTA
la perdurante situazione di grave crisi che
sta investendo gran parte dell’economia del
nostro territorio
CONSIDERATO
che tale crisi va a colpire soprattutto le
famiglie che già incontravano difficoltà
a gestire i loro bilanci ed i loro risparmi
a causa del caro-vita e di una generalizzata
diminuzione del potere di acquisto
che l'ultimo Rapporto Istat, presentato nei
giorni scorsi, conferma che è la famiglia
il vero ammortizzatore sociale, insieme e
forse più della cassa integrazione,contro
gli effetti devastanti della crisi.
che le famiglie hanno costituito un efficace
welfare di sostegno a chi è più in difficoltà
a causa della disoccupazione.
RITENUTO
che gli enti locali, nei limiti delle loro
competenze, possono adottare dei provvedimenti
in grado di alleviare le difficoltà di coloro
che faticano ad arrivare oltre la terza settimana
del mese
che sono sempre più necessari programmi di
welfare locali coordinati tra il mondo del
volontariato, dell’impresa sociale, del tessuto
produttivo e delle istituzioni locali.
che alcune amministrazioni provinciali hanno
introdotto strumenti ideati per sostenere
le famiglie penalizzate dalla crisi, che
permettono di aprire un rapporto di collaborazione
con le principali associazioni di categoria
garantendo una serie di sconti e di agevolazioni
su prodotti commerciali, alimentari e non
alimentari, servizi per il tempo libero ecc.
(ad esempio supermercati, ipermercati, discount,
panifici, ottici, centri sportivi, librerie,
ristoranti, concessionarie auto, taxi, parrucchieri,
casalinghi, giocattoli, cinema, dentisti
e molte altre ancora).
che spesso si tratta di proposte a basso
costo per la Pubblica Amministrazione perché
si fondano sulla cooperazione e sulla solidarietà
e che richiedono alle Province e agli enti
locali di coordinare, facilitare e promuovere
percorsi di mutualismo.
Chiede alla giunta
? di approfondire l’efficacia e l’opportunità
di progetti indirizzati ai nuclei familiari
più fragili
? di esercitare una funzione di coordinamento
e di impulso attraverso un confronto con
le realtà dell’associazionismo familiare,
le associazioni di categoria e altri soggetti
privati interessati a queste iniziative
? di coinvolgere i comuni anche attraverso
le consulte dei sindaci
 
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