15 Settembre, 2002
I cavatori colpiti dalla crisi dell’edilizia ed il problema delle cave
Forse la risposta al problema posto ci viene da questa semplice considerazione : la politica spesso lascia intendere la possibilità di elargire facili concessioni
I cavatori colpiti dalla crisi dell’edilizia
ed il problema delle cave
Forse la risposta al problema posto ci viene
da questa semplice considerazione : la politica
spesso lascia intendere la possibilità di
elargire facili concessioni
Apprendiamo dalla Stampa locale , che attraverso
un’interpellanza consigliare presentata in
Provincia, a Cremona , viene richiesto al
presidente Salini, dai consiglieri Torchio,
Dusi, Biondi, Araldi, di porre urgentemente
mano alla revisione del piano cave per aumentarne
i quantitativi di estrazione, affinché ciò
non debba penalizzare i cavatori colpiti
dalla crisi dell’edilizia.
Sinistra Ecologia Libertà , è altrettanto
preoccupata delle crisi occupazionali e di
lavoro, non solo quella dell’edilizia, che
stanno mordendo la nostra provincia, ma ritiene
fortemente ingiusto che si richiamino vecchi
metodi per risolvere questioni che hanno
origini diverse , ritornando a sventolare
la bandiera del ricatto occupazionale.
Nel merito Sinistra Ecologia Libertà il 25
maggio del 2009, perciò in tempi non sospetti,
presentò alla Provincia di Cremona, dettagliate
osservazioni alla proposta di revisione del
Piano Provinciale Cave, redatto proprio dalla
Giunta Torchio. Nelle quali di osservava
come la proposta di revisione risultava di
difficile comprensione , per condividerne
la proposta.
Infatti , furono previste l’apertura di ben
13 nuovi poli estrattivi , 7 per opere pubbliche
e 6 di nuova estrazione a fronte di un quantitativo
residuo perciò non cavato di oltre 10 milioni
di m3.
Nello specifico la Cava Alberti alla cui
attività va riconosciuta tutta la nostra
solidarietà affinché le difficoltà del momento
si possano superare velocemente, veniva assegnato
un ulteriore quantitativo (di nuova assegnazione)
di 500 mila m3 a fronte di un residuo non
cavato di 3.9 milioni.
( Per inciso va ricordato che Cava Alberti
acquistava già da molto tempo prima inerti
dal mercato).
Pertanto riteniamo che : nella revisione
del piano provinciale cave il Presidente
Salini abbia già negativamente e sufficientemente
inciso sul comparto, scippando una risorsa
importante come la tutela dell’ambiente naturale
, proponendo una cava di argilla al pianalto
della Melotta. In difesa del pianalto si
è espresso anche il segretario Cremasco,
Miglio, della federazione della Sinistra
lo stesso, partito in cui milita il consigliere
provinciale Dusi che in provincia vorrebbe
invece aumentare i quantitativi da cavare
e che nel proprio comune S.Daniele Po proprio
il piano cave provinciale, tagliato da Salini,
gli assegnava 1 milione di m3.
Ora che la crisi dell’edilizia sia preoccupante
è fuori dubbio , ma che si faccia risalire
ai tagli del piano cave tale situazione ci
sembra totalmente fuori luogo. Le attività
di cava godono ancora di un regime di monopolio
assoluto e di perpetuazione della specie,
molto più protette rispetto ad altre attività
di impresa, ciò sta scritto anche nello stesso
strumento amministrativo.
Ci fa specie che i consiglieri provinciali
firmatari dell’interpellanza, profondi conoscitori
de sistema che regola i piani cave in Lombardia,
sfoderino giuste e benedette battaglie contro
i cattivi cavatori a Caravaggio come a Cappella
Cantone , mentre in altre circostanze si
comportino diversamente.
Forse la risposta al problema posto ci viene
da questa semplice considerazione : la politica
spesso lascia intendere la possibilità di
elargire facili concessioni , soprattutto
quando a farne le spese è solo più il territorio
naturale , ipotecando il futuro e creando
al mondo economico di riferimento, aspettative
che poi non può mantenere , le cave fanno
parte di questo mondo.
Alvaro Dellera
Attilio Galmozzi
Coordinatori di Sinistra Ecologia Libertà
Crema e Cremasco
sel.crema@gmail.com
Crema - 13 dicembre 2010
 
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