15 Settembre, 2002
Gugliermetto: un nuovo coordinamento per corali e bande
Dibattito in Commissione Cultura per il Consiglio Provinciale del 2 dicembre
La proposta di Sandro Gugliermetto, contenuta nella mozione
iscritta al dibattito consiliare del 2 dicembre, è di dare vita ad una
Commissione per Corali e Bande, riformando l'organismo esistente. Per una prima
istruttoria sulla materia è stata convocata la Commissione Cultura, presieduta
dallo stesso Gugliermetto, alla presenza dei consiglieri Sgroi, Rusca, Ladina,
Manfredini, Longhino, Poli, Galmozzi, Redegalli, Sciaraffa, Patrini.
Gugliermetto ha spiegato che il rapporto con espressioni culturali tanto vivaci
e diffuse sul territorio è oggi affidato ad una "commissione" legata
ad una delibera di Consiglio del 1957, finalizzata a decidere i contributi da
erogare ai complessi bandistici. Senza modifiche statutarie, l'organismo è
stato poi trasformato in "Commissione Corali e Bande". Restano delle
contraddizioni, quali per esempio il collegare la commissione alla Banda Civica
Provinciale, che non esiste più, nonché discrasie circa l'erogazione dei
finanziamenti, polverizzati su più regolamenti.
Condivisa dai consiglieri la necessità che la Provincia non perda il raccordo
con tante Associazioni musicali amatoriali, strumentali e corali, che chiedono
coordinamento organizzativo e sostegno economico per la realizzazione dei loro
progetti culturali. La riforma dovrà andare nella direzione di non riconoscere
contributi a pioggia, bensì a progetto, per valorizzare idee e talenti. Grande
peso è assegnato alla formazione musicale e polso dovrà avere la nuova
Commissione, per la quale si chiederà un apposito profilo statutario, affinché
abbia potestà consultiva su tutto quanto attenga alle manifestazioni musicali
organizzate dalle associazioni, prevedendo al proprio interno la massima
rappresentatività.
Gugliermetto ha evidenziato il valore socializzante e formativo delle attività
di corali e bande, a compensazione della scuola. Sgroi ha posto l'accento sulla
funzione sociale della musica che aggrega i ragazzi ad ambienti
"buoni", evidenziando la necessità di "fare musica"
davvero, portando poi le bande e i cori in piazza. Manfredini nel riconoscere la
funzione istituzionale di supporto alla diffusione e alla conoscenza della
musica, ha manifestato perplessità sul coordinatore unico: "compito
difficile che ci obbliga a definire molto bene gli obiettivi". Rusca ha
chiesto di affidarsi ad esperti. Ladina ha proposto un coordinamento allargato
ai gruppi giovanili, comprese le rock-band. Gli altri ritengono preferibile
confinare i problemi e le esigenze. Poli infine ha insistito molto sulla
formazione: "la commissione avrà soldi per questo scopo?".
Cremona, 1° dicembre 2004
|