15 Settembre, 2002
L’inchiesta sociale secondo Goffredo Fofi
Da Girodivite un articolo sull’Italia del dopoguerra narrata e «indagata»
Le osservazioni che seguono sono una ricostruzione "a memoria", la
testimonianza di uno spettatore/lettore e non la riflessione di uno studioso. Il
punto di vista è dunque molto personale, non so quanto attendibile
scientificamente. Sono state presentate al convegno tenuto a Mestre il 19
novembre scorso.
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Alla caduta del fascismo, l’Italia era tutta da scoprire e da raccontare.
Se ne incaricò il cinema, soprattutto, con opere egregie, e il neorealismo
riuscì spesso a dare, con le sue storie di reduci, di disoccupati, di
contadini, di marginali, di donne (mogli o prostitute, ma per la prima volta o
quasi protagoniste di vicende socialmente significative), di bambini; più
raramente di operai, di borghesi, di emigranti. Nell’insieme un’immagine del
"popolo" attendibile più e quanto di quella data dalla nostra
letteratura realista a cavallo tra Otto e Novecento.
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