EgregioDirettore
È ormai assodato che non dobbiamo arrenderci al deserto civile e morale
messo in campo dall’impasto pericoloso ed eversivo di questa destra che ci
governa.
Un’Italia berlusconizzata e devastata che prende la sua Costituzione nata
dalla Resistenza e la getta alle ortiche; è giusto essere arrabbiati ed
indignati ma anche nauseati dai servi animati dalla sola cupidigia.
Eppure siamo speranzosi che presto si possa tornare ad essere fieri di dirsi
italiani, fiduciosi che i galantuomini possano tornare ad imporsi sui
malfattori, gli indagati i prepotenti. Quel voto in Parlamento che ha dato disco
verde alla modifica della Costituzione segna l’imbarbarimento di questa destra
ma anche l’inadeguatezza di una parte del centrosinistra. È una vera angoscia
che ci prende anche se ce lo aspettavamo; tutto quello che di civile c’è
viene distrutto. Quel voto è un fatto drammatico, tanto più drammatico in
quanto non colto pienamente dall’opinione pubblica; stiamo perdendo tutte le
conquiste civili più importanti: l’unità d’Italia che ha concluso il
Risorgimento e la Costituzione che è stato il frutto della lotta di Liberazione
e della Resistenza. Molti del centrosinistra non hanno voluto capire ed hanno
sottovalutato la pericolosità dell’uomo Berlusconi capo di una destra che non
è rispettabile né liberale né normale ma solo minacciosa per la libertà ed i
diritti fondamentali di cittadinanza in questo Paese. Una opposizione vera in un
Paese civile si fa con governi civili, figuriamoci con questo di governo; l’opposizione
deve essere vera e fortissima perché questi signori che ci governano se ne
fregano delle parole e del diritto. Berlusconi giustamente e continuamente
sostiene che il suo programma lo ha attuato perché il suo vero intento, come
disse chiaramente ad Enzo Biagi, era evitare la prigione, mantenere ed aumentare
il suo potere mediatico ed i soldi.
I soldi li ha perfino moltiplicati mentre la grande maggioranza del Paese
arranca in una tremenda crisi economica.Questo programma dell’uomo Berlusconi
si è purtroppo incontrato con il peggio della cultura politica italiana, una
cultura totalmente inconciliabile con la Costituzione e la democrazia
parlamentare. Per supportare il programma del capo si sono mossi gli schiavi, i
servi, quelli che stanno nella “Casa della libertà vigilata” ma anche
qualcun altro venuto da fuori. Il loro motto è “credere obbedire e servire”
perché i servi, i furbastri non combattono.
Perché siamo speranzosi, perché nelle persone oneste comincia a fare
breccia una diffusa vergogna e può e deve cominciare il riscatto di un popolo
che altrimenti rischia di essere condannato ad essere un popolo di lacchè senza
diritti. Sarebbe insopportabile vivere in una Repubblica della malavita in cui a
comandare siano gli inquisiti ed i condannati ed i galantuomini invece in
difficoltà e nella mortificazione quotidiana. Sarebbe un quadro terribile
La segreteria del PdCI - Cremona