15 Settembre, 2002
Sull'impiego dei laureati della Cattolica di Cremona
Riunione del Comitato di coordinamento di SMEA e CRB: «Buoni i risultati»
Si è riunito nei giorni scorsi, presieduto dal Sindaco Gian Carlo Corada, il
Comitato di Coordinamento del Centro di Ricerche Biotecnologiche e dei Corsi di
Laurea dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Cremona, di cui fanno
parte, oltre al Comune di Cremona, la Provincia e la Camera di Commercio di
Cremona.
Nel corso della riunione è stato fatto innanzitutto il punto sul Corso di laurea
triennale in Economia Aziendale, di cui prosegue l’azione di consolidamento nel
territorio cremonese. Gli oltre 130 iscritti all’anno accademico in corso
testimoniano l’interesse mostrato per un corso di laurea che offre sia la
possibilità di un impiego presso diverse realtà operative al termine del
triennio di studi, sia l’opportunità di completare la propria formazione
professionale con successivi percorsi formativi (laurea specialistica e master
di primo livello).
Questo anno accademico, che si concluderà nei prossimi mesi, ha visto un’azione
di rafforzamento dei legami con il territorio, la prosecuzione di un ormai
consolidato rapporto con il mondo dell’istruzione secondaria superiore, il
potenziamento dell’offerta formativa universitaria presente sul territorio,
d’intesa con l’Alta Scuola in Economia Agro-Alimentare (questo nonostante alcune
incertezze legate agli sviluppi della riforma universitari), l’analisi sugli
aspetti rilevanti del tessuto economico e sociale, la costituzione del Centro di
ricerca per lo sviluppo imprenditoriale (CERSI).
Per quanto riguarda l’anno accademico 2006/2007, accanto alla naturale
attenzione per il mantenimento di un elevato livello qualitativo dell’attività
didattica, in senso stretto, due possono essere i termini che andranno a
contraddistinguere l’azione della Facoltà di Economia: ricerca e formazione.
La riunione del Comitato di Coordinamento è servita anche per esaminare la
situazione occupazionale dei laureati di primo livello in scienze e tecnologie
alimentari nel periodo compreso tra il luglio 2002 e il mese di aprile 2006.
Sino ad oggi i laureati sono stati 127. I dati disponibili, che riguardano 115
laureati, indicano che gli occupati sono l’82% e l’8% in attesa di impiego. Il
10% ha deciso di proseguire gli studi universitari (lauree
specialistiche/master).
Per quanto riguarda gli occupati (94 laureati), l’84% ha trovato occupazione nel
settore agro-alimentare, lattiero caseario, dolciario/cerealicolo/salumi,
conserviero, mangimistico, aziende di certificazione/consulenza, grande
distribuzione. Il 6% è occupato in laboratori di analisi alimentari ed
ambientale, mentre il 10% ha trovato occupazione in altri settori. Le aziende di
trasformazione sono dunque il principale volano di occupazione per il laureati
in Scienze e Tecnologie Alimentari. Le aziende del settore caseario, in
particolare, assorbono il 31% dei laureati occupati, a testimonianza della forte
presenza territoriale. I ruoli ricoperti dai laureati a livello aziendale
possono essere riassunti negli ambiti dell’assicurazione e controllo della
qualità e della produzione.
Un ultimo dato riguarda la localizzazione territoriale delle aziende che hanno
assorbito i laureati in Scienze e Tecnologie Alimentari. I territori
maggiormente ricettivi sono rappresentati dalle province di Cremona, Brescia,
Mantova e Piacenza. Il dato riflette, in linea di massima, la provenienza degli
iscritti al corso di laurea, testimoniando pertanto la possibilità concreta per
i laureati di trovare occupazione nell’ambito territoriale a loro più prossimo.
Qui di seguito il dettaglio sulla localizzazione territoriale delle aziende che
assorbono questi laureati: Cremona e provincia 31%; Brescia e provincia 21%;
Mantova e provincia 18%; Piacenza/Parma e provincia 7%; Bergamo e provincia 5%;
Milano e provincia 6%; altre 12%.
 
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