15 Settembre, 2002
Pari opportunità
Si istituisce la Commissione provinciale. Il dibattito sul regolamento
Il regolamento della Commissione pari opportunità al centro della riunione
congiunta delle Commissioni "Affari Istituzionali" e "Cultura, Scuola e Servizi
Sociali". L'organo consultivo di cui la Provincia si dota, per provvedimenti ed
iniziative sulle donne e sull'effettiva attuazione dei principi di uguaglianza e
parità sociale, può proporre ricerche, iniziative pubbliche, favorire
l'applicazione di leggi e collaborare con altri soggetti, in affiancamento al
lavoro della consigliera di parità. "Il ritardo nell'iistituzione della
commissione pari opportunità dipende proprio dal fatto che è stata nominata solo
da poco dai Ministeri questa figura (è l'Avv. Uliana Garoli) - ha affermato in
apertura l'Ass Anna Rozza -". La commissione è composta da esperti,
rappresentanti del terzo settore, attività economiche, sindacati, oltre che
dalla consigliera di parità, che la presiede, dagli assessori al lavoro e alle
pari opportunità. Hanno approfondito questi aspetti discutendo il Regolamento,
proposto dagli Assessori Rozza e Piloni, i consiglieri Massimiliano Sciaraffa,
Antonella Poli, Angelo Bruschi, Cesare Giovinetti, Walter Longhino, Andrea
Ladina, Antonio Gardani, Giuseppe Redegalli, Pierattilio Superti, Sandro
Gugliermetto, M. Cristina Manfredini, Cesare Mainardi, Attilio Galmozzi.
Dopo l'introduzione dei lavori da parte di Gugliermetto, Mainardi ha proposto di
inserire in Commissione anche un rappresentante della categoria economica delle
Cooperazioni sociali. Per quanto concerne l'art. 3 della bozza di Regolamento, i
Commissari hanno concordato sul fatto che ogni Gruppo consiliare debba avere una
o un proprio rappresentante all'interno della Commissione. Manfredini ha
sottolineato come le rappresentanti delle varie categorie debbano essere
disponibili a partecipare ai lavori della Commissione: meglio che della
Commissione facciano parte solo le elette in Consiglio Provinciale. L'Ass. Rozza
ha sottolineato l'opportunità che via sia anche qualche rappresentanza maschile.
D'accordo con lei Gardani e Gugliermetto. Redegalli ha proposto di lasciare che
ogni gruppo decida in autonomia se nominare un Consigliere o designare un
rappresentante esterno. Gugliermetto ha chiesto di inserire nel Regolamento la
disposizione secondo cui i Gruppi che non hanno al loro interno rappresentanze
femminili, possono designare un proprio rappresentante; i Commissari erano
d'accordo. Rispetto alla designazione di un rappresentante delle Organizzazioni
Sindacali, Redegalli ha affermato che tutti i sindacati unitamente nominino un
rappresentante, mentre Giovinetti ha proposto un rappresentante dei Sindacati
più rappresentativi e uno delle organizzazioni minori. Sia l'Ass. Rozza che
Superti hanno definito "problematico" individuare tutte le sigle sindacali.
Mainardi ha proposto che solo i Confederali designino un rappresentante:
la Commissione ha approvato.
Rispetto alle categorie economiche, Gardani ha sostenuto che la Camera di
Commercio debba designare un solo rappresentante, mentre Mainardi ha indicato la
necessità che tutti i settori economici siano rappresentati nella Commissione
Pari Opportunità. Superti ha proposto che la Presidenza sia affidata all'Ass.
alle Pari Opportunità; di avviso contrario Gugliermetto. L'Ass. Piloni ha
affermato che il ruolo di Presidente deve essere ricoperto dalla Consigliera di
parità nominato dal Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale. Manfredini
ha sostenuto che non è corretto imporre vincoli troppo stretti rispetto al ruolo
del Presidente. L'Ass. Rozza e il Cons. Bruschi hanno proposto di inserire nel
Regolamento la disposizione secondo cui la presidenza della Commissione è
attribuita alla Consigliera di parità e, nel caso di un suo rifiuto,
all'Assessore delegato: la Commissione ha concordato sulla proposta.
 
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