15 Settembre, 2002
«L'impareggiabile figura di don Giuseppe Panini»
Paolo Bottini ricorda il «compianto parroco della chiesa di Croce Santo Spirito»
Signor Direttore,
in qualità di organista titolare, vorrei pubblicamente ricordare
l'impareggiabile figura del compianto parroco della chiesa di Croce Santo
Spirito, il reverendissimo sacerdote don Giuseppe Panini, il quale, tra le
molteplici opere da egli sostenute sempre con grande determinazione mossa da
sensibilità e salda fede, non posso mancare di citare il restauro del nostro
prestigioso organo edificato nel 1865 dai F.lli Lingiardi di Pavia, certamente
l'opera d'arte più importante della nostra bella ed elegante chiesa dedicata
allo Spirito Santo. Nel 1997 la salute dello strumento era ormai veramente
precaria e si rendeva improcrastinabile un intervento di restauro conservativo e
filologico-integrativo: don Giuseppe raccolse subito con piena fiducia il mio
appello e con altrettanta fiducia si rivolse al giovane artigiano cremonese
Daniele Giani, il quale - oso affermare, anche grazie alla fiducia accordatagli
da don Giuseppe! - ha ora una avviatissima e rinomata Casa d'Organi in
Corte de' Frati (CR), e confidando nel consueto buon cuore dei parrocchiani e
degli enti pubblici per la raccolta degli ingenti fondi necessari per un'opera
talmente complessa, stipulò il contratto e diede inizio all'impresa. Durante i
lavori di smontaggio nel settembre del 1997 e di rimontaggio post restauro,
esattamente un anno dopo, ricordo con grande piacere la sua tavola sempre
imbandita, dalla sorella Vanda, con semplicità ma tanta cordialità per l'organaro
Giani, per il suoi lavoranti e per il sottoscritto... le appassionate
discussioni che egli sosteneva sempre con molto calore e schiettezza...
l'interesse discreto che dimostrava verso il procedere dell'opera... Una piccola
testimonianza - tra le moltissime altre che tanti, da egli beneficati,
potrebbero raccontare - per dire lo spessore dell'uomo Giuseppe, ancora prima
del prete don Giuseppe, e per ricordarlo con affetto e con profonda gratitudine
per la fiducia, incondizionata, che sapeva offrire al prossimo, seguendo così,
alla lettera, il comando evangelico.
Paolo Bottini
 
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