15 Settembre, 2002
Carlo Giuliani
Appello per una commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del G8 di Genova
In Italia, nel luglio del 2001, abbiamo vissuto quella che Amnesty
International ha definito "la più grave sospensione dei diritti democratici in
un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale".
Quella ferita, inferta così violentemente il 20 e 21 luglio, ha lasciato
un'ennesima macchia di sangue nelle pagine della storia del nostro paese, il
sangue di migliaia di giovani umiliati, malmenati e torturati da coloro che
sarebbero stati addetti a preservarne la sicurezza; la vita rubata al giovane
Carlo Giuliani, vittima sacrificale di una mattanza indistinta.
La ferita dei giorni di Genova è rimasta aperta e dolorante nelle coscienze di
tanti italiani e italiane che ancora s'interrogano sulle responsabilità
politiche e materiali di quei gravi fatti, di chi si chiede come mai a cinque
anni di distanza ancora non si sia fatta chiarezza sulla linea di comando, sulle
inadempienze, sugli abusi di potere, sugli occultamenti di prove o sulla loro
invenzione.
Subito dopo quegli avvenimenti fu istituita una Commissione di indagine
conoscitiva bicamerale dotata di poteri d'indagine limitati. La natura stessa
della Commisione, nonché il breve tempo in cui si svolsero i lavori (conclusi il
20 settembre 2001) denotano la volontà del governo di centrodestra di chiudere
velocemente la faccenda, auto-assolvendosi agli occhi del Paese. Tale
Commissione ha conseguentemente prodotto solo una sommaria e lacunosa
ricostruzione dei fatti accaduti a Genova, senza arrivare ad una ricostruzione
puntuale degli avvenimenti.
Anche i successivi eventi processuali (a cominciare dalla archiviazione
dell'omicidio di Carlo Giuliani) sono risultati viziati dalla stessa logica:
chiudere la "pratica Genova" nel più breve tempo possibile. Si sono dunque
banalizzati i fatti, riconducendoli ad una logica di "manifestanti violenti"
contrapposti a "sporadici eccessi delle forze dell'ordine". Tutto questo col
risultato di non poter vedere la precisa linea di repressione del dissenso di
cui Genova ha costituito l'episodio più grave, seguito da altri meno noti ma non
per questo meno inquietanti. Seguendo il solco ideale del disinteresse tracciato
dalla Commissione parlamentare, possiamo leggere non solo le vicende
processuali, ma anche la grave distrazione dei maggiori media italiani, che
stanno lasciando scivolare i processi in corso per i fatti di Genova nella più
completa apatia.
Se il nuovo governo vuole imprimere una svolta democratica al nostro paese, da
qui deve cominciare, perché non può esserci futuro democratico laddove una
macchia così grave viene lasciata alle spalle, perché non può esservi saldezza
di diritti in un paese in cui rimangono troppi dubbi sull'omicidio di un giovane
ad una manifestazione.
Il giorno dell'insediamento del nuovo governo è stato ripresentato al Senato un
disegno di legge sostenuto da 60 senatori e senatrici che prevede l'istituzione
di una commissione d'inchiesta sui giorni del G8 che abbia gli stessi poteri
dell'autorità giudiziaria, che possa cioè utilizzare tutti gli strumenti utili
ad acquisire informazioni necessarie al raggiungimento della verità. Analoga
iniziativa è in corso alla Camera dei deputati, con la possibilità quindi di
ottenere una Commissione bicamerale, che avrebbe ancora più peso politico. E'
urgente che questo disegno di legge venga discusso al più presto dal Parlamento
per essere approvato e l'inchiesta possa rapidamente partire.
E' necessario che tutti e tutte coloro che in questi anni hanno condiviso la
lotta per ottenere verità e giustizia si impegnino a far si che ciò avvenga.
Bisogna insistere affinché ogni parlamentare si senta in dovere di assolvere una
richiesta forte proveniente dal paese: nessuna lungaggine burocratica, nessun
ostacolo dovrà frapporsi questa volta all'istituzione di un organismo, realmente
aperto all'ascolto di tutti i soggetti che hanno faticosamente lavorato in
questi anni alla ricostruzione dei fatti, e che possa dunque far luce sul black
out di civiltà che ha investito il nostro paese nel luglio del 2001.
Chiediamo a tutti e tutte di impegnarsi attivamente affinché si possa finalmente
in questo Paese, almeno su questa vicenda, restituire alle parole verità e
giustizia il loro significato.
AIUTACI A DIFFONDERE L'APPELLO E A FARLO FIRMARE! [vedi link in fondo a
pagina – red.]
PER ADESIONI SCRIVERE A: commissioneg8@yahoo.it
 
www.piazzacarlogiuliani.org
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