15 Settembre, 2002
Spesa sanitaria, nuovi scenari d’intesa con il Governo
La prima finanziaria del governo Prodi porta con sé una buona notizia sul fronte della spesa sanitaria......
La prima finanziaria del governo Prodi porta con sé una buona notizia
sul fronte della spesa sanitaria. È stata infatti raggiunta l’intesa tra il
Governo e le Regioni relativa a un nuovo ‘Patto per la Salute’ di valenza
triennale, che si compone di un aspetto finanziario e di un accordo
normativo e programmatico.Nel concreto il nuovo Patto punta a
conseguire sia la razionalizzazione del sistema, con una maggiore
responsabilizzazione di bilancio delle Regioni, sia il miglioramento delle
prestazioni ai cittadini.
Punto focale dell’accordo finanziario è l’aumento delle risorse messe a
disposizione dallo Stato da 91,2 miliardi nel 2006 a 97 miliardi nel
2007, comprensivi di un fondo di accompagnamento di 1 miliardo per
sostenere il risanamento delle Regioni attualmente non in linea con i
livelli di spesa concordati. In questo modo la spesa sanitaria
complessiva si attesterà nel 2007 sui 101,3 miliardi, inferiore di 2,4
miliardi rispetto al tendenziale del 2007 (pari a 103,7 miliardi) e anche
del livello previsto nel 2006 (pari a 102 miliardi). Dopo essere cresciuta
in media del 7,8% annuo nel periodo 2000-2006, la spesa sanitaria
viene così sostanzialmente stabilizzata a partire dal 2007.
Per le Regioni che non raggiungeranno gli obiettivi di spesa concordati
scatteranno i meccanismi di piena responsabilizzazione finanziaria,
come l’aumento delle aliquote regionali dell’addizionale Irpef e dell’Irap.
L’accordo normativo e programmatico è finalizzato a migliorare la qualità
dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire
l’unitarietà del sistema. I suoi elementi principali sono l’adeguamento
dello stanziamento pluriennale per gli investimenti nel SSN, che darà il via
libera a nuovi accordi di programma per la qualificazione delle strutture
sanitarie; l’aggiornamento dei LEA ai nuovi bisogni di assistenza; la
revisione e l’ampliamento dei DRG ad alto rischio di inappropriatezza e
l’attivazione di un monitoraggio sulla spesa. Fondamentale sarà la
promozione e valorizzazione delle professioni sanitarie, la riorganizzazione
e potenziamento della rete delle cure primarie, lo sviluppo
dell’integrazione socio-sanitaria a partire dall’assistenza alle persone non
autosufficienti, la riorganizzazione e umanizzazione della rete ospedaliera.
Una buona premessa, dunque, per un miglior governo della sanità in Italia
e in Lombardia, frutto di quel dialogo che mancava da cinque anni.
 
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