L’imponente, colorata, giovane, partecipata, tranquilla, determinata,
precaria e ”metalmeccanica”; “movimentata”, “ArciColorata”, autonoma,
indipendente e BELLISSIMA manifestazione del 4 novembre a Roma contro la
precarietà è andata più che bene.
Un’occasione mancata solo per chi ha deciso di non esserci.
È un buon segno che i precari e le precarie abbiano finalmente trovano un
movimento composito di forze politiche e sociali, di esperienze territoriali che
agiscono insieme per cambiare una condizione di vita e di lavoro spesso
inaccettabili.
È ancora salda nel nostro Paese la cultura del diritto? Sabato a Roma pareva
di sì, sembrava di respirare un’aria “consapevole” delle conquiste del passato
(dall’eredità Partigiana, alle lotte del Sindacato, alle rivendicazioni dei
movimenti…) ma ben attenta ai rischi del presente.
E il futuro, l’obiettivo? È ancora il contratto a tempo indeterminato il
fulcro intorno a cui riscrivere tutta la normativa del lavoro, non solo per il
superamento della legge 30, ma anche per cambiare il lavoro a tempo determinato,
le cessioni di ramo d’azienda, l’appalto, la “finta collaborazione a progetto”
sempre più diffusa e per cancellare l’odiosissimo ”lavoro nero“.
E’ importante quindi che tutti e tutte si tenga acceso un faro sulla
questione della precarietà, per continuare a lottare e ad agire. Difficilmente
si otterrebbero cambiamenti reali nel mondo del lavoro precario se non con la
diretta PARTECIPAZIONE di tutt*.
La partecipazione è un principio (e un’azione) forte, robusta …di sana
Costituzione, oltre che un buon antidoto alla sindrome del governo amico o
nemico.
Chi è stato a Roma sabato (in più di cento siamo partiti da Cremona) ha
potuto davvero godere di una bella giornata, di sole, di lotta e di solidarietà.
Ora l’appuntamento è il 18 novembre per la manifestazione per la Pace in
Medioriente, a Milano.
Cosetta Erinaldi
Nidil-Cgil-Cremona