15 Settembre, 2002
Francia, Royal vince le primarie: sarà la candidata socialista all'Eliseo
Segolene Royal è ufficialmente la candidata socialista per le presidenziali che si terranno in Francia ad aprile del 2007
Segolene Royal è ufficialmente la candidata socialista per le presidenziali che si terranno in Francia ad aprile del 2007. I risultati definitivi delle primarie del partito svoltesi ieri attribuiscono alla signora il 60,62 per cento delle preferenze. Una vittoria netta e al primo turno su due rivali di provata esperienza politica: Dominique Strauss-Khan, che ha raccolto il 20,83 per cento dei voti espressi, e Laurent Fabius con il 18,54.
I dati potranno subire una lieve variazione quando arriveranno i risultati dai territori d'Oltremare, ma non saranno certamente messi in discussione, perchè il margine di consenso per la Royal è enorme. «Vorrei esprimere tutta la felicità che provo», ha detto la signora, candidata a essere la prima donna presidente nella storia della Francia e che dovrà vedersela con il probabile candidato della destra, l'agguerrito Nicolas Sarkozy.
«Sto vivendo questo momento di gioia con grande intensità. Insieme costruiremo qualcosa di straordinario. La Francia sta per scrivere una nuova pagina della sua storia. Il Paese vuole il cambiamento e io voglio incarnare questo cambiamento», ha aggiunto.
Anni, cinquantatré, figli quattro, collaboratrice di Francois Mitterrand, tre volte ministro socialista, quattro volte deputato, attualmente unica donna presidente di una regione francese, il Poitou-Charentes. Segolene Royal può non piacere, può essere definita "troppo di destra", o "troppo vaga", ma forse possiede quel qualcosa di "presidenziabile", quell'orgoglio e quella dignità francese che per l'elettorato sono doti cruciali per rappresentare l'intero paese, e che in passato furono riconosciute a Charles de Gaulle, Georges Pompidou, Valery Giscard d'Estaing, Francois Mitterrand, Jacques Chirac.
La vittoria di Segolene Royal sin dal primo turno nelle primarie interne del Partito socialista (Ps) per scegliere il candidato alle presidenziali del 22 aprile dimostra che la scelta del Ps di organizzare delle primarie - una prima in Francia - si è rivelata vincente e che il metodo è valido. A sostenerlo è Dominique Reynié, ricercatore presso il Centro di studi sulla vita politica francese (Cevipof) della prestigiosa Sciences-Po, secondo il quale «i socialisti hanno scelto la candidata sostenuta dall'opinione pubblica, contrariamente a quanto aveva fatto nelle elezioni presidenziali del 1995 e del 2002», quando a difenderne i colori fu Lionel Jospin.
«Con la vittoria netta della Royal si è creata una dinamica in seno alla "gauche"», spiega Reynié: «Ora, con questo inedito metodo di designazione del proprio candidato e la designazione di una donna, è la sinistra ad apparire come moderna agli occhi dell'opinione pubblica. Di conseguenza, l'offerta dell'Union pour un mouvement populaire (Ump, partito di maggioranza), che dovrebbe candidare il ministro dell'Interno Nicolas Sarkozy, appare invecchiata, almeno a breve termine. Ora è il Ps - e, per estensione, la sinistra tutta - a presentare un carattere di novità e ad apparire come più vicino agli elettori».
«È una fortuna che non si sia giunti al ballottaggio con gli altri candidati (l'ex Primo ministro Laurent Fabius e l'ex ministro delle Finanze Dominique Strauss-Kahn)», aggiunge il politologo, «poiché la legittimità del vincitore sarebbe stata minore e il metodo del doppio turno avrebbe fatto prevalere la competizione sulla necessaria unità. Alla fine sarebbe certo emerso un candidato, ma logorato da settimane di confronto e di campagna, e alla fine indebolito rispetto alla destra: dopo aver faticato a unire il Ps, sarebbe stato difficilissimo unire quaranta milioni di elettori».
 
Fonte
|