15 Settembre, 2002
De Castro incontra, alla Cattolica, gli operatori del settore primario
Stabilità fiscale, flessibilità del lavoro e sicurezza alimentare - *Il made in Italy è la nostra carta vincente per trasformare vincere la sfida della globalizzazione*
“L’agricoltura deve trasformare la globalizzazione in una opportunità”. Paolo de Castro, Ministro delle politiche agricole, ha ben chiara la sfida, per il futuro del settore primario e promette, come peraltro fa anche la finanziaria proposta alle Camere, un aiuto concreto delle Istituzioni per traguardare con successo questo obiettivo. “Penso – ha continuato - a un’agricoltura moderna, che si sappia rinnovare, che colga nuove opportunità, come quella delle agroenergie”. Nel parlare, questo pomeriggio, all’Aula magna della Cattolica, il Ministro, ha passato in rassegna i temi cari al comparto agroalimentare, manifestando serenità e fiducia nel riuscire a superare i nodi critici del settore.
Da buon professore universitario parte da una dato oggettivo: “Occorre guardare ai mercati esteri perchè quello interno, ormai è saturo. La domanda è stabile, se non addirittura in calo e questo per evidenti ragioni demografiche: una popolazione che non cresce e invecchia”. Non occorre disperarsi perchè, afferma, “i nostri prodotti, all’estero, sono apprezzati per la loro qualità e le richieste sono in continua ascesa. In molti Paesi la crescita è del 4% ma non mancano punte fino al 7%”. “Insistere sul mercato interno – spiega, con una osservazione di carattere economico – porta al risultato negativo di spingere una corsa al ribasso e alla sofferenza dei prezzi”.
Ecco allora che, accanto alla eccellenza qualitativa occorre anche una eccellenza organizzativa. “Le piccole imprese devono fare sistema, diversamente è difficile competere”. De Castro da forza alla sua idea citando, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano come esempi di marketing da imitare. Una buona rete distributiva, inoltre, è efficace strumento contro le “piraterie”, perchè “dove l’offerta non soddisfa la domanda è chiaro che si moltiplicano le contraffazioni”.
Parrebbe una strategia scontata, eppure – spiega citando la questione del prezzo del latte - “i soggetti della filiera, talvolta, si barricano sulle proprie posizioni, ricevendone un danno significativo. Uno scontro che può durare anni e che finisce per avvantaggiare soggetti terzi”
Le Istituzioni sono pronte a fare la loro parte, perchè, almeno in Europa, occorre trovare regole condivise. “Lavoriamo per creare maggioranze che abbiamo i nostri stessi obiettivi, a partire dai Paesi del Mediterraneo, e quando sono altre logiche a prevalere cerchiamo di parare i colpi”.
Parla quindi dell’attività del Governo. “La Finanziaria 2008 mantiene gli impegni presi lo scorso anno e per l'agricoltura sono previste misure che si declineranno in tre ambiti di intervento”. Stabilità fiscale, strumenti di flessibilità del lavoro e controlli per la sicurezza alimentare sono le priorità. “La stabilità fiscale - aggiunge De Castro - vale 529 milioni di euro, tra Irap, aiuti ai carburanti per le terre, tasse di registro per la proprietà contadina; gli strumenti per la flessibilità del lavoro sono contenuti nell’accordo ormai noto come Damiano-De Castro che si traducono in 140 milioni di euro l'anno, mentre la parte relativa ai controlli per la sicurezza alimentare, prevede uno stanziamento di 25 milioni di euro”.
Prima di lasciare Cremona il Ministro parla dei prezzi dei prodotti agricoli. “Negli ultimi anni – conclude - abbiamo avuto mercati in ribasso nonostante l’aumento dei costi di produzioni. Ora c’è un logico riequilibrio. Vigileremo per contrastare le speculazioni, amche perchè, nonostante non manchino gli allarmismi, va precisato che le materie prime sono cresciute, comunque, meno dell’inflazione e, infine, in un prodotto finito, incidono, mediamente solo per il quindici per cento”.
Cremona, 8 ottobre ‘07
 
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