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15 Settembre, 2002
Il Comune di Cremona si candida a diventare *città equosolidale*
Illustrate le iniziative intraprese dall'Amministrazione Comunale nell'ambito dei prodotti equosolidali, in particolare l'adesione alla campagna per le città *equo solidali"*

Illustrate le iniziative intraprese dall'Amministrazione Comunale nell'ambito dei prodotti equosolidali, in particolare l'adesione alla campagna per le città "equo solidali" per il riconoscimento come Comune equo solidale, l'adesione al progetto città equosolidali, le iniziative di educazione e presentazione dei principi del commercio equosolidale in corso di svolgimento nelle scuole d'infanzia ed elementari statali, il rinnovo della convenzione con la cooperativa Nonsolonoi per la fornitura di generi alimentari proveneienti dal commercio equosolidale.

Erano presenti Daniela Polenghi, Assessore alle Politiche Educative, Celestina Villa, Assessore al Bilancio, Paolo Paroni, Presidente della Cooperativa Nonsolonoi, Silvia Toninelli, Direttore del Settore Politiche Educative, e Tania Secchi, Dirigente del Servizio Economato.

Aderire alla campagna "Città equosolidali"; favorire la diffusione del commercio equo e solidale attraverso l'inserimento nei propri consumi dei prodotti del commercio equo e solidale (ad esempio, utilizzo di caffè, the e altre bevande calde e fredde equosolidali nei distributori automatici; zucchero e snack equosolidali oppure palloni o prodotti artigianali, ecc.); introdurre prodotti equosolidali nelle mense scolastiche, del personale, nei servizi di catering e in altri luoghi della ristorazione collettiva gestiti dall'ente locale; realizzare iniziative formative nella realtà in cui i prodotti vengono inseriti (in particolare nelle scuole); sensibilizzare il proprio personale ed i cittadini, valorizzando le organizzazioni di commercio equo e solidale che operano sul territorio.

Con queste azioni il Comune di Cremona intende sostenere il commercio equo e solidale e candidarsi a diventare "Città equosolidale". Il commercio equo e solidale è infatti ritenuto un eccellente mezzo, complementare alle pratiche di cooperazione decentrata, non soltanto per informare e sensibilizzare i cittadini sul problema degli squilibri economici e ambientali, ma anche e soprattutto per permettere loro di agire concretamente. I prodotti del commercio equo e solidale sono realizzati rispettando i criteri della sostenibilità ambientale. Una grande parte dell'esperienza equosolidale è legata al mondo della produzione biologica o della cosiddetta "lotta integrata".

L'Amministrazione Comunale considera la particolarità di questo tipo di commercio, che anche l'Unione Europea sostiene, quale esempio di sviluppo raggiungibile mediante l'ampliamento delle relazioni e delle opportunità commerciali dei paesi in via di sviluppo che possono in questo modo integrarsi nell'economia mondiale. Il Comune di Cremona condivide inoltre la linea della dell'Unione Europea secondo la quale le iniziative del commercio equo e solidale danno ai paesi sviluppati l'opportunità di contribuire al raggiungimento di uno sviluppo sociale ed economico sostenibile nei paesi in via di sviluppo semplicemente attraverso le loro preferenze di acquisto, iniettando in tal modo valori nel sistema e coniugando così efficienza e solidarietà.

Già dal 2005 il Comune di Cremona ha proceduto con l'introduzione di prodotti provenienti dal commercio equo e solidale e con la sensibilizzazione del personale e dei cittadini. Iniziative di educazione e presentazione del commercio equo e solidale sono inoltre in corso di svolgimento nelle scuole per l'infanzia e nelle scuole elementari statali attraverso due percorsi didattici intitolati rispettivamente "Il viaggio del cacao" e "Banane scatenate".

I percorsi proposti hanno per argomento due prodotti alimentari (cioccolato e banana) che sono stati introdotti nella ristorazione scolastica statale grazie alle disposizioni previste nel capitolato della gara d'appalto realizzata nel 2005 e vinta dalla ditta CAMST. Inoltre il Comune di Cremona ha approvato per il secondo anno consecutivo una convenzione con la Cooperativa Nonsolonoi per la fornitura di generi alimentari provenienti dal commercio equo solidale valida fino al mese di febbraio 2009.

Da sottolineare che con il tempo si è avuto un ampliamento della gamma dei prodotti richiesti. I prodotti sono stati utilizzati dai cuochi comunali e le preparazioni culinarie sperimentate e poi introdotte nel menù hanno ottenuto un buon successo.

Per diventare "Città equosolidale" il Comune dovrà realizzare almeno un'azione di inserimento di prodotti del commercio equo, all'interno delle attività di ristorazione dell'ente, e aver realizzato delle azioni di comunicazione e sensibilizzazione verso i cittadini, tenendo conto che la "Città equosolidale" si caratterizza per la volontà di impegnarsi in un progetto duraturo, non episodico, concordato con i promotori della campagna e che duri almeno due anni.

Il Comune di Cremona invierà la documentazione con la richiesta di aderire al progetto "Città equosolidali". Tale documentazione verrà esaminata da un comitato tecnico rappresentativo delle organizzazioni promotrici che, verificata la conformità, darà avvio alle procedure per il conferimento di "Città equosolidale". L'adesione alla campagna "Città equosolidali" prevede la sottoscrizione una tantum di una quota di adesione che, per il Comune di Cremona ammonta ad € 750,00. Tale quota andrà a finanziare le varie attività della campagna (segreteria, comunicazione e promozione) e i costi per l'elaborazione del materiale informativo che gli enti locali potranno utilizzare nelle attività di sensibilizzazione sopra indicate.

Fairtrade TransFair Italia, Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace ed i diritti umani, Coordinamento delle Agende 21 locali italiane, Agices (Assemblea generale italiana commercio equo e solidale) hanno promosso una iniziativa denominata "Città equosolidali". La campagna "Città equosolidali" intende coinvolgere gli enti locali italiani perché contribuiscano ad una sempre maggiore diffusione dell'esperienza del commercio equo e solidale. I principali obietti del commercio equo e solidale sono:

1.migliorare le condizioni di vita dei produttori aumentandone l'accesso al mercato, rafforzando le organizzazioni di produttori, pagando un prezzo migliore ed assicurando continuità nelle relazioni commerciali;

2.promuovere opportunità di sviluppo per produttori svantaggiati, specialmente gruppi di donne e popolazioni indigene e proteggere i bambini dallo sfruttamento nel processo produttivo;

3.divulgare informazioni sui meccanismi economici e di sfruttamento, tramite la vendita di prodotti, favorendo e stimolando nei consumatori la crescita di un atteggiamento alternativo al modello economico dominante e la ricerca di nuovi modelli di sviluppo;

4.organizzare rapporti commerciali e di lavoro senza fini di lucro e nel rispetto della dignità umana, aumentando la consapevolezza dei consumatori sugli effetti negativi che il commercio internazionale ha sui produttori, in maniera tale che possano esercitare il proprio potere di acquisto in maniera positiva;

5.proteggere i diritti umani promuovendo giustizia sociale, sostenibilità ambientale, sicurezza sociale;

6.favorire la creazione di opportunità di lavoro a condizioni giuste tanto nei Paesi economicamente svantaggiati come in quelli economicamente sviluppati;

7.favorire l'incontro tra consumatori critici e produttori dei Paesi economicamente meno sviluppati;

8.sostenere l'auto sviluppo economico e sociale;

9.stimolare le istituzioni nazionale ed internazionali a compiere scelte economiche e commerciali a difesa dei piccoli produttori, della stabilità economica e della tutela ambientale, effettuando campagne di informazione e pressione affinché cambino le regole e la pratica del commercio internazionale convenzionale;

10.promuovere un uso equo e sostenibile delle risorse ambientali.

All'iniziativa "Città equosolidali" hanno aderito Commercio Alternativo e CTM Altromercato (le maggiori centrali di importazione italiane) e Associazione Botteghe del Mondo. Promotori ed aderenti fanno parte del Comitato di gestione della campagna che ne determina linee guida, iniziative ed eventi. Il comitato tecnico, formato da rappresentanti degli enti promotori, è incaricato invece di analizzare e di vagliare le richieste di adesione e a pronunciarsi in merito.

Nella foto: l'assessore Celestina Villa e l'assessore Daniela Polenghi 


       



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