15 Settembre, 2002 I DATI SUI RINCARI ACQUA A CREMONA PREOCCUPANTI BORDO: “PRIVATIZZARE ANCORA PIU RISCHIOSO. SOSTERREMO IL REFERENDUM”
I DATI SUI RINCARI ACQUA A CREMONA PREOCCUPANTI
BORDO: “PRIVATIZZARE ANCORA PIU RISCHIOSO.
SOSTERREMO IL REFERENDUM”
I dati pubblicati sulla stampa in questi
giorni relativi agli incrementi dell’acqua
sono un ulteriore motivo per lanciare un
campanello d’allarme e per mettere in campo
la più ferma opposizione all’operazione del
centro destra di privatizzare l’acqua della
nostra provincia. Il fatto che Cremona, secondo
i dati di “Cittadinanzattiva” sia una delle
15 città italiane nelle quali si è registrato
un incremento con una percentuale a due cifre
ovvero il 13,4 %. In Lombardia siamo addirittura
i secondi ad avere la maglia nera dopo Lodi.
Ma non solo. Sempre secondo Cittadinanzattiva,
nonostante l’acqua costi cara la dispersione
nella rete risulta essere la più alta in
Lombardia: il 32%. Alla pari con noi solo
Varese. “Di fronte a questi dati non posso
che riaffermare che l’eventualità di affidare
il 40% della gestione al privato – spiega
Franco Bordo, candidato al consiglio regionale
di “Sinistra, libertà e ecologia” – come
ha proposto Salini, risulta essere un rischio
poiché l’acqua verrà ad assumere un ruolo
di rilevanza economica e sarà pertanto considerata
merce, mezzo per arrivare in Borsa. A noi
non interessa questo processo”. “Sinistra,
ecologia e libertà” tra l’altro si auspica
che anche all’interno del Pd si faccia presto
chiarezza su questo tema. “Ad oggi – prosegue
Bordo – possiamo solo constatare con soddisfazione
che vi è una vivace discussione all’interno
del Pd su questa tema che ha visto anche
sindaci del nostro territorio prendere posizioni
differenti”. Sel , anche dopo la manifestazione
di sabato scorso a Roma, sta dalla parte
del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
insieme a numerose realtà sociali e culturali
per promuovere tre referendum abrogativi
delle norme che hanno privatizzato l’acqua
per rendere possibile qui ed ora la gestione
pubblica di questo bene comune. Una battaglia
che decliniamo sulla nostra provincia ma
anche a livello regionale poiché vi è bisogno
di una grande partecipazione e sostegno delle
forze istituzionali.