15 Settembre, 2002
Paolo Bodini: la mia attività parlamentare
Al termine della XV Legislatura, durata poco meno di due anni, un doveroso breve resoconto dell'attività svolta dal senatore cremonese

Caro lettore – elettore,

presento qui di seguito un riassunto della mia attività parlamentare di questa breve legislatura (solo 20 mesi) con la speranza che possa essere utile per valutare quanto da me fatto e l’impegno che ho messo nell’espletare al meglio il mandato ricevuto dai cittadini. In questo periodo si sentono moltissime critiche rivolte alla classe politica, alcune meritate, ma altre,francamente, piuttosto qualunquiste. Tutti siamo convinti che il sistema vada snellito, migliorato e reso più efficiente, ma dentro qualunque sistema è la capacità e l’impegno delle persone che lavorano con intelligenza ed onestà che ne determina o meno il successo.

Posso assicurare che il mio impegno è stato serio e intenso: non ho mai mancato ad una sessione di aula e ho perso solo poche sedute di commissioni, quando impegni concomitanti (spesso di altre commissioni) me lo impedivano.

Ho imparato in questi mesi i meccanismi non facili di funzionamento del Senato, ne ho approfondito il regolamento, ma soprattutto ho creato tutta quella rete informale di relazioni che permettono di rendere efficiente il lavoro. I contatti fuori dalle aule e la credibilità personale sono spesso la chiave per trovare i punti di sintesi sulle proposte di legge e sugli emendamenti. Quello che appare in televisione o sulla stampa è l’aspetto “deteriore” della battaglia politica, dove la polemica deve comunque prevalere sul ragionamento; nella realtà, specie nelle commissioni, prevale per fortuna il confronto ed il ragionamento sui temi specifici. Poi è ovvio che nelle decisioni ci si possa dividere in merito alle soluzioni da adottare. E’ la democrazia!

Come potrete vedere il mio impegno prevalente è stato nell’ambito della Sanità, ma i mesi passati in Commissione Bilancio sono stati una vera scuola di vita parlamentare. Sono stato relatore di due leggi che ritengo importanti per il Servizio Sanitario Nazionale, una sulla Libera Professione dei medici dipendenti e l’altra sulla semplificazione delle procedure amministrative in sanità ed in particolare sulle certificazioni e la prescrizione degli stupefacenti per la terapia del dolore. Nella prima ho ottenuto l’unanimità della Commissione, che ha potuto così deliberare la legge senza portarla in aula, nella seconda, discussa in aula, ho ottenuto ancora l’unanimità dei voti con la sola astensione dell’UDC.

Ho compiuto, con la Commissione di Inchiesta sul SSN, numerose ispezioni in ospedali in giro per l’Italia, da Varese a Palermo ed ora ho un quadro ben preciso della situazione e delle necessità del nostro Servizio Sanitario.

Ho portato la mia competenza professionale nella Commissione di inchiesta per i danni da uranio impoverito e altre cause di danno per i nostri militari nelle missioni all’estero ed abbiamo raccolto dati assai interessanti, ma ancora non conclusivi avendo la commissione lavorato soltanto per un anno.

Anche la partecipazione al Comitato Shenghen mi è stata estremamente utile per approfondire moltissimi aspetti della nostra presenza in Europa, specie alla luce dell’allargamento ai paesi dell’est, e per studiare e comprendere le dinamiche e le problematiche delle migrazioni verso l’Europa e l’Italia in particolare.

Ho sostenuto lealmente, anche se a volte con qualche dubbio o perplessità, l’azione del Governo Prodi: ritengo infatti che la democrazia esige anche disciplina di gruppo e capacità di accettare le decisioni della maggioranza anche quando si è in dissenso, purché, evidentemente, non si pongano reali e profondi problemi di coscienza. Ritengo che questo governo abbia lavorato complessivamente bene per l’Italia, decisamente al di là dei suoi dati di popolarità, che sono stati inficiati da una inaccettabile rissosità di alcune componenti della maggioranza stessa. In questo l’azione del gruppo dell’Ulivo (divenuto poi Partito Democratico) è sempre stata di equilibrio e di mediazione, cosa che ha portato frequentemente ad uno stemperamento dei contenuti dei provvedimenti, che ne ha ridotto l’efficacia.

Tuttavia vorrei ricordare che alcune azioni quali il risanamento dei conti pubblici, il riposizionamento dell’Italia sullo scenario internazionale (ritiro dall’Iraq, Missione in Libano e Moratoria sulla Pena di Morte), la riforma delle pensioni e Welfare e l’azione sulla evasione fiscale, hanno rimesso il nostro Paese su binari di serietà ed equità che si erano decisamente persi con il governo precedente.

La nascita del Partito Democratico è stata la novità più significativa della politica da molto tempo a questa parte. Una nascita che ho sempre atteso, da quando ho iniziato la mia attività politica nel 1995, proprio perché in quel momento stava nascendo l’Ulivo, che è stata la mia stella polare politica. Di questo e di altro dobbiamo ringraziare Romano Prodi

Inizia ora la nuova avventura elettorale: la scelta di correre da soli come Partito Democratico è proprio dovuta alla volontà di offrire al Paese la chance di una forza realmente riformista, libera di agire dai troppi condizionamenti cui l’ha costretta l’alleanza precedente. Walter Veltroni ha fatto una scelta coraggiosa, che porterà in ogni caso (ma io mi auguro soprattutto in caso di vittoria) una ventata fresca nella politica italiana. Io ci credo!

L’esperienza che ho maturato prima nella Pubblica Amministrazione come Sindaco per due mandati e poi come Senatore della Repubblica, unitamente alle mie competenze tecniche di medico ospedaliero profondamente convinto della bontà di una medicina pubblica, le metto volentieri a disposizione del Partito Democratico per una ricandidatura. Qualora invece emergano persone più qualificate per questo incarico, sarò il primo a farmi da parte e a sostenerle lealmente. Il ritorno alla vita privata e alla propria professione non è un dramma, ma una cosa normale. L’importante è aver reso un buon servizio alla comunità.

Grazie comunque a tutti coloro che hanno avuto e ancora vorranno avere fiducia in me.

sen. Paolo Bodini

 


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