15 Settembre, 2002 Mutui: il PD lombardo propone un fondo regionale di 10 milioni di euro Contributi a chi ha un mutuo per la prima casa per diminuire gli effetti della crisi finanziaria
Un contributo straordinario della Regione per limitare gli effetti della corsa dei mutui. È questo il senso di un progetto di legge presentato dal Partito Democratico al Consiglio regionale della Lombardia. La proposta del PD comporta che la Regione costituisca un fondo regionale dell’importo di 10 milioni di euro l’anno con il quale sostenere i cittadini che abbiano contratto un mutuo o altro strumento finanziario per l’acquisto della prima casa e che abbiano visto crescere in modo significativo il proprio tasso e di conseguenza la rata mensile. Verso questi soggetti la Regione, secondo la proposta del PD, deve intervenire garantendo un contributo a fondo perduto pari alla metà della quota annua di interessi, per una cifra non superiore a 1500 euro e per un massimo di tre annualità.
“La crisi che sta colpendo i mercati mondiali – spiegano Giuseppe Benigni e Luca Gaffuri, consiglieri del PD e primi firmatari del progetto di legge - rischia di ricadere pesantemente sulle famiglie e sui cittadini, partendo proprio da un bene essenziale come la casa. La crescita smodata del tasso interbancario, dovuta al crollo della fiducia tra le banche stesse, può determinare, per chi ha contratto un mutuo a tasso variabile una crescita della rata mensile anche del 20 o 30%, che per una famiglia a reddito medio e medio basso comporta un peso notevole, talvolta superiore alle proprie disponibilità. Le istituzioni devono fare la propria parte per garantire queste famiglie e il primo passo è quello di intervenire con un aiuto economico che diminuisca gli effetti della crisi. Abbiamo avanzato una proposta concreta e ci attendiamo che la maggioranza colga il nostro invito e la metta al più presto in discussione”.
Secondo il progetto di legge del PD, hanno diritto al contributo i cittadini lombardi con reddito Isee non superiore a 42mila euro, che abbiano contratto un mutuo o altro strumento finanziario a tasso variabile, anche se poi convertito in tasso fisso, per l’acquisto della prima casa tra il 1° giugno 2003 e il 30 giugno 2007. La casa deve essere di valore risultante dall’atto notarile compreso tra 80mila e 350mila euro e deve essere l’unica casa posseduta dal mutuatario, ed eventualmente dal consorte, all’interno della stessa provincia. Il contributo non è cumulabile con altri contributi.