15 Settembre, 2002
Editoria a Cremona: luci e ombre L’esperienza della CNA interviene a sostenere il settore
Meno aziende vuol dire meno cataloghi, meno edizioni sponsorizzate rispetto a province come Brescia, Bergamo e Milano
Editoria a Cremona: luci e ombre L’esperienza
della CNA interviene a sostenere il settore
nella nostra provincia
Cremona 21 ottobre 2008 – La scorsa settimana
la Camera di Commercio di Milano ha emanato
i risultati dell’elaborazione dei dati del
registro delle imprese circa l’andamento
del settore dell’editoria nella nostra provincia.
Dati che lasciano un quadro chiaroscuro,
ponendo Cremona solo al 7° posto nel quadro
generale e al 3° posto le produzioni editoriali,
e sui quali, Vittorio Venturini Presidente
di CNA Giovani Imprenditori, ritiene di dover
fare qualche precisazione.
«Innanzitutto è bene specificare – afferma
Venturini – che il settore dell'editoria
e della grafica comprende una moltitudine
d’imprese che vanno dagli studi grafici,
alle tipografie, alle cartotecniche, alle
legatorie e a molte altre imprese che rappresentano
l'indotto di questo settore. Nella nostra
come nelle province limitrofe, i problemi
sono pressoché analoghi, ma noi dobbiamo
però registrare una maggiore staticità del
mercato».
Meno aziende vuol dire meno cataloghi, meno
edizioni sponsorizzate rispetto a province
come Brescia, Bergamo e Milano. Oltre a questo
le aziende locali non sono state in grado
nel passato, ed oggi in periodo di crisi
è ancor più difficile, di attrarre editori
da fuori provincia se non in qualche raro
caso. Frammentazione delle aziende locali,
costi di struttura alti, incapacità di fare
rete ed affrontare commesse interessanti,
imprese destinate a chiudere per mancanza
di un ricambio generazionale, sono i punti
di debolezza. Buon livello tecnologico e
alta qualità dei prodotti offerta dalle piccole
imprese ancora competitive e capaci di muoversi
con rapidità in un mercato soggetto a cambiamenti
repentini, sono invece i punti di forza delle
imprese del territorio.
«Considerando che i prodotti ed i "marchi"
da promuovere – continua Venturini - sul
territorio non mancano (cito solo come esempi
non esaustivi la musica ed i violini, piuttosto
che l'industria agroalimentare) credo che
si possa sfruttare meglio l'immagine di Cremona
in Italia, ma ancor di più nel mondo intero.
Il grande problema aperto è invece quello
delle scarse capacità e competenze professionali
rintracciabili all’interno del mercato del
lavoro, quantomeno locale. Questo è il tema
caldo che spesso frena le scelte imprenditoriali
soprattutto delle imprese più piccole. Poche
figure competenti, spesso formate nelle piccole/medie
aziende con grande difficoltà, incapacità
delle grandi a fare formazione e un percorso
scolastico non allineato con le esigenze
del mercato del lavoro».
Per questo CNA ha riunito alcuni imprenditori
del settore per ragionare di questi temi
e fare delle richieste specifiche al mondo
della formazione.
«Sarà un percorso lungo – conclude Venturini
- che parte molto in ritardo rispetto alle
necessità delle aziende, ma che speriamo
possa dare buoni frutti. Il nostro è un mestiere
non semplice in cui occorrono oltre che competenze,
precisione, dedizione anche passione. Doti
non semplici da trovare tra i curricula.
Basterebbe anche solo la buona volontà di
imparare un mestiere "reale" in
un mercato reale di cui in questi tempi abbiamo
tanto bisogno».
Fonte: CNA Cremona
 
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