15 Settembre, 2002
Formazione Professionale:E’ stato aperto un tavolo di confronto sindacale
Non c’è alcuna decisione in merito al trasferimento del personale distaccato dalla Provincia alla società CR Forma.
Non c’è alcuna decisione in merito al trasferimento
del personale distaccato dalla Provincia
alla società CR Forma. E’ stato aperto un
tavolo di confronto sindacale, che domani,
venerdì, vedrà un nuovo incontro. La Provincia
porterà la disponibilità a garantire al personale,
in caso di trasferimento, il mantenimento
dell’inquadramento nel contratto nazionale
di lavoro dei dipendenti degli enti locali,
la possibilità di progressione di carriera
attraverso i concorsi che l’ente dovesse
bandire, la possibilità di rientro in seno
all’amministrazione provinciale in caso di
difficoltà da parte della società speciale
CR Forma.
Questo il succo della risposta che l’assessore
al Personale Giorgio Toscani ha dato, in
consiglio provinciale, all’interrogazione
presentata dalla consigliera Antonella Poli
di Forza Italia.
Il 30 settembre, ha spiegato Toscani, c’è
stata una comunicazione alla giunta, non
un atto deliberativo. Si trattava, e si tratta,
di capire le disposizioni normative. Innanzitutto
la decisione di costituire, per la formazione
professionale, aziende “esterne” è contenuta
in una legge della Regione Lombardia. Quella
legge prevede anche, ha continuato Toscani,
la necessità di rispettare alcuni vincoli
per poter accedere ai finanziamenti per la
formazione professionale, quale ad esempio
l’applicazione del contratto della Formazione
professionale per i dipendenti, e non quello
degli Enti locali, più oneroso.
Poi l’assessore ha analizzato le differenze
tra la situazione di oggi e quella del dicembre
scorso, quando la Provincia decise di costituire
CR Forma e di comandare anziché trasferire
il personale occupato nei Cfp. E’ partito
dalla Finanziaria 2008, che prevedeva un
contenimento della spesa per il personale.
Ad essa si è aggiunto, in giugno, il decreto
Brunetta che ha inasprito i vincoli della
Finanziaria, prevedendo il trasferimento
del personale in qualunque modo assegnato
alle aziende partecipate, ed aggiunge che
tutto il personale, anche quello comandato
alle aziende, concorre al calcolo della spesa
e quindi al rispetto del patto di stabilità.
Comprendo, ha detto ancora Toscani, che abbiamo
di fronte problematiche delicate che creano
tensioni, ma è bene conoscere esattamente
le cose e le disposizioni. La Provincia non
vuole colpire una parte dei suoi dipendenti,
ma deve rispettare delle precise disposizioni.
Se non si rispettano quelle sulla spesa per
il personale, la conseguenza è il mancato
rispetto del patto di stabilità, e sarebbe
un disastro per l’intero ente, per tutti
i dipendenti e per tutta la sua attività.
Poi Toscani ha svolto una considerazione
politica: è poco carino, ha detto, che qualcuno
consideri CR Forma, a dieci mesi dalla costituzione,
come una società in stato prefallimentare.
Io credo che non sia così, anzi sono certo
che con il contributo di tutti, ma soprattutto
con l’impegno e la professionalità dell’azienda
e di tutti i suoi dipendenti e collaboratori
si troveranno soluzioni condivise ed efficaci.
Invito tutti, ha aggiunto, a smettere di
parlare di esuberi nel personale della Provincia,
perché non abbiamo mai parlato di questo.
Esiste una norma cervellotica che stabilisce
che il numero di dipendenti di un ente pubblico
sia parametrato unicamente sulla base della
popolazione e non sui servizi erogati direttamente.
Così altre province che hanno esternalizzato
servizi si ritrovano con costi minori per
il personale ma aumentano la spesa corrente.
Noi stiamo cercando, attraverso il confronto
sindacale, soluzioni condivise, senza conseguenze
per i lavoratori e nell’interesse loro, dell’ente
e della comunità.
La consigliera Poli si è dichiarata insoddisfatta
della risposta, apprezzando ironicamente
la capacità dell’assessore di manovrare i
dati e di accusare altri, governo e regione,
delle difficoltà che oggi incontra.
Poi il consigliere Andrea Ladina, dei Verdi,
ha illustrato il suo ordine del giorno con
il quale chiedeva alla Provincia di mantenere
nei propri ruoli i dipendenti di CR Forma,
anticipando tuttavia la richiesta di proseguire
il confronto in Commissione, sulla scorta
della risposta dell’assessore e per aspettare
i risultati del confronto sindacale. Ladina
ha auspicato che su un tema delicato come
questo, che coinvolge il futuro lavorativo
di 37 persone, si riesca a raggiungere una
posizione unanime del consiglio.
Sulla mozione, anche se poi non è stata votata,
si è aperto il dibattito. Pierfranco Patrini
(Udc) ha sostenuto che è inutile il passaggio
in Commissione, perché il consiglio sarebbe
già in grado di decidere. E ha detto che
pur condividendo le preoccupazioni che sono
alla base sia dell’ordine del giorno che
dell’interrogazione, lui non avrebbe votato
la mozione così com’era, perché non si può
votare qualcosa che vada contro ciò che,
piaccia o no, la legge impone.
Giampaolo Dusi (Prc) ha invece sostenuto
che è positivo un approfondimento, perché
più si discute più si fa chiarezza.
Cesare Mainardi (Pd) ha detto che, in sostanza,
la questione che si pone è come faremo a
fare il bilancio. La giunta sta affrontando
il problema serio dei lavoratori di Cr Forma
con capacità di governo e rispetto delle
minoranze. Sarebbe facile, ha affermato,
fregarsene e scaricare la patata sulla prossima
amministrazione.
Se ci sono soluzioni alternative, ha proseguito,
ben vengano, ma per affrontare una questione
che una legge ci impone, ed entro giugno,
qualunque amministrazione ci sarà allora.
Infine Mainardi ha lanciato un appello: facciamo
un dibattito fra persone che sanno che la
questione del personale è una di quelle che
condizionano il futuro, e va evitato che,
violando il patto di stabilità, la prossima
amministrazione non abbia più alcuna capacità
di agire.
Giuseppe Fontanella (Fi) ha apprezzato la
trattativa in corso, ma ha accusato la troppa
politica messa nella dirigenza di CR Forma.
Il dibattito è stato concluso dal presidente
Giuseppe Torchio, il quale ha ribadito che
l’obiettivo dell’amministrazione è quello
di trovare una soluzione che garantisca tranquillità
ai dipendenti impiegati a Cr Forma, attraverso
il mantenimento dell’inquadramento e la possibilità
di rientro.
La scelta dell’azienda speciale è stata obbligata:
altre province, come Varese, hanno tentato
la strada dell’Istituzione, ma sono state
bocciate. Il decreto Brunetta, poi,è venuto
dopo la decisione del consiglio provinciale
relativa al comando dei dipendenti: non potevamo
prevederlo perché non abbiamo la sfera di
cristallo. L’organico della Provincia, che
oggi Brunetta dice avere un surplus di 111
dipendenti, è determinato anche da servizi
che ci sono stati trasferiti dallo stato
o dalla regione. Sono un peso? No. Probabilmente
sarà necessaria una mobilità intersettoriale
per ottimizzare le risorse, ma esse sono
tutte preziose.
Fonte: provincia di cremona
 
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