15 Settembre, 2002 La Cgil ha fatto bene a non firmare la riforma della contrattazione di Maurizio Guerrini. L’accordo separato vuole cancellare il sindacato e trasformarlo da organizzatore degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori in un sindacato non conflittuale con le imprese
La Cgil ha fatto bene a non firmare la riforma
della contrattazione di Maurizio Guerrini.
L’accordo separato vuole cancellare il sindacato
e trasformarlo da organizzatore degli interessi
delle lavoratrici e dei lavoratori in un
sindacato non conflittuale con le imprese
.
Il governo Berlusconi, Confindustria , Cisl
, Uil e Ugl , con la firma della riforma
della contrattazione , come nel 2002, hanno
sferrato un altro gravissimo e vergognoso
attacco ai salari,ai diritti e agli interessi
di tutti i lavoratori . La Cgil ha fatto
bene a non firmare e a sottrarsi a pressioni
arriva tele da più parti, compreso il segretario
del PD Veltroni, il quale ha anche proposto
il taglio delle pensioni e dell’articolo
18. L’accordo separato è grave perché il
contratto collettivo viene svuotato di ogni
valore e perché programma ulteriori riduzioni
di stipendi e salari. L’accordo infatti lega
eventuali aumenti salariali ad un indice
di inflazione da cui vengono esclusi gli
aumenti della energia importata ed in più
porta a tre anni la durata del contratto
stesso.
Gli aumenti salariali poi dovrebbero avvenire
a livello aziendale , ma la contrattazione
decentrata riguarda meno del 205 delle imprese
e saranno possibili solo in relazione alla
produttività e redditività delle imprese
e in ultima analisi all’aumento dello sfruttamento
dei lavoratori.
Altri aspetti peggiorativi sono che il contratto
nazionale potrà essere derogato solo in peggio
e cioè in situazioni di crisi, ma anche per
favorire lo sviluppo economico delle imprese
, in pratica sempre.
Verranno poi definite modalità per garantire
la tregua sindacale durante la contrattazione,
cioè per sanzionare e rendere impossibile
l’esercizio del diritto di sciopero.
L’accordo separato vuole cancellare il sindacato
e trasformarlo da organizzatore degli interessi
delle lavoratrici e dei lavoratori in un
sindacato non conflittuale con le imprese
.
Quell’accordo infine peggiorerà la gravissima
crisi economica in atto perché questa stessa
crisi è causata dalla precarietà e dal basso
potere d’acquisto di salari , pensioni e
stipendi .
Lo sciopero del 13 febbraio indetto dalla
Fiom e dalla Cgil è sostenuto in pieno da
Rifondazione Comunista e diventa più che
mai necessario che tutti i lavoratori si
possano esprimere sull’accordo attraverso
un referendum.
Maurizio Guerrini
Segretario Provinciale PRC Cremona