15 Settembre, 2002
135° anniversario della nascita dello Stato Laico di G.C.Storti.
20 settembre 1870 Cade una porta, si apre una breccia e nasce uno Stato...laico naturalmente.
20 settembre 1870
Cade una porta, si apre una breccia e nasce
uno Stato...laico naturalmente.
La grande fama della Porta è legata alla
celebre "breccia", aperta, a breve
distanza da essa, nelle mura della città
dai bersaglieri italiani il 20 settembre
1870: questa data mise fine al dominio del
papato e Roma divenne la capitale d'Italia.
Ho trovato in internet una poesia in romanesco
che rendo il senso di quella storica giornata...
Eccola.
Porta Pia..(*)
Da quella breccia passorno i bersaglieri,
quelli co li pennacchi in testa, tanto fieri,
entrorno dentro Roma dalla breccia,
e de a Roma der papato cancellorno a traccia,
Prova ad’immaginalli tu, li piemontesi,
l’occhi sgranati, lucidi e sorpresi,
de fronte a tante piazze spalancate,
pe tanti anni solo immaginate!
Corenno tra i palazzi der papato,
de sicuro qualcuno se sarà immaginato,
d’esse arivato in qualche novo mondo,
vedenno ste bellezze ner profondo!
Nfronte alla porta oggi ce stà er bersagliere,
quanno che passi è ‘ngran bel vedere,
puro si mo c’è er traffico ululante,
e qualche giorno nun se capisce gnente!
Da quella breccia, tanti anni fa,
venne l’Italia pe fasse conquistà
dalle bellezze de stà gran città,
chiamata Roma, e tutto er monno o sa!
Il nostro Presidente Carlo Azeglio Ciampi
dice in diretta tv il presidente: «Mentre
cantavamo insieme l’inno di Mameli, il mio
pensiero è corso alla data di oggi, 20 settembre.
E ho ricordato che il 20 settembre 1870 Roma
divenne capitale dell’Italia unita e fu il
compimento del sogno risorgimentale ».
Poche parole, ma pesanti. Perché quel mattino
di 135 anni fa, oltre a completarsi l’unificazione
del Paese, veniva sancita la fine del potere
temporale della Chiesa e, appunto, la laicità
dello Stato italiano. Una separazione che
Ciampi aveva riaffermato lo scorso giugno
al Quirinale, ricevendo Benedetto XVI, e
sulla quale è tornato. Di più: per sottolineare
il concetto, fa portare una corona d’alloro
a Porta Pia, in memoria dei 49 bersaglieri
che morirono nello scontro con gli zuavi
del Papa prima di aprire la fatidica breccia
Un bel dire sicuramente..una risposta elegante
alla legge del Cardinale Ruini..
Non siamo come i francesi.. Non festeggiamo
questa ricorrenza.. Urterebbe troppo ...e
riaprirebbe vecchie ed antiche ferite.. Oggi
la sinistra non è piu' anticlericale...e
questo è un bene per il paese.. Dovrebbe
però...essere, forse, ancor piu' laica...Come
è noto i simboli contano...E questa giornata
è un simbolo del nostro risorgimento e della
laicità del nostro Stato.
In pochi ricorderanno che in quel glorioso
manipolo di bersaglieri era presente anche
un cremonese. Per la verità era di Stagno
Lombardo, tale Giacomo Pagliari. A Stagno
esiste un monumento che lo ricorda...
Chissà se qualcuno ha messo una corona su
quel monumento... Sarebbe sicuramente una
cerimonia da ripristinare...magari con l'ausilio
della banda di bersaglieri...
Un appello dunque a riscoprire la nostra
laicità...e le nostre origini.. Il che non
vuol dire non costruire l'Unione ,l'alleanza
con il cattolici democratici ecc., ma semplicemente
ricordare che il nostro Stato, la nostra
Italia nasce dai grandi ideali del risorgimento
dove lo Stato laico e non confessionale era
il punto di partenza di una società migliore....
Insomma ricordiamoci della nostra Storia
e delle passioni dei nostri avi. Valgono
ancora oggi.
storti@welfareitalia.it
(*) ( fonte : http://www.mannanapoesia.com
- Mario2/9/02)
Giacomo Pagliari
1822-1870
Nasce il 15 gennaio 1822. Di famiglia povera,
con altri tre fratelli servì la causa d'Italia.
Nel 1848 in servizio nell'esercito austriaco,
disertò per passare alla legione Lombarda
nei bersaglieri tridentini come sottotenente.
L'anno dopo fu inquadrato nell'esercito regolare
con il grado di Tenente. In Crimea comandò
per un breve periodo il 4° battaglione meritandosi
una menzione onorevole. Passato capitano
nel 1859 si distinse successivamente contro
il brigantaggio. Partecipa alla campagna
del 1866 e il 28 giugno viene promosso maggiore.
Nel 1870 col 34° battaglione è sotto Porta
Pia. Morì il 20 settembre alla testa dei
suoi uomini come gli altri tre fratelli che
erano già caduti Carlo in Cavalleria, Alessandro
nei granatieri, Innocente nei carabinieri.
Alla memoria per le operazioni sotto Roma
viene insignito di Medaglia d'Oro.
 
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