15 Settembre, 2002
Trasformazione delle IPAB.
Il parere della Funzione Pubblica Cgil .
Riceviamo e volentieri pubblichiamo dalla Funzione Pubblica Cgil di Cremona
Ordine del Giorno del Comitato Direttivo della Funzione Pubblica CGIL
del 20 giugno 2003
Con la Legge Regionale n. 1/2003 la Regione Lombardia dispone che le IPAB devono trasformarsi entro il 30 settembre 2003 in Aziende di Sevizi alla persona (A.S.P.), ovvero in persone giuridiche di diritto privato senza scopo di lucro (Fondazioni o Associazioni).
La Legge Regionale richiama l’articolo 10 della Legge n. 328 del 2000 (Legge Quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) ma ne stravolge l’indirizzo di fondo che era quello di prevedere la trasformazione delle IPAB in Aziende pubbliche di servizi alla persona, da una parte garantendo l’autonomia che sempre ha caratterizzato le IPAB, dall’altra prevedendone l’inserimento nella rete dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi sin dalla fase della loro programmazione.
In subordine la L. 328 prevedeva l’eventuale trasformazione in soggetti giuridici di diritto privato senza scopo di lucro.
Nella realtà, la Legge Regionale della Lombardia, riconosce solo parzialmente l’autonomia delle IPAB.
Infatti, pur prevedendo l’autonomia regolamentare, patrimoniale, contabile, tecnica, gestionale e statutaria, svilisce soprattutto quest’ultima predeterminando la composizione degli organi di Amministrazione.
Questi sono in parte composti da membri della Giunta Regionale delineando un soggetto strumentale della stessa Regione.
Tale scelta di fondo, contrastata dal sistema delle autonomie, ma non sufficientemente, sta spingendo moltissime IPAB a privilegiare una scelta di privatizzazione, che la Legge regionale favorisce non prevedendo alcun requisito specifico. Tra le ulteriori ragioni che spingono verso la privatizzazione le IPAB, ed alcune amministrazioni locali, sottolineano i minori costi e i minori vincoli nella gestione organizzativa e del personale.
Il Comitato Direttivo della FP CGIL Lombardia ritiene che la scelta di privilegiare la trasformazione delle IPAB in soggetto di diritto privato (per lo più fondazioni) vada contrastata. Pertanto la necessità di mantenere nell’ambito pubblico i cardini fondamentali del welfare territoriale significa per la FP CGIL Lombardia assumere una chiaro e convinto orientamento verso la trasformazione delle IPAB in aziende pubbliche e quindi in ASP
Non è assolutamente vero che la trasformazione in soggetti giuridici di diritto privato comporterà una riduzione dei costi, mentre potrebbe comportare invece un abbassamento della qualità degli interventi anche a causa delle conseguenze che la privatizzazione potrebbe avere sul personale in servizio presso le IPAB.
Tali conseguenze sono fortemente condizionate dall’Accordo sottoscritto dalla Regione e dalle Organizzazioni Sindacali di categoria, Accordo interamente recepito nella Legge, che prevede il mantenimento degli attuali trattamenti contrattuali sia per i lavoratori e le lavoratrici delle IPAB che si trasformeranno in A.S.P. sia per quelli in servizio e per i nuovi assunti nelle strutture privatizzate.
Ma sarà necessario intervenire a livello aziendale e territoriale per evitare soluzioni contrattuali difformi da quelle previste nella legge, e per vigilare sugli altri aspetti riguardanti il personale che la legge non ha affrontato (aspetti previdenziali e fiscali).
Per questi motivi il Comitato Direttivo della FP CGIL Lombardia, relativamente al processo di trasformazione delle IPAB, assume i seguenti orientamenti :
- Va privilegiata la scelta di trasformazione in ASP. Le IPAB costituiscono un presidio pubblico nell’ambito dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi. Il mantenimento nell’area pubblica di queste strutture resta fondamentale per garantire il governo pubblico della rete dei servizi, mentre la privatizzazione renderà più difficile l’integrazione delle IPAB nel sistema integrato degli interventi e dei servizi socio-sanitari.
- La continuità e l’omogeneità dei trattamenti contrattuali degli operatori, a prescindere dalla trasformazione in ASP o in soggetto di diritto privato, rappresenta per la FP CGIL Lombardia un obiettivo fondamentale per assicurare la tutela e la valorizzazione degli operatori, e per garantire un servizio di qualità, altrimenti compromesso da una competizione sui costi contrattuali tra le diverse aziende. Pertanto agli operatori attualmente in servizio e a quelli che saranno assunti nelle future aziende, pubbliche o private, deve continuare ad applicarsi il lo stesso CCNL applicato all’atto della trasformazione delle IPAB, come peraltro è prevista nella legge regionale. Per realizzare l’omogeneità dei trattamenti di tutti gli operatori è necessario che il processo di trasformazione delle IPAB rappresenti anche una opportunità per la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori che, con diverse tipologie di rapporto di lavoro, o in quanto dipendenti da cooperative, sono presenti all’interno delle attuali IPAB.
- La trasformazione in Fondazioni non sottrae dall’obbligo dell’evidenza pubblica in materia di appalti pubblici dei servizi, quando ricorrono i requisiti previsti dall’art. 2 del D.Lgs. 157/95 (organismi che svolgono finalità di interesse generale non aventi carattere industriale o commerciale, finanziati in modo maggioritario da amministrazioni pubbliche o la cui gestione è sottoposta al loro controllo o i cui organi sono costituiti da componenti designati, almeno per la metà, dai medesimi soggetti pubblici).
Il Comitato Direttivo sottolinea infine come, per evitare la frammentazione contrattuale, risulti sempre più necessario rispondere ai processi di trasformazione che stanno interessando le pubbliche amministrazioni ed i servizi pubblici con una strategia di ricomposizione contrattuale, basata sui Contratti Collettivi Nazionali Lavoro di settore.
Approvato all’unanimità.
Sesto S. Giovanni, 20 giugno 2003  
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