15 Settembre, 2002
Per Sant'Antonio piatti della tradizione, cantastarie e falò
“Nelle nostre campagne, da sempre, la festa di Sant'Antonio abate rappresenta un appuntamento atteso e sentito dagli allevatori e dai coltivatori
Per la ricorrenza di Sant’Antonio domenica
sera al Campagnino piatti della tradizione,
cantastorie e falò.
“Nelle nostre campagne, da sempre, la festa
di Sant'Antonio abate rappresenta un appuntamento
atteso e sentito dagli allevatori e dai coltivatori,
con le loro famiglie. Abbiamo voluto mantenere
viva questa tradizione, che nelle nostre
comunità si tramanda da secoli”. A parlare
è Emanuela Dilda, titolare dell’agriturismo-fattoria
didattica ‘Il Campagnino’ a Villa Rocca di
Pessina Cremonese, azienda agricola che anche
quest’anno propone – per la serata di domenica
17 gennaio – un appuntamento in cascina,
raccogliendosi tutti prima intorno alla tavola,
poi accanto al fuoco per l’immancabile falò
propiziatorio.
La cena, con inizio intorno alle ore 20,
sarà tutta nel segno dei sapori del territorio
e della stagione: ci saranno Buton de paias
e pulenta (salsicce con intingolo di pomodoro
su letto di polenta), Versi mati e gnocc
(riso in brodo con verze e pesto di maiale,
gnocchi al pomodoro), Oss de nimal cut (ossa
di maiale cotte con piedini), Brasarol o
pipa sener (salame cotto sotto le braci).
E ancora lonza al latte, scaglie di grana,
per arrivare al dolce (ci sarà il Chisol
cun zabaion, la sbrisolona con zabaione)
e al caffè. Il tutto per un costo complessivo,
con acqua e vino inclusi, di 23 euro.
“Proporremo un menu tipico della nostra terra
e di questa stagione, con piatti naturalmente
preparati partendo dai nostri prodotti –
sottolinea Emanuela Dilda –. La festa diventa
così occasione per mostrare i frutti dell'impegnativo
lavoro che tanti allevatori, tanti agricoltori,
svolgono quotidianamente, con l’obiettivo
di mantenere sano il bestiame e garantire
ai cittadini alimenti buoni e sicuri”.
Un cantastorie allieterà la serata, rievocando
riti e leggende della campagna cremonese.
Verso le 22, nel rispetto della tradizione,
sarà tempo di raccogliersi sull’aia, intorno
al fuoco. “Ancora oggi nei nostri paesi si
usa accendere il falò di S. Antonio, che
si dice abbia una funzione purificatrice
e fecondatrice – conclude la titolare del
Campagnino –, come tutti i fuochi che segnano
il passaggio dall'inverno all'imminente primavera.
Una volta le ceneri rimaste venivano raccolte
nei bracieri casalinghi e utilizzate per
i lavori domestici”. E se molte ‘pratiche’,
negli anni, sono cambiate, uguale è rimasta,
negli agricoltori, la passione per il proprio
lavoro, insieme alla dedizione con cui si
coltiva la terra e si allevano gli animali.
Quanti desiderano partecipare alla serata
possono contattare ‘Il Campagnino’, Strada
Esterna Campagnino, Villa Rocca di Pessina
Cremonese (tel/fax 037287020-3474445607),
www.agriturismoilcampagnino.it
 
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