15 Settembre, 2002
Scuole cremonesi. Il 25% non sono in regola di Maria Teresa Perin
Abbiamo finalmente preso atto (se ne era persa traccia) dell’elenco ufficiale delle scuole italiane non a norma.
TAGLI AL PERSONALE E AUMENTO DEL NUMERO DEGLI
ALUNNI PER CLASSE, MA IL 25 % DELLE SCUOLE
CREMONESI RIENTRA NELL’ELENCO MINISTERIALE
DELLE SCUOLE “CON CRITICITA’”EDILIZIA !
COMUNICATO STAMPA DELLA FLC CGIL DI CREMONA
Abbiamo finalmente preso atto (se ne era
persa traccia) dell’elenco ufficiale delle
scuole italiane non a norma. Il lunghissimo
elenco, peraltro non completo, ci dice che
circa il 30% delle scuole italiane (oltre
12.000 edifici) si trova in “situazione di
particolare criticità” a partire dalla “vetustà”
sino ad arrivare alla “presenza di elementi
potenzialmente pericolosi”.
Nell’elenco sono compresi 67 edifici scolastici
della nostra provincia, che corrispondono
al 25% delle “nostre” scuole.
L’elenco è allegato ad un Decreto del 23-9-2009,
firmato dai ministri Gelmini e Tremonti,
secondo il quale non si sarebbero dovuti
applicare per l’anno 2009-10 i nuovi parametri
per la costituzione delle classi, così come
previsti dalla ormai famosa Legge 133/2008
che, tra i tanti tagli, innalza anche il
numero massimo (e minimo) degli alunni per
classe.
Il decreto, uscito comunque a “classi fatte”,
ha validità solo per l’anno scolastico in
corso. Ora, però, sappiamo bene che il ministero
si accinge anche per il prossimo anno scolastico
a ridurre, nella nostra provincia, molte
decine di posti docenti e ad aumentare il
numero degli alunni per classe.
La FLC CGIL di Cremona esprime al riguardo,
soprattutto con riferimento alle scuole “non
a norma” profonda e seria preoccupazione.
Se infatti l’aumento sino a 30 alunni già
in condizioni “normali” tende a determinare,
come sempre abbiamo ripetuto, uno scadimento
qualitativo della didattica in ogni ordine
e grado di scuola, viste anche le tante “naturali”
problematicità che ogni classe contiene e
visto il forzato carosello di insegnanti
causato dall’alta precarizzazione, non possiamo
non esprimere la nostra apprensione circa
le conseguenze sulla sicurezza e sulla salute
degli studenti e dei docenti se anche nelle
scuole NON sicure dal punto di vista strutturale
si dovessero applicare i nuovi parametri.
Con l’auspicio che lo stesso Ministro se
ne faccia finalmente carico non solo a parole,
sarà nostra cura vigilare e verificare nei
prossimi mesi, in occasione degli incontri
in USP per la determinazione degli organici
e della formazione delle classi che, quanto
meno in tutte le scuole giudicate non sicure
dallo stesso MIUR, si possa andare in deroga
a quanto previsto dalla Legge 133/2008 e
solleciteremo, ancora una volta, lo stesso
USP a fornirci i dati completi sullo stato
delle scuole del nostro territorio.
Invitiamo pertanto sia i dirigenti scolastici
che le rsu (ma anche i genitori) a segnalarci
ogni situazione ritenuta dubbia.
Appare da tempo palese la volontà di “smantellare”
la scuola statale attraverso i pesantissimi
tagli al personale ed ai finanziamenti e
di ridurre la qualità che questa ha sempre
saputo garantire (e che vuole ancora fortemente
offrire, pur tra le mille difficoltà), ma
tutto deve avere un limite: la salute e la
sicurezza!
Prima di pensare alle grandi (o grandissime)
opere per “rilanciare occupazione e crescita”,
gradiremmo che si scegliesse mettere in assoluta
sicurezza, investendo ovviamente denaro,
i luoghi nei quali ogni giorno si recano
milioni e milioni di cittadini di ogni età:
le scuole dello Stato.
I nostri studenti e i nostri lavoratori hanno
prioritario diritto a studiare e a lavorare
in ambienti sani e sicuri. Se ne converrà.
Noi continueremo a ricordarlo al ministro
preposto e alle amministrazioni territoriali.
Cremona 26-3-2010
Per la Segreteria FLC CGIL di Cremona
Maria Teresa Perin, Segretaria generale provinciale
 
|