15 Settembre, 2002
Coldiretti Cremona: “Grati ai Nas per il sequestro di Grana ‘falso’
Prosegue l’azione per trasparenza e origine”
Coldiretti Cremona: “Grati ai Nas per il
sequestro di Grana ‘falso’
Prosegue l’azione per trasparenza e origine”
“Siamo grati ai Nas di Cremona per il loro
lavoro che, bloccando l’immissione in commercio
di prodotti alimentari contraffatti, tutela
sia gli imprenditori agricoli che i cittadini-consumatori”.
Simone Solfanelli, Direttore di Coldiretti
Cremona, sottolinea con queste parole il
valore dell’ennesima “operazione trasparenza”
condotta dai carabinieri del Nas di Cremona
che, in stretta collaborazione con gli ispettori
del Consorzio per la tutela del Grana Padano,
hanno sequestrato in uno stabilimento della
provincia di Vicenza 2749 forme di formaggio,
vendute come Grana Padano, ma ritenute non
regolamentari. Secondo gli inquirenti, i
prodotti non avrebbero rispettato le direttive
previste dalla Dop: non avrebbero avuto,
in sintesi, i requisiti necessari per essere
commercializzati con tale Denominazione di
Origine Protetta.
“Il Grana Padano è il formaggio simbolo della
nostra terra, apprezzato in tutta Italia
e ben oltre i confini del nostro Paese –
prosegue Solfanelli –, non a caso è tra i
prodotti più esposti agli inganni e alle
frodi, che ne mettono a rischio le caratteristiche
qualitative, ingannando i consumatori e sottraendo
reddito ai produttori”.
“I sequestri compiuti dai Nas di Cremona
confermano la validità della scelta fatta
dalla Coldiretti di difendere ad oltranza
il prodotto autenticamente made in Italy,
chiedendo tolleranza zero nei controlli a
tutela delle Dop, purtroppo duramente colpite
dall’agropirateria, e al tempo stesso lottando
per ottenere l'introduzione dell'obbligo
di indicare l’origine in etichetta per tutte
le produzioni” prosegue il Direttore di Coldiretti
Cremona.
Vale la pena di ricordare che l’Italia è
leader in Europa con circa 190 prodotti Dop
e Igp. Un marchio d’origine come “Grana Padano”
significa origine certa, caratteristiche
qualitative specifiche, un’eccellenza costruita
nel tempo, in un territorio.
“Per Coldiretti la tutela dei marchi dop,
a livello nazionale ed internazionale, si
pone in piena sinergia con l’altra vitale
azione che stiamo conducendo nel segno della
trasparenza: quella che vuole estendere l’obbligo
di indicare l’origine in etichetta a tutti
i prodotti alimentari – conclude il Direttore
Solfanelli –. Con la mobilitazione della
Coldiretti è stata ottenuta la presentazione
da parte dell’allora Ministro Luca Zaia del
Decreto sull'obbligo di indicare l'origine
in etichetta per latte e derivati e sul divieto
dell'uso delle polveri per la produzione
di formaggi. Di fronte alla recente decisione
dell’Unione Europea, che ha respinto il decreto,
non ci arrendiamo: sappiamo che gli interessi
in gioco sono grandi, da parte di chi vuol
continuare a fare affari guadagnando sull’inganno
che spaccia per italiano ciò che italiano
non è. Insieme ai cittadini, noi proseguiamo
con determinazione sulla strada della trasparenza:
del resto, la recente esperienza del via
libera comunitario all’etichettatura di origine
dell’olio di oliva ci insegna che le giuste
battaglie richiedono anni per essere vinte,
ma alla fine anche in Europa dovranno prevalere
gli interessi dei consumatori e le giuste
richieste degli imprenditori agricoli”. Il
tutto nel segno del progetto di Coldiretti
per la realizzazione di una filiera tutta
agricola e tutta italiana.
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