15 Settembre, 2002
Una delegazione dell’Ascom all’Auditorium per l’incontro con Berlusconi
Assemblea Confcommercio a Roma. Pugnoli: “A Cremona abbiamo anticipato le richieste di Sangalli”
Assemblea Confcommercio a Roma. Pugnoli:
“A Cremona abbiamo anticipato le richieste
di Sangalli”
Una delegazione dell’Ascom all’Auditorium
per l’incontro con Berlusconi
“E’ tempo ora di fare scelte coraggiose”.
Lo ha chiesto con forza - anche al presidente
del Consiglio presente sul palco - il presidente
di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel corso
dell’assemblea annuale della Confederazione
che si è tenuta, a Roma all’Auditorium Conciliazione.
All’incontro era presente anche una qualificata
delegazione cremonese, composta dai presidenti
Claudio Pugnoli e Antonio Zaninelli, da Federico
Corrà di Ascomfidi, Alessandro Bandera del
gruppo moda e, per i giovani, Roberto Scaramuzza,oltre
che dal direttore Laura Guglia e dal suo
vice Maurizio Romanenghi. I rappresentanti
del commercio cremonese appieno hanno sottoscritto
le parole del presidente nazionale. “Da tempo
– dichiara Claudio Pugnoli – affermiamo che
per tornare a crescere e recuperare competitività
bisogna puntare sull’economia dei servizi.
E’ una affermazione che bene inquadra anche
la realtà cremonese”.
“Manifattura ed export da soli – ha dichiarato
dal palco Carlo Sangalli - non bastano a
garantire la ripresa”. Affermazioni che trovano
la loro conferma nei numeri. Basta pensare
che il sistema manifatturiero contribuisce
per circa il 19 per cento alla creazione
della ricchezza nazionale mentre i servizi
di mercato vi contribuiscono in misura tre
volte superiore, per circa il 58 per cento.
La situazione non appare differente se si
considera il peso occupazionale dei diversi
comparti. I servizi di mercato, infatti,
concorrono per circa il 53 per cento alla
formazione dell'occupazione. “Da qui – ha
detto Sangalli - la nostra richiesta fondamentale
e di lungo corso: una politica per i servizi
- cioè un sistema di regole, di strumenti
e di ragionevoli risorse - che supporti,
anche in questo fondamentale comparto, i
processi di rafforzamento della produttività”.
Secondo il leader di Confcommercio, “mettere
in campo questa politica era già necessario
ieri. Oggi è un’emergenza. Perché, tra l'altro,
sarà proprio il settore dei servizi a dovere
assicurare, nel futuro prossimo venturo,
il riassorbimento della disoccupazione e
la costruzione di nuova occupazione, fondamentale
per fare dell’Italia una società più attiva”.
Sono allora necessarie scelte coraggiose
per l’economia dei servizi. La confederazione
ha presentato in particolare sette punti
di proposte. “Il primo – ha detto Sangalli
– è che non occorre meno concorrenza. La
concorrenza fa bene alla produttività ed
ai consumatori. Ma la concorrenza deve essere
sempre a parità di regole e meno sbilanciata,
vale a dire deve più incisivamente operare
in settori ad essa ancora poco esposti”.
Il secondo punto è “un piano straordinario
per l'innovazione del sistema dei servizi,
posto che l'innovazione - tecnologica, ma
anche organizzativa - è un formidabile propellente
di produttività aggiuntiva. Terzo punto,
il commercio e le città: “L’identità e la
vivibilità delle nostre città merita di essere
non solo tutelata, ma anche promossa: con
un miglior raccordo delle competenze in materia
di concorrenza e di commercio; con l’integrazione
tra urbanistica ed urbanistica commerciale;
con la riforma delle locazioni commerciali
e con crediti d'imposta per la ristrutturazione
edilizia della rete commerciale; con la costruzione
di distretti urbani e diffusi del commercio,
che agiscano come tessuto connettivo del
pluralismo distributivo”. Sono linee progettuali
in piena sintonia con quanto si sta facendo
a Cremona. “Da sempre sosteniamo l’importanza
del centro commerciale diffuso inteso come
fattore propulsivo di una comunità. E’ lo
stesso valore sociale delle nostre imprese
che ci ha portato a raggiungere risultati
d’eccellenza nei distretti commerciali ma
anche a chiedere una moratoria nella concessione,
per due anni, di spazi alla media e grande
distribuzione”. Anche il quarto punto del
documento trova corrispondenza con l’azione
svolta, fino ad oggi, da Ascom. Ha dichiarato
Sangalli nell’elencare le priorità per il
prossimo futuro: “Si rilanci l'impegno per
raddoppiare, nell'arco dei prossimi anni,
il contributo del turismo alla formazione
del Pil del Paese, attestandolo così intorno
al 20% del totale”. Gli altri punti, infine,
interessano la mobilità urbana, la promozione
dei progetti per l’efficienza energetica
e, infine, la costruzione di reti per la
crescita delle piccole e medie imprese dei
servizi. “L’obiettivo - ha dichiarato - deve
essere quello di consentire a tutte le imprese,
quale ne sia la dimensione, di ricercare
maggiore efficienza e di meglio competere”.
Il presidente Silvio Berlusconi, nell’individuare
le strategie per il rilancio del commercio,
ha sottolineato che è necessario cambiare
il rapporto tra lo Stato e i cittadini: “Basta
calvario, bisogna finirla con le decine di
autorizzazioni necessarie per aprire un esercizio
commerciale. Si potrà fare tutto ciò che
non è vietato dalla legge”. Per Berlusconi
si tratta di “una vera rivoluzione liberale.
Lo faremo prima con una legge ordinaria e
poi con una riforma della Costituzione dell’articolo
41”. Berlusconi ha quindi concluso parlando
della finanziaria, sottolineando che “la
manovra non comporta sacrifici al mondo delle
imprese ma alle amministrazioni pubbliche
che devono limare sprechi, la spesa pubblica
andrebbe dimezzata in province, regioni e
comuni e avremmo così numeri abbondanti”.
 
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