15 Settembre, 2002 Acqua Pubblica: firme anche a Formigara
"Acqua pubblica anche a Formigara: un buon numero di cittadini formigaresi venerdì 11 giugno si è recato a firmare i tre requisiti referendari per mantenere l’acqua un bene al di fuori del mercato. L’attuale normativa intende imporre agli enti pubblici di vendere almeno il 40% della loro attività ad operatori privati facendo diventare l’acqua una merce come le altre, sulla quale fare profitti.
L’acqua, come l’aria, è un bene essenziale alla vita ed i cittadini formigaresi hanno ribadito con le loro firme che deve essere sotto la completa responsabilità dalle amministrazioni pubbliche per garantirne l’accesso a tutti e a prezzi contenuti.
La gestione pubblica e quella privatistica si differenziano tra loro in modo sostanziale perché hanno obiettivi alternativi: la prima è finalizzata a soddisfare interessi e diritti della collettività, la seconda a raggiungere il massimo profitto da parte degli azionisti.
L'acqua è un bene comune e un diritto umano universale, da conservare per le generazioni future e non deve diventare un bene economico soggetto a profitti da parte di privati. Là dove questo è avvenuto si è assistito ad un sensibile aumento delle tariffe, a un taglio dei posti di lavoro e le infrastrutture idriche non sono migliorate. Così è avvenuto in Toscana, nel Lazio, in Sicilia e in importanti città estere come Parigi e Londra dove si sta tornando a gran passi alla gestione pubblica.
A Formigara si organizzeranno altre iniziative sul tema dell’acqua che è un problema di interesse collettivo e pertanto richiede tanta informazione e partecipazione da parte di tutta la comunità.
Comitato Referendario “l’acqua non si vende” di Formigara "