15 Settembre, 2002
I Ds Lombardi sollecitano Formigoni...
Il condono è ormai deciso, inserito nella finanziaria ..ma Formigoni non parla..
SUL CONDONO FORMIGONI CONTINUA A TACERE
Il condono è ormai deciso, inserito nella
manovra finanziaria 2004, ma Formigoni, che
aveva dichiarato di aspettare la proposta
definitiva per prendere posizione, non si
è ancora pronunciato.Molti altri Presidenti
di Regione hanno denunciato l’effetto devastante
di un tale provvedimento sul territorio e
sottolineato come, in base alla modifica
del Titolo V della Costituzione, la politica
territoriale sia di competenza regionale.Molti
di loro hanno perciò annunciato ricorso alla
Corte Costituzionale e la presentazione di
Progetti di legge regionali per vanificare
gli effetti del condono.Ma Formigoni continua
a tacere.Il suo silenzio dimostra la completa
sudditanza a Berlusconi, la sua mancata iniziativa
contro il condono svilisce l’autonomia regionale,
compromette il territorio colpisce l’immagine
della Lombardia.
Pierangelo FerrariCapogruppo Ds in Consiglio
Regionale
Black out: negato il dibattito in Consiglio
Con il voto contrario della maggioranza il
Consiglio regionale si è negato la possibilità
di discutere dell’emergenza black out di
domenica scorsa. Il dibattito era stato chiesto
dai partiti dell’Ulivo e da Rifondazione
che avrebbero voluto affrontare il tema a
seguito di una relazione dell'Assessore Buscemi
sulle iniziative prese in Lombardia durante
l’emergenza. "La discussione era tanto
più necessaria - commenta il consigliere
Ds Marco Cipriano - in quanto ormai è del
tutto evidente che sulle ragioni vere di
questo blackout non ha inciso tanto un deficit
strutturale di energia, quanto le negligenze
del gestore, mitigate in Lombardia dall'efficienza
dimostrata dall'AEM". La discussione
avrebbe potuto far luce sullo stato della
dotazione energetica lombarda, sulla sua
capacità di reggere tanto il fabbisogno ordinario
quanto eventuali circostanze critiche come
quella appena accaduta. Si sarebbe potuto
parlare anche dell’autonomia energetica del
sistema ospedaliero, oltre che della situazione,
nell’emergenza, di coloro che abbisognano
presso il proprio domicilio di apparecchiature
salvavita alimentate ad energia elettrica.
Su questi specifici problemi, elusi dalla
decisione del Consiglio, è stata quindi presentata
un’interrogazione urgente da parte del gruppo
Ds, prima firmataria Fiorenza Bassoli, che
mira a conoscere in quale modo le strutture
ospedaliere della nostra regione abbiano
affrontato il black out e se tutte siano
dotate di gruppi elettrogeni; se la Regione
Lombardia sia dotata di un piano di emergenza
e, in caso affermativo, come questo abbia
funzionato; se e in che modo il servizio
di emergenza urgenza sia stato in grado di
fornire assistenza a coloro che si avvalgono
di apparecchiature salvavita presso il proprio
domicilio.
Approvata la proposta dei Ds per la sicurezza
dell’A4
Lo stato di quotidiana congestione dell’autostrada
A4, in particolare del tratto Bergamo Milano,
produce gravi effetti sulla mobilità, sull’inquinamento
e soprattutto sulla sicurezza dei viaggiatori.Il
consiglio regionale ha approvato all’unanimità
una mozione, presentata dai Ds che chiede
di vietare nelle ore di maggior traffico
sull’A4, nel tratto Bergamo-Milano, il sorpasso
dei TIR, di prevedere pedaggi ridotti per
il transito notturno e di ridurre a velocità
massima consentita.“La mancanza di un programmato
sviluppo del trasporto regionale – ha dichiarato
il consigliere regionale Ds Giuseppe Benigni
- in particolare di quello pubblico, sta
portando la Lombardia al collasso della mobilità
e dell’ambiente e a un tributo di incidenti
con morti e feriti sulla strada che non ha
eguali in Europa.” “E quindi necessaria –
ha continuato il consigliere - una politica
d’emergenza che introduca regole più restrittive
nella circolazione autostradale, sulle tratte
più intasate”. “Per questo – ha concluso
Benigni – abbiamo presentato questa mozione
che propone provvedimenti immediati che potrebbero
migliorare il flusso dei veicoli e ridurre
gli incidenti, in attesa che le opere infrastrutturali
vengano realizzate.
 
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