15 Settembre, 2002
Foibe a Venezia
La falsificazione si è fatta strada anzi piazza...........
Foibe a Venezia
Egregio Direttore,
la falsificazione si è fatta strada anzi
piazza, un anno fa la proposta caldeggiata
da Bettin, Prosindaco di Venezia ed approvata
dalla Giunta Comunale (il PdCI è in maggioranza
ma non è in giunta) di intitolare piazzale
Tommaseo ai Martiri delle Foibe, ha visto
la netta contrarietà dei Comunisti Italiani
nella generale insensibilità dei partiti
di sinistra presenti a Venezia.
Sono state organizzate dai soli Comunisti
Italiani una serie di iniziative per contrastare
quella che si può considerare una pericolosa
sponda al revisionismo storico che la destra
sta portando avanti anche nella città lagunare
culla di grandi tradizioni democratiche.
La raccolta di firme, lettere, comunicati
stampa ed un convegno con storici ed esponenti
dell’ANPI sono le iniziative intraprese per
affrontare questa pagina della storia che
non può essere estraniata da una condizione
più generale poiché le foibe sono precedute
da eventi storici accaduti nel contesto del
drammatico periodo fascista.
Gli scambi di opinione avvenuti con rappresentanti
della comunità Giuliana Dalmata e con l’ANPI
con le quali si è pur tentata una mediazione
possibile sostituendo l’intitolazione “Martiri
delle Foibe” con “ Esuli Dalmati e Giuliani”
proposta questa che se accettata avrebbe
“unito”. E’ grande quindi la responsabilità
di chi avrebbe dovuto compiere questa scelta
e non l’ha fatto.
Si arriva quindi alla inaugurazione ed ai
tristi e spiacevoli episodi di violenza .
Alla cerimonia il PdCI per scelta coerente
non partecipò per non dare adito ad interpretazioni
provocatorie e facilmente strumentalizzabili.
Ma gli scontri ci furono lo stesso, prima
con i ragazzi del centro sociale “Rivolta”
che protestavano con Rifondazione (tardivamente
purtroppo), poi con i giovani di AN nel frattempo
accorsi a festeggiare la significativa vittoria
politica.
Noi contestiamo questi metodi, le battaglie
politiche si fanno con i confronti e le idee
e non con le botte, tutto ciò doveva essere
evitato e ci domandiamo anche, come sia stato
possibile che gli attivisti del centro sociale,
da sempre in linea con le posizioni di Bettin,
abbiano di fatto aggredito esponenti di AN
, quando sul palco proprio a fianco del Prosindaco
di Venezia vi erano esponenti importanti
di AN.
I Comunisti Italiani rispediscono al mittente
le accuse di violenze che sono state loro
ingiustamente rivolte, questi comportamenti
non appartengono alla loro cultura,al loro
modo di esprimere il dissenso politico, al
contrario sono da sempre abituati alla lotta
politica fatta con metodi democratici questo
sì, non sono abituati a nascondersi, vigliaccamente,
dietro i passamontagna e ad imbrattare muri,
sono abituati da sempre a battersi per le
idee in cui credono alla luce del sole. Le
aggressioni e le intolleranze, un metodo
politico da combattere, vorrebbero impedire
tutto questo.
La segreteria PARTITO dei COMUNISTI ITALIANI
Federazione di Cremona
Piazza De Lera 13 Tel/fax 0372430410 Email:
partitodeicomunistiit16@tin.it
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