15 Settembre, 2002
Le News dall'Anci
QUALCUNO VUOL DARCELA A BERE: ACQUA MINERALE UNO SCANDALO SOMMERSOXX Assemblea ANCI di Firenze: allarme per i tagli della Finanziaria-

“QUALCUNO VUOL DARCELA A BERE: ACQUA MINERALE UNO SCANDALO SOMMERSO”: il
libro di GIUSEPPE ALTAMORE (Redattore di
Famiglia Cristiana)
GIOVEDI’ 23 ore 18 alla libreria FELTRINELLI
di Corso Buenos Aires 33 a Milano
ANCI Lombardia è fortemente interessata all’importante
dibattito in atto in relazione alle problematiche
delle acque potabili e delle acque minerali.
Un settore nel quale si stanno sviluppando
grandi sforzi, da un lato per tutelare la
salute dei cittadini e dall’altro dal punto
di vista economico-finanziario, in particolare
da parte di grandi gruppi stranieri al fine
di arrivare a nuove acquisizioni.
Per questi motivi tutti i sindaci, gli amministratori
locali e i cittadini sono invitati ad intervenire
alla presentazione del volume “Qualcuno vuol
darcela a bere: acqua minerale, uno scandalo
sommerso” di Giuseppe Altamore-Fratelli Frilli
Editori. Interverranno l’autore Giuseppe
Altamore, Paolo Martinello (Presidente Altroconsumo),
Giulio Bruchi (Presidente Metropolitana Milanese
gestore del Servizio Idrico Integrato di
Milano).
Sarà presente l’autore e durante l’incontro
verranno fornite le analisi sulla potabilità
dell’acqua erogata in città di estremo interesse
per tutti gli amministratori locali e per
coloro che si occupano dei problemi dell’alimentazione
e della salute dei cittadini.
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XX Assemblea ANCI di Firenze: allarme per
i tagli della Finanziaria. Procede l’autosospensione
degli incontri istituzionali
Gli interventi e i contributi degli amministratori
lombardi
L'allarme è reale. Dalla Finanziaria 2004
deriveranno pesanti tagli al Comune di Milano,
come pure ai piccoli Comuni, alcuni dei quali
si vedranno decurtate le entrate dal 10 e
fino al 25%. Il grido d'allarme in tutta
la sua complessità si è alzato alto alla
XX Assemblea nazionale dell'Anci svoltasi
alla Fortezza da Basso di Firenze.
A fronte di dati eloquenti - che non lasciano
molto spazio alla possibilità di far quadrare
i bilanci del prossimo anno e che ha portato
all'autosospensione dei vertici nazionali
dell'Associazione dei Comuni - dal vice premier
Gianfranco Fini è arrivata la disponibilità
a riaprire il dibattito in Parlamento, nel
tentativo di accogliere qualcuna delle molte
istanze venute dagli ottomila Comuni italiani,
ma nessuna certezza di qualche soldo in più,
per rendere meno drastici i pesantissimi
colpi di cesoia alla finanza locale.
A Firenze si è registrata una forte presenza
di amministratori locali lombardi - oltre
200 - che hanno anche dato vita a un'apprezzata
serata nella storica osteria fiorentina "Giubbe
Rosse" con il leader sindacale della
Cisl, il bergamasco Savino Pezzotta, con
cui è stato sancito un patto di reciproca
disponibilità e attenzione, poiché anche
al sindacato - ha detto lo stesso Pezzotta
- non piace questa sorta di federalismo calato
dall'alto, che riduce i servizi ai cittadini
e che non tiene conto che invece il processo
di rinnovamento deve essere esattamente inverso,
partendo cioè dalla base per salire via via
sino ai livelli più alti. Presente alla serata
lombarda anche l’on. Renzo Lusetti.
Un forte ruolo rivendicativo è stato svolto
anche dal presidente di Anci Lombardia on.
Giuseppe Torchio che, anche nella sua veste
di presidente della Consulta nazionale dei
piccoli Comuni Anci, ha spaziato ampiamente
su tutte le crescenti difficoltà cui gli
enti locali sono costretti, anche se in tutti
questi anni sono stati rispettosi del patto
di stabilità attuando meccanismi virtuosi
di contenimento della spesa pubblica. "Nonostante
ciò - ha sostenuto Torchio - tutta la rete
di solidarietà sociale messa in campo da
decenni dai nostri Comuni rischia di essere
azzerata, magari per finire in qualche pilone
dello Stretto di Messina o di altre grandi
opere calate dall'alto, senza nessuna concertazione".
Gli interventi del presidente hanno occupato
anche i lavori del coordinamento delle Unioni
dei piccoli comuni ed un seminario sulla
legge Realacci-Bocchino.
Una riflessione ad ampio raggio sull'autonomia
dei Comuni è stata svolta dal sindaco di
Brescia Paolo Corsini, che ha parlato di
"federalismo autonomistico largamente
disatteso". "In questa situazione
che diviene sempre più preoccupante - ha
sostenuto Corsini - urge una verifica delle
regole di funzionamento degli enti locali,
che una volta potevano pensare alla leva
fiscale per concretizzare servizi migliori
o aggiuntivi per i cittadini e le loro famiglie,
mentre ora servono più soldi soltanto per
mantenere quanto sin qui fatto, non certo
per migliorare".
Sui problemi della fiscalità locale si è
soffermato, sin nei particolari, Giuseppe
Milan, sindaco di Cologno Monzese e responsabile
del Dipartimento di Anci Lombardia. La disamina
è stata caratterizzata da un forte realismo
e dalla consapevolezza che la gran parte
dei Comuni , se non interverranno fatti nuovi
- non sapranno davvero come chiudere i bilanci.
Di grande rilievo anche la relazione di Gianfranco
Burchiellaro, sindaco di Mantova, sul tema
"Quale organizzazione per la rete dei
servizi locali". Qualche nota positiva
è venuta dall'analisi della mappa dell'innovazione,
che in molti Comuni sta vivendo significative
punte d'eccellenza, al punto che entro dieci
mesi in numerose realtà locali il 90% dei
servizi ai cittadini potranno essere erogati
on line. "Zone d'ombra vengono proprio
dalla Finanziaria - ha però aggiunto Burchiellaro
- se è vero che dei 69 milioni e mezzo di
euro per l'innovazione sono destinati solo
fondi alle amministrazioni centrali e sgravi
per le imprese private, ma nulla viene destinato
a Comuni, Province e Regioni. Eppure le realtà
che non entrano in rete diverranno sempre
più periferiche e vessate, perché ormai ovunque
occorrono soluzioni tecnologiche d'avanguardia
e all'altezza dei tempi".
Per il Comune di Milano è intervenuto l'assessore
Giorgio Goggi, che ha portato un significativo
contributo in tema di costruzione delle reti
e delle infrastrutture pubbliche, evidenziando
che entro il 2004 i tre depuratori della
metropoli ambrosiana saranno in funzione.
"Servono competenze, risorse e poteri
- ha però aggiunto l'assessore Goggi - ed
è necessario un grande senso di responsabilità
tra tutti i vari livelli di governo, nessuno
escluso. Diversamente noi continueremo ad
avere cantieri aperti dopo decenni, mentre
altre grandi città europee hanno realizzato
le stesse grandi opere in quattro-cinque
anni".
Nel corso del dibattito sono poi stati numerosi
i sindaci e gli amministratori lombardi intervenuti.
L'assessore Paolino Dragoni di S. Martino
in Strada (Lodi), ha richiamato le responsabilità
di quella che ha definito "legge ammazza
sindaci", e quindi alla mancata abolizione
del limite del secondo mandato ringraziando
il Presidente Torchio per il forte impegno
profuso.
Il presidente del Consiglio comunale di Seregno
Aurelio Tagliabue ha ribadito l'importanza
della costituenda provincia di Monza, mentre
il sindaco di Arese Gino Perferi ha chiesto
grande attenzione ai problemi della Fiat,
in cui il suo Comune è da anni pesantemente
coinvolto mentre le varie istituzioni e l’azienda
non tengono nel dovuto conto gli impegni
per lo sviluppo del settore ecologico.
Franco Albertoni, sindaco di Motta Baluffi
e responsabile di Anci Lombardia sui tempi
della polizia locale, ha sottolineato uno
dei temi più avvertiti dal cittadino, cioè
quello della sicurezza, mentre il sindaco
di Tremezzo Mauro Guerra ha svolto una disamina
molto incisiva sull'unione dei Comuni e sui
problemi che questa innovativa forma di associazione
sta trovando proprio a causa degli ingiustificati
e penalizzanti tagli che vanno ad aggiungersi
a quelli generalizzati per i piccoli comuni.
Da Pier Luigi Bianchi, sindaco di Cornovecchio
(Lodi) è invece venuta la richiesta di prendere
in considerazione un nuovo soggetto, definito
"comunità rurale". Si tratta di
una realtà - ha detto il sindaco - che ha
ridotte dimensioni al punto che anche dando
vita ad unioni di Comuni non raggiunge quel
livello ottimale (diecimila abitanti) per
accedere a molti finanziamenti". Dall'assessore
Riccardo Lagorio (Castegnato - Brescia) un
forte richiamo alla promozione dei prodotti
tipici del territorio. Anche per questo una
ventina di agricoltori bresciani hanno presentato
a Firenze una squisita polenta con la farina
di Castegnato, mentre uno stand enogastronomico
è stato allestito all'interno dei padiglioni
della mostra dalla Provincia di Bergamo.
Un modo molto schietto e apprezzato per fare
dell'agricoltura lombarda un'economia del
palato che certamente potrà creare posti
di lavoro e un crescente valore aggiunto.
Tra i numerosi altri interventi quello di
Denis Spingardi (sindaco di San Bassano e
coordinatrice dell'Unione Comuni Soresinese),
Pia Sirini (presidente unione Tornata Calvatone),
Elvira Sanguanini (sindaco di Commessaggio),
Luciano Gelpi (presidente dell'Agenzia dei
segretari) e i sindaci Ogliari (Trescore
Cremasco), Pedrazzini (Gombito), Bozzini
(Scandolara Ravara), Ponzoni (Cingia de'
Botti), Ceresini (S. Giovanni in Croce).
A conclusione delle quattro intense giornate
di lavori il presidente Leonardo Domenici
si è ovviamente soffermato sulla Finanziaria,
tema dolente e filo conduttore di tutto il
dibattito fiorentino: “Sia chiaro, non usciamo
dall’Assemblea dicendo che siamo soddisfatti.
Prendiamo atto dell’apertura al dialogo venuta
da Fini, il quale ha parlato di confronto
da intavolare nella fase parlamentare. Mi
pare di cogliere – ha sottolineato il presidente
dell’Anci – una maggiore disponibilità e
sensibilità. Ora l’Anci ‘andrà a vedere’
se è vero che c’è disponibilità e che si
potrà lavorare assieme. Intanto, dobbiamo
dire che l’autosospensione dalle sedi istituzionali
di confronto è stata capita per quello che
era. Una sollecitazione alla ripresa del
dialogo una posizione che manterremo in assenza
di aperture significative”.
Infine dal presidente nazionale un riferimento
alla vita e la dibattito interno: “Abbiamo
l’ambizione di affermare che, quando si parla
nelle nostre sedi, lo si fa indossando innanzitutto
la casacca dell’Anci, non quella delle diverse
e legittime appartenenze che ciascuno di
noi ha. Perché l’Anci è e deve restare la
casa dei Comuni”.
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