15 Settembre, 2002
Cgil-Cisl-Uil: Sull'emendamento nessun negoziato, dal 15 novembre di nuovo in piazza .
Nonostante la riuscita dello sciopero, i sindacati rilevano che "il governo ha comunque deciso di presentare l’emendamento alla delega, si tratta di un fatto compiuto, che contraddice ogni invito al dialogo finendo di fatto per negarlo".

Cgil-Cisl-Uil: Sull'emendamento nessun negoziato,
dal 15 novembre di nuovo in piazza
Cgil, Cisl e Uil per il momento non siedono
a nessun tavolo sulle pensioni. Lo faranno
solo se il governo ritirerà l'emendamento
alla legge delega sulla previdenza, presentato
ieri in Senato, e accetterà un negoziato
sulla base della delega originaria. Le tre
confederazioni hanno inoltre fissato le prossime
tappe della mobilitazione contro la politica
economica e sociale del governo, e non escludono
di ricorrere a un nuovo sciopero generale.
Le iniziative a breve termine comprendono
una manifestazione per il Mezzogiorno il
15 novembre a Reggio Calabria, una manifestazione
nazionale sulla scuola a Roma il 29 novembre,
una manifestazione sullo sviluppo sempre
a Roma il 6 dicembre e, infine, un'iniziativa
sull'immigrazione il 18 dicembre.
"Cgil, Cisl e Uil - si legge nella nota
unitaria dei sindacati - valutano molto positivamente
la riuscita dello sciopero generale di quattro
ore del 24 ottobre. Oltre dieci milioni di
lavoratrici, lavoratori, giovani e pensionati
hanno aderito all’invito delle Confederazioni
sindacali ed hanno scioperato e manifestato
contro la legge Finanziaria del governo e
la 'controriforma' delle pensioni".
Nonostante la riuscita dello sciopero, i
sindacati rilevano che "il governo ha
comunque deciso di presentare l’emendamento
alla delega, si tratta di un fatto compiuto,
che contraddice ogni invito al dialogo finendo
di fatto per negarlo".
Cgil, Cisl e Uil ribadiscono la propria contrarietà
all’intero impianto della riforma delle pensioni
proposta dal governo e riaffermano la propria
disponibilità a riaprire un confronto solo
ripartendo dalla vecchia delega (priva dell’emendamento
presentato ieri) che da mesi giace in Parlamento,
cioè dal punto in cui il dialogo si è interrotto
circa un mese fa, per responsabilità esclusiva
del governo.
Per questo motivo i sindacati ribadiscono,
"a maggior ragione dopo la presentazione
in Senato dell’emendamento da parte del governo,
la volontà di effettuare un'iniziativa di
mobilitazione e di lotta che duri per tutto
il tempo necessario a far modificare le scelte
del governo.
Le confederazioni sindacali hanno messo a
punto un calendario di mobilitazioni che
vedrà un primo appuntamento nella giornata
di sabato 15 novembre a Reggio Calabria,
con una grande iniziativa per lo sviluppo
e per il mezzogiorno. Successivamente è prevista
per sabato 29 novembre a Roma una manifestazione
nazionale sulla scuola, a difesa e per il
rilancio della scuola pubblica, con modalità
che verranno definite dalle organizzazioni
di categoria, insieme a tante associazioni
che si battono per una scuola di qualità.
Cgil, Cisl e Uil hanno inoltre deciso di
tenere a Roma per sabato 6 dicembre una grande
manifestazione nazionale sui temi dello sviluppo,
dei diritti e in difesa dello stato sociale,
a partire dalla previdenza.
Il calendario prevede poi una iniziativa
nazionale sui temi dell’immigrazione e dei
diritti dei cittadini immigrati per sabato
18 dicembre, in occasione della giornata
europea dei migranti.
"Ulteriori iniziative di mobilitazione
e di lotta - conclude la nota -, compreso
l'eventuale ricorso ad un nuovo sciopero
generale, verranno definite nei tempi e nelle
modalità sulla base del quadro che si determinerà
nell'andamento della vertenza con il governo".
fonte: www.rassegna.it
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