15 Settembre, 2002
La fame nel mondo di F. Lena
Il cosi detto progresso di sviluppo economico, invece di avvicinare i cittadini del mondo con i loro bisogni, ha accentuato la distanza fra poveri e ricchi
La fame nel mondo
E' un dato di fatto chi ha troppo e chi niente,
induce a riflettere, prendere coscienza e
attivarsi per cercare di colmare il vuoto,
le distanze esistenti fra le popolazioni
che muoiono di fame , quelle che vivono nell'abbondanza
economica e alimentare.
Il cosi detto progresso di sviluppo economico,
invece di avvicinare i cittadini del mondo
con i loro bisogni, ha accentuato la distanza
fra poveri e ricchi, ed è sempre più lontano
da noi il mondo di quelli che muoiono di
fame, nonostante che tutti i giorni ci vengono
date notizie di persone che soffrono e chiedono
un aiuto e di notizie di bambini che muoiono
di fame.
825 milioni, secondo gli ultimi dati diffusi
della FAO, un bambino ogni otto secondi,
una cifra veramente spaventosa. Viene da
chiedersi il perché succede tutto questo,
in un mondo in cui la produzione è aumentata
e la torta è più grande rispetto al passato,
le porzioni non sono tali da garantire, che
chi ha più bisogno di cibo non lo ottenga,
troppa indifferenza, troppo egoismo.
Bisogna abolire il debito dei paesi poveri,
che hanno nei confronti dei paesi ricchi,
non solo nell'isola di Antigua, diventando
poi un paradiso fiscale, cosi riferirono
i giornali alcuni giorni fa.
Gli stati più sviluppati aumentare lo stanziamento
economico di aiuto per i paesi poveri e non
come è avvenuto in Italia negli ultimi anni
è stato diminuito.
Diminuzione delle spese militari e della
fornitura di armi nei paesi poveri.
Fornire ai paesi poveri attrezzature per
favorire la coltivazione agricola, per fare
pozzi per l'acqua, per irrigazione.
Meno sfruttamento sulle materie prime dei
paesi ricchi.
Poi bisogna portare avanti una politica nobile
di alta civiltà, non deve essere quella di
fare solo affari, profitti, ma quella di
una giustizia solidale, di uguaglianza, di
diritti e doveri, di libertà e di pace.
Bisogna elevare la coscienza civile e sociale
dei cittadini, per costruire una società
più giusta, un mondo migliore, dove nessuno
sia rimasto nelle condizioni di morire di
fame, ma che ogni cittadino del mondo abbia
la sua porzione giusta da mangiare, dove
ci sia più sincerità, trasparenza, umiltà,
umanità e solidarietà.
A livello individuale, meno egoismo, c'è
chi ha troppe, ville, patrimoni, rendite
finanziarie, capitali, c'è chi ha stipendi
milionari, troppo alti, questi signori sicuramente
potrebbero dare un aiuto consistente.
Poi ognuno di noi in base alle proprie possibilità
economiche dovrebbe fare la propria parte,
primo sprecare e buttare di meno, poi dare
il proprio aiuto tramite le associazioni
di volontariato che ce ne sono tante e serie
impegnate su vari fronti, anche su adozioni
a distanza di bambini, associazioni gestite
con grande responsabilità.
Cari cittadini, la vita deve essere messa
al primo posto nella scala dei valori veri.
Va superata l'indifferenza, bisogna reagire,
prendersi ognuno le proprie responsabilità,
fare qualcosa di concreto di fronte a problemi
cosi gravi, è un dovere di tutti i cittadini
lavorare per salvare delle vite umane, dei
bambini, impegnarsi per il bene comune, per
la globalizzazione dei diritti e doveri.
Francesco Lena
 
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