15 Settembre, 2002
Ultimissime da ANCI LOMBARDIA
a Cologno Monzese lunedì 15 dicembre giornata di studio sui temi del governo del territorio;TORCHIO (ANCI): CHIESTO INCONTRO A CIAMPI ;Varianti urbanistiche.
ANCI LOMBARDIA: a Cologno Monzese lunedì
15 dicembre giornata di studio sui temi del
governo del territorio
Una giornata seminariale di studio sui temi
del governo del territorio si terrà lunedì
15 dicembre a Cologno Monzese, nella Sala
Pertini di Villa Casati. L'iniziativa, promossa
da Anci Lombardia, sarà aperta alle ore 9
dal saluto del sindaco di Cologno Monzese
Giuseppe Milan.
Quindi sono previste le relazioni introduttive
dell'avv. Alberto Fossati, sindaco di Abbiategrasso
e consulente di Anci Lombardia (Valutazione
in merito al P.d.L. regionale n.351 "Il
Governo del territorio" e al P.d.L.
regionale n. 376 "Disposizioni in materia
di accordi di programma comportanti varianti
agli strumenti urbanistici"), dell'avv.
Ercole Romano, consulente di Anci Lombardia
(valutazioni in merito al P.d.L. "Norme
regionali in materia di espropriazione per
pubblica utilità") e dell'avv. Giovanni
Mariotti, consulente di Anci Lombardia (valutazioni
in merito al P.d.L. regionale "Disciplina
degli appalti pubblici di lavori, servizi
e forniture).
Nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori prevista
per le 14, il dibattito con gli interventi
dell'ing. Mario Rossetti, direttore generale
dell'Assessorato Territorio e Pianificazione
della Provincia di Milano, dell'avv. Marco
Di Tolle, assessore Territorio e pianificazione
della Provincia di Milano e dell'arch. Luciano
Minotti, direttore del Centro studi PIM.
Le conclusioni saranno dell'on. Giuseppe
Torchio, presidente di Anci Lombardia.
"Si tratta di una giornata di studio
e approfondimento di temi di grandissima
attualità per il governo del territorio -
evidenzia il presidente di Anci Lombardia
Giuseppe Torchio - che sono in fase di avanzata
discussione in Consiglio regionale e che
si intersecano con leggi nazionali sulle
stesse materie. Il tutto deve essere visto
alla luce del nuovo Titolo V della Costituzione.
Ad Anci Lombardia è richiesta l'espressione
di pareri e la presentazione di eventuali
emendamenti. Serve dunque un confronto approfondito
e collegiale, stante la delicatezza e l'importanza
degli argomenti trattati e di quanto si andrà
a decidere".
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TORCHIO (ANCI): CHIESTO INCONTRO A CIAMPI
SU GOVERNO DEL TERRITORIO, SVILUPPO RURALE
E CRESCITA PICCOLI COMUNI
A conclusione della due giorni di studio
di Matera, per iniziativa del CNEL e delle
Associazioni delle Autonomie il presidente
della Consulta Nazionale Piccoli Comuni dell’ANCI
on. Giuseppe Torchio, si è dichiarato d’accordo
sulle necessità di chiedere al Presidente
della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, un’occasione
per esporre al Quirinale i contenuti del
manifesto approvato all’unanimità nella “città
dei sassi” per lo sviluppo rurale e le necessità
dei piccoli comuni.
“Da troppo tempo – ha affermato il presidente
Torchio – il Capo dello Stato ha denunciato
l’insopportabilità di una condizione di emarginazione
in cui versano i piccoli comuni, il 72% del
totale a livello nazionale con il 40% degli
abitanti ma il Governo ed il Parlamento non
riescono a fornire le risposte necessarie,
sia a livello della Finanziaria con il taglio
del 60% dei fondi per i piccoli comuni e
per le forme associative, sia a livello di
una specifica normativa quale la Realacci-Bocchino
affogata nelle polemiche di Palazzo Madama,
sia ancora a livello di mandato elettivo
che ha visto gli alti appelli del Quirinale
infrangere contro il muro di gomma del trasfromismo
parlamentare e delle esigenze di bottega
dei singoli partiti.
Torchio ha insistito sulla necessità di dotare
i comuni di maggiori poteri e risorse in
materia di dissesto idrogeologico a fronte
della perdurante esclusione degli Enti Locali
dai Comitati Istituzionali delle Autorità
di Bacino e di una politica del Governo del
territorio che va a confliggere con le recenti
direttive della Politica Agricola Comunitaria
(PAC) che va a premiare l’abbandono delle
coltivazioni e fa venire meno lo stesso principio
dell’adeguato apporto del conduttore agricolo
alla manutenzione dell’ambiente fino a vanificare
i contenuti della stessa “legge Serpieri”
sulla bonifica integrale.
Ancora sulla politica di recupero dei beni
artistici ed architettonici Torchio ha spezzato
una lancia in favore delle intese con le
Diocesi Cattoliche previste dalla legge sui
piccoli comuni che vanno in direzione del
tutto opposta alla vendita dei beni culturali
ed artistici decisa dall’attuale Governo.
Per mantenere adeguati livelli di prestazioni
sociali e vincere la sfida delle nuove povertà
i piccoli comuni chiedono la definizione,
dopo due anni di chiacchiere inutili con
l’Esecutivo, dei livelli essenziali di assistenza
(LEA e LIVEAS) ed il blocco dei tagli delle
opere sociali che scarica sul sistema degli
Enti Locali i crescenti oneri del Welfare
State.
Torchio si è inoltre soffermato sulla necessità
di varare i “distretti rurali” mettendo a
frutto l’esempio della Regione Toscana ed
attingendo a livello comunitario delle risorse
dei fondi strutturali europei anche nel quadro
di politiche riferite agli “spazi rurali”
ed alla plurifunzionalità dell’agricoltura.
In questo senso la Cassa Depositi e Prestiti,
anche a seguito della recente trasformazione
in Spa con la partecipazione delle Fondazioni
Bancarie può diventare un vero e proprio
vincolo di sviluppo di nuove politiche per
gli spazi rurali e per il recupero di patrimoni
di architettura e di urbanistica territoriale
quali le migliaia di cascinali e di centri
storici rurali che rischiano di cadere nell’oblio
di una politica attenta solo ai macroprogetti.
Su quest’ultima questione del recupero del
costruito rurale Torchio si è vivamente appellato
alla necessità di una compartecipazione degli
Enti Locali mediante politiche di esenzione
dell’ICI e di assenso alla variazione di
destinazione d’uso dei cascinali e dei centri
storici delle nostre campagne con una nuova
politica di attenzione del Governo e delle
Regioni sull’urbanistica rurale.
Al riguardo non si è più assistito ad alcun
intervento nelle campagne dopo la legge Zanibelli-Fogliazza
sulle casa contadine di oltre quarant’anni
fa.
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Varianti urbanistiche: serve una forte accelerazione
nel passaggio di consegne alle Province,
per dare risposte tempestive
La Regione Lombardia ha provveduto alla completa
restituzione agli uffici provinciali di tutte
le varianti ai piani regolatori e agli strumenti
urbanistici comunali, affidando ad essi,
sulla base della nuova normativa, la stesura
delle osservazioni e la redazione dell’assenso.
“Si tratta di una vittoria delle Province
e dei Comuni – evidenzia il presidente di
Anci Lombardia on. Giuseppe Torchio – che
insieme hanno saputo far comprendere alla
Regione l’importanza del rispetto dei tempi
evitando, ad esempio, nuove istruttorie per
quei piani e quelle varianti che avevano
già ottenuto il precedente preventivo e positivo
parere da parte dell’Ente Provincia. Emblematico
in questo senso è il caso della Provincia
di Cremona, con una trentina di Comuni direttamente
coinvolti, dove è stato approvato in via
definitiva il Piano territoriale di coordinamento.
Lo snellimento delle procedure e una drastica
riduzione dei tempi morti sono fondamentali
per assicurare ai sindaci, così come al mondo
dell’industria e dell’artigianato di garantire
l’espansione di alcuni insediamenti produttivi
ubicati in tali aree e per cui si auspicano
procedure e risposte in tempi molto più celeri”.
“Devo anche rilevare – aggiunge Torchio –
,che è apprezzato l’impegno della Provincia
e del suo settore urbanistico non dimenticando
che esistono situazioni d’attesa che si protraggono
ormai da anni e che stanno per esaurirsi
i benefici della Tremonti bis nelle aree
colpite da eventi alluvionali. Più in generale
bisogna considerare i tempi entro i quali
gli imprenditori devono decidere le strategie
aziendali o magari decidere di trasferire
le loro attività che, per molteplici motivi,
risultano di maggior interesse. Ecco dunque
l’importanza di dar corso ad un’accelerazione
di tutte le problematiche alle varianti urbanistiche,
ben sapendo che in un momento di passaggio
di consegne e di poteri si rischiano invece
tempi morti, che costituiscono un lusso che
proprio non ci possiamo permettere”.
Inoltre le questioni urbanistiche dovranno
essere risolte in tempo utile, per non incorrere
nel rallentamento causato dalle prossime
scadenze amministrative.
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